Trauma Psicologico:
i 7 migliori passi per superarlo
(già da oggi)
Allora potresti aver sperimentato il trauma psicologico.
Immagina se potessi leggere un unico articolo che tratta in maniera completa questo argomento senza aver bisogno di leggere altro.
O ancor meglio:
che ti fornisce anche i migliori 7 passi pratici per affrontarlo già da oggi.
Scommetto che lo leggeresti vero?
Bene, perché è proprio ciò che ho deciso di condividere con te nel post di oggi.
Al solito ti consiglio di leggere l’articolo per intero, ma sentiti libero di leggere anche solo le parti che ti interessano.
Sei pronto?
Cominciamo…
Conosci qualche persona che ha sofferto di un qualsiasi tipo di trauma e potrebbe beneficiare dalla lettura di questo articolo? Bene, allora condividilo perché per te è un semplice click ma per lui potrebbe essere un aiuto concreto. Ti ringrazio!
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Indice dei contenuti
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COSA SI INTENDE PER TRAUMA PSICOLOGICO?
Il trauma psicologico, o emotivo, è un danno e una lesione a livello psichico che avviene dopo aver vissuto un evento estremamente spaventoso o angosciante e può mettere a repentaglio il normale funzionamento a seguito dell’evento stesso.
Le esperienze traumatiche spesso comportano una minaccia per la vita, ma non sempre è così. Qualsiasi situazione che ci faccia sentire sopraffatti, soli o impotenti può essere traumatica, anche se non comporta un danno fisico.
La persona che sperimenta il trauma sente che è così a repentaglio il suo più profondo senso di sicurezza.
Non sono i fatti oggettivi che determinano se un evento sia o meno traumatico, ma la nostra esperienza emotiva soggettiva dell’evento. Più l’esperienza ci fa sentire impauriti o impotenti, più è probabile sperimentare un trauma psicologico.
Sarai d’accordo con me:
Il trauma e la perdita sono parti della vita stessa.
In questo senso, non è ciò che ci accade ma come reagiamo che determina se un’esperienza particolarmente dolorosa o pericolosa diverrà o meno un trauma.
Più l’organismo è vulnerabile, più è a rischio di una disregolazione neurale che può seguire le esperienze traumatiche.
Sia che la disregolazione segua un evento intenso descritto con sintomi tipici di un Disturbo Post Traumatico da Stress o un evento apparentemente banale oppure una serie di eventi con sintomi depressivi, ansiosi o altro, si individuano 3 caratteristiche in comune:
- l’evento è inaspettato
- la persona viene colta completamente impreparata
- non c’era nulla che la persona potesse fare per evitare che ciò accadesse.
Ovviamente andrò più avanti ad approfondire quelle che sono le cause più comuni di questo disturbo. Qui ne elenco brevemente alcune:
- Eventi accaduti una volta sola: es. incidenti, episodi di violenza, abusi, disastri naturali specialmente se inaspettati o accaduti durante l’infanzia.
- Eventi continui, ripetuti o a lungo termine: questi provocano costante stress psicologico. Alcuni esempi sono: vivere in un quartiere ad alta criminalità, affrontare una malattia pericolosa per la vita o eventi traumatici come il bullismo, la violenza domestica o l’abbandono durante l’infanzia.
- Cause comunemente trascurate: come interventi chirurgici (specialmente nei primi anni di vita), la morte improvvisa di una persona cara, la rottura di una relazione significativa o esperienze umilianti di qualsiasi tipo.
Cosa succede al cervello quando si ha un trauma?
Le aree cerebrali implicate nella risposta allo stress includono l’amigdala, l’ippocampo e la corteccia prefrontale. Lo stress traumatico può essere associato a cambiamenti duraturi in queste aree cerebrali e ad un aumento delle risposte di cortisolo e noradrenalina a successivi fattori di stress quotidiano.
I risultati del World Mental Health Survey Consortium
Nel 2016 è stato effettuato uno studio molto approfondito che ha riguardato 24 paesi, focalizzato ad individuare l’epidemiologia dell’esposizione ad eventi traumatici.
Lo studio ha mostrato che gli eventi traumatici sono un’esperienza umana pressoché onnipresente: più del 70% dei partecipanti ha sperimentato un evento traumatico e il 30.5% ne ha sperimentati 4 o più.
Se vuoi approfondire ti lascio l’articolo originale: The epidemiology of traumatic event exposure worldwide: results from the World Mental Health Survey Consortium.
IL DISTURBO POST TRAUMATICO DA STRESS
E I SINTOMI DEL TRAUMA PSICOLOGICO
Nel DSM-5 (2013) il Disturbo Post Traumatico da Stress (DPTS) è collocato nel capitolo dei disturbi correlati a eventi traumatici e stressanti.
Questo disturbo può svilupparsi in seguito a qualsiasi evento che possa mettere a repentaglio la nostra sicurezza. È un disordine d’ansia che influenza l’ormone dello stress e ne cambia la risposta del corpo.
È innegabile:
La maggior parte delle persone associa il Disturbo Post Traumatico da Stress ad eventi quali stupri, abusi, guerre o comunque situazioni estreme.
In realtà, qualsiasi evento o serie di eventi che ha la capacità di farci provare sensazioni di impotenza e disperazione, lasciandoci esausti emotivamente, può innescare questo disturbo.
Specialmente se gli eventi sono stati vissuti come imprevedibili o incontrollabili.
Inoltre, il disturbo post traumatico può colpire sia le persone coinvolte nell’evento traumatico, sia chi ha assistito all’evento, sia i soccorritori e le forze dell’ordine.
Gli eventi traumatici che portano più spesso a questo disturbo includono:
- Guerre
- Disastri naturali (incendi, terremoti, uragani)
- Incidenti
- Attacchi terroristici
- Morte improvvisa di una persona cara o malattia grave di un membro famiglia
- Stupro
- Rapimento
- Abuso sessuale o fisico
- Negligenza o violenza durante l’infanzia
- Malattie fisiche, interventi chirurgici e disabilità
- Suicidio/morte di una persona cara o amico.
Forse una delle forme più comuni di trauma è l’abuso emotivo. Questa può essere una forma comune perché l’abuso emotivo può assumere molte forme diverse ed è facile che venga nascosto o non riconosciuto.
Segni e sintomi di Trauma e Disturbo Post Traumatico da Stress
Come abbiamo visto quindi, i traumi psicologici sono risposte emotive e corporee ad eventi terribili come un incidente, uno stupro o un disastro naturale (es. terremoti, inondazioni, uragani). Subito dopo l’evento le risposte tipiche sono lo shock e l’incredulità.
Quando però parliamo di Disturbo da Stress Post Traumatico, questo si manifesta in modi diversi a seconda della persona e dell’evento stressante. Anche se è più probabile sperimentarne i sintomi dopo poche ore o giorni dall’evento, può capitare passino settimane, mesi o persino anni.
I sintomi possono includere flashback, incubi e ansia grave, nonché pensieri incontrollabili legati all’evento. La maggior parte delle persone che attraversano eventi traumatici possono avere difficoltà temporanee ad adattarsi, ma con il tempo e una buona cura di se stessi di solito migliorano.
A volte i sintomi si manifestano quasi dal nulla, altre volte sono scatenati da situazioni che ricordano il trauma (es. suoni, immagini, parole o persino odori). Quelli che vedremo ora sono sintomi comuni a tutti i traumi psicologici, ma sono chiaramente più intensi, frequenti e duraturi nel disturbo post traumatico.
I sintomi principali di trauma psicologico:
1) Memorie intrusive:
- memorie ricorrenti e invasive dell’evento
- flashback (rivivere l’evento nel presente)
- incubi e sogni legati al trauma
- intenso stress quando viene ricordato il trauma
2) Evitamento:
- evitare di parlare o pensare all’evento traumatico
- evitare attività, luoghi, pensieri o emozioni che ricordano il trauma
3) Cambiamenti negativi nel pensiero e nell’umore:
- pensieri negativi su se stessi, le altre persone e il mondo.
- sintomi depressivi e mancanza di speranza
- problemi di memoria, non riuscire a ricordare aspetti importanti dell’evento
- difficoltà a mantenere relazioni profonde
- sentirsi distaccati dalla famiglia e dagli amici
- mancanza di interesse per attività un tempo piacevoli
- difficoltà a provare le emozioni positive
- sentirsi emotivamente insensibili
4) Cambiamenti nelle reazioni fisiche ed emotive:
- essere facilmente spaventato o impaurito
- sentirsi sempre in pericolo
- comportamenti autodistruttivi (come bere troppo o guidare velocemente)
- difficoltà a dormire
- problemi alimentari
- difficoltà di concentrazione
- irritabilità, scoppi d’ira e aggressività
- forti sensazioni di colpa e vergogna
- sensazione di essere soli
- ansia legata a compiti specifici
Tra le conseguenze e le reazioni a lungo termine troviamo emozioni imprevedibili, flashback, difficoltà relazionali e persino sintomi fisici intensi (es. respiro affannoso, tachicardia, nausea o frequenti mal di testa) o pensieri suicidari.
I Fattori di Rischio nel Disturbo Post Traumatico da Stress
Anche se non è possibile predire chi svilupperà un disturbo post traumatico in risposta ad un trauma, ci sono alcuni fattori di rischio che ne aumentano la vulnerabilità.
Molti di questi fattori ruotano attorno alla natura dell’evento traumatico stesso.
Ad ogni modo, quando l’evento comporta una grave minaccia alla vita o alla sicurezza personale ed è prolungato è più probabile si trasformi in un disturbo post traumatico.
Sicuramente l’essere vittime di violenze fisiche, torture, abusi è un fattore di rischio importante nella formazione di un trauma psicologico grave.
Ecco i fattori di rischio più comuni:
- Precedenti esperienze traumatiche, soprattutto nella prima infanzia
- Storia familiare di disturbo post traumatico
- Storia di abusi fisici o sessuali
- Storia di abuso di sostanze
- Storia di depressione, ansia o altra malattia mentale
- Alto livello di stress nella vita quotidiana
- Mancanza di supporto dopo il trauma
Dopo aver trattato del Disturbo da Stress Post Traumatico andiamo adesso ad approfondire le cause più comuni che portano a vivere un trauma psicologico.
Continua a seguirmi perché a breve arriveremo a parlare anche dei migliori trattamenti ma soprattutto delle strategie pratiche che puoi applicare già da oggi per affrontarlo e superarlo.
Andiamo avanti..
COSA PUÒ PROVOCARE UN TRAUMA?
L’IMPORTANZA DELL’ATTACCAMENTO
Come ho già sottolineato in altri articoli l’attaccamento, cioè il legame emotivo che si forma tra il bambino e chi si prende cura di lui, influenza profondamente sia la struttura che la funzione del cervello in via di sviluppo.
Fallimenti nell’attaccamento causati da abusi, negligenza o indisponibilità emotiva da parte di chi si prende cura del bambino possono avere un impatto negativo sulla struttura e sulla funzione del cervello, causando traumi evolutivi o relazionali.
Il trauma psicologico infantile influisce sulla futura autostima, sulla consapevolezza sociale, sulla capacità di apprendere e sulla salute fisica.
Le cause di trauma durante l’infanzia sono:
- La separazione forzata e precoce da chi si prende cura del bambino (abbandono).
- L’incapacità da parte della madre (prevalentemente) a sintonizzarsi, cioè a riconoscere e comprendere i segnali di attaccamento del bambino (es. cibo, vicinanza fisica, attenzione).
- Ragioni come malattie neurologiche fisiche o mentali, depressione, dolore o traumi irrisolti da parte del genitore.
- Abuso fisico, verbale o sessuale.
- Violenza domestica.
- Trascuratezza generale.
- Disturbi neurologici causati da esperienze nell’utero o durante la nascita.
- Come il singolo bambino reagisce ai traumi emotivi e psicologici (risposta individuale).
Quando il legame di attaccamento funziona l’integrazione neurologica si sviluppa normalmente e la relazione porta ad una aspettativa di sicurezza, apprezzamento, gioia e piacere. Se il legame di attaccamento non ha successo e provoca traumi, abbandono o separazioni precoci, invece, la memoria di una relazione fallita diventa la base per le future relazioni adulte.
Reazioni più comuni ed effetti a lungo termine del trauma psicologico infantile
Alcune delle reazioni più comuni del bambino al trauma psicologico sono:
- Regressione: molti bambini hanno bisogno di ritornare ad uno stadio precedente di sviluppo nel quale si sentivano più sicuri. Alcuni potrebbero tornare a fare la pipì a letto, ad aver paura di stare soli o a sviluppare sintomi di ansia sociale. È importante essere comprensivi, attenti e pazienti se il bambino reagisce in questo modo.
- Pensare che l’evento sia colpa loro: i bambini più piccoli degli 8 anni tendono a pensare che se qualcosa va male, deve essere colpa loro. In questo senso, è molto importante fargli capire che non sono stati loro a causarlo.
- Disordini del sonno: alcuni bambini hanno difficoltà ad addormentarsi, altri si svegliano spesso o fanno incubi. Passare più tempo con loro facendo attività tranquille (es. leggendo una fiaba) può essere molto utile. Anche in questo caso, la pazienza è necessaria.
- Sentirsi indifesi: è una reazione molto comune nelle situazioni che hanno un forte impatto emotivo.
Come riconoscere i segnali di un trauma psicologico irrisolto?
Il trauma emotivo non risolto è riconoscibile da un persistente senso di insicurezza e altre emozioni intense come la paura e/o l’ansia.
L’adulto ad es. non riesce a superare il trauma dell’abbandono e si finisce per sviluppare una dipendenza affettiva dal partner o una grande paura dell’intimità e dell’amore.
Se hai o stai vivendo uno dei seguenti sintomi, potresti avere un trauma irrisolto:
- Rabbia inspiegabile
- Flashback o ricordi ricorrenti
- Insonnia
- Irritabilità
- Incubi o sudori notturni
- Attacchi di ansia/panico
- Uno stato costante di allerta e di pericolo.
Ma non tutto è perduto:
Le relazioni con partner adulti sicuri possono portare alla guarigione emotiva in partner insicuri, anche se hanno vissuto un trauma psicologico infantile.
Inoltre, anche se il trauma è successo molti anni prima, ci sono dei passi da poter fare per superare il dolore, imparare a fidarsi e connettersi di nuovo agli altri e riconquistare un senso di equilibrio emotivo.
Vedremo tra poco quali…
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ESISTE UNA CURA PER IL TRAUMA PSICOLOGICO?
LE MIGLIORI TERAPIE VALIDATE
Arrivati a questo punto potresti chiederti:
Ma esiste una cura per il trauma psicologico?
Come si fa ad elaborare un trauma?
Per guarire dal trauma psicologico ed emotivo, dovrai risolvere i sentimenti e i ricordi spiacevoli che hai evitato a lungo, scaricare l’energia “attacco/fuga” creata dall’evento, imparare a regolare le forti emozioni e ricostruire la tua capacità fidarti di altre persone.
La terapia può aiutarti a integrare gli eventi traumatici e a comprenderli, il che ti potrà aiutare ad iniziare il processo di guarigione.
I tuoi ricordi del trauma rimarranno, ma inizieranno ad avere meno potere su di te e sulle tue emozioni.
Tra le pratiche basate sull’evidenza esistono vari trattamenti psicoterapeutici efficaci per affrontare il trauma:
- Terapia dell’Elaborazione Cognitiva
- Terapia di Esposizione Prolungata
- Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT) focalizzata sul Trauma
- Terapia EMDR
- Terapie Somatiche
- Psicoterapia dinamica
- Altre tecniche e modelli
Se stai cercando di capire come superare un trauma psicologico è importante capire le varie differenze tra tutti questi trattamenti.
Andiamoli a vedere brevemente.
La Terapia dell’Elaborazione Cognitiva
Ha lo scopo di aiutare le persone che si sentono “bloccate” dai loro pensieri sul trauma.
Il tuo terapeuta ti aiuterà a imparare a sfidare e cambiare le convinzioni inutili sul trauma che ti tengono “bloccato”. L’obiettivo è aiutarti a capire e pensare in modo diverso agli eventi, alleviando così gli effetti negativi.
La Terapia di Esposizione Prolungata
Si tratta di un trattamento comportamentale che, come suggerisce il nome, prevede di affrontare la fonte della tua paura così da ridurre l’ansia.
La tendenza ad evitare è un sintomo tipico dello stress post-traumatico. Questa terapia mira ad aiutarti a superare l’evitamento che si è sviluppato dopo il trauma. Durante la terapia, imparerai a controllare la respirazione, parlare del tuo trauma e a confrontare gentilmente la tua paura nel mondo reale.
La Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT) focalizzata sul Trauma
Le terapie cognitivo comportamentali sono basate sull’idea che i problemi sorgono dal modo in cui le persone interpretano o valutano situazioni, pensieri e sentimenti e da come queste valutazioni fanno agire le persone (es. evitando l’evento). L’obiettivo è anche qui modificare le convinzioni e le interpretazioni legate al trauma così da poterlo affrontare in modo nuovo.
La terapia EMDR
Si parla molto di questo tipo di terapia negli ultimi anni. Questo trattamento mira ad aiutarti ad elaborare e rilasciare ricordi traumatici attraverso movimenti oculari. Durante le sedute di EMDR il terapeuta ti chiederà di tenere in mente un aspetto specifico di un evento traumatico mentre ti concentri sulla sua mano che si muove avanti e indietro.
L’obiettivo è aiutare il tuo cervello a “riprocessare” la memoria, che al tempo non è stata elaborata a causa dello stress elevato, coinvolgendo entrambi i lati del cervello (nota come stimolazione bilaterale).
Le terapie somatiche
I ricordi traumatici sono presenti sia nel corpo che nella mente.
La terapia somatica si concentra su come le tue emozioni possano avere un impatto fisico sul corpo. Queste emozioni possono riaffiorare improvvisamente quando qualcosa ti ricorda un trauma.
La terapia somatica mira a “lasciar andare” traumi repressi così da alleviare i sintomi e il dolore cronico, usando metodi come lo sviluppo della consapevolezza del corpo e il grounding. Tra le più importanti esiste la Psicoterapia Sensomotoria.
La psicoterapia dinamica
L’approccio psicodinamico al trauma psicologico si focalizza su un certo numero di differenti fattori che possono influenzare lo sviluppo di un disturbo come le esperienze della prima infanzia (modelli di attaccamento), le relazioni attuali oppure ciò che le persone fanno nella loro vita quotidiana per proteggersi da emozioni e pensieri disturbanti (meccanismi di difesa).
Questa terapia potrà aiutarti a capire come il tuo passato ha influenzato le tue attuali emozioni, comportamenti e modelli di relazione.
Al contrario della terapia cognitivo comportamentale, quella psicodinamica dà grande importanza al ruolo della mente inconscia, nella quale sono racchiusi sentimenti, impulsi e pensieri troppo intensi per poter accedere alla coscienza.
Anche se questi contenuti sono al di là della consapevolezza influenzano enormemente il nostro comportamento.
Potresti chiederti:
Ma come agisce la psicoterapia psicodinamica nel trauma?
Per poter avere un cambiamento nei sintomi o nel comportamento è necessario entrare in contatto ed elaborare quei dolorosi vissuti inconsci.
Per farlo, lo psicoterapeuta psicodinamico aiuterà il paziente a riconoscere i meccanismi di difesa, perché vengono utilizzati e come connettere ed elaborare emozioni e pensieri intensi in un modo che prima veniva evitato.
Se vuoi approfondire ti lascio questo video:
Altre tecniche e modelli
Anche se le tecniche terapeutiche che ho descritto finora hanno ricevuto tra i migliori risultati nella ricerca, si stanno affermando sempre di più anche altri approcci tra i quali la Terapia Narrativa e soprattutto l’approccio degli Internal Family Systems (utilizzo spesso il lavoro sulle “parti” nella mia pratica terapeutica).
Ricorda:
È importante cercare un aiuto professionale quando i sintomi del trauma sono intensi e duraturi, ti impediscono di lavorare o di avere relazioni soddisfacenti o più in generale di avere una vita serena. Informati bene e valuta l’approccio più giusto per te.
Quanto dura e quanto tempo ci vuole per superare un trauma psicologico?
Le persone colpite dal trauma tendono a non sentirsi al sicuro nei loro corpi e nelle loro relazioni con gli altri.
Riacquisire un senso di sicurezza può richiedere giorni o settimane per gli individui con trauma acuto mentre altre persone si riprendono entro 6 mesi. Altre hanno sintomi che durano anche anni.
Ma ricorda sempre che soltanto un professionista come uno psichiatra o psicologo, può diagnosticare questi disturbi, evita come sempre l’autodiagnosi.
Bene!
Siamo finalmente arrivati alla parte pratica!
Sei hai letto fin qui non puoi perderti questa parte finale, nella quale ho raccolto le migliori strategie per superare il trauma psicologico.
Sei pronto?
Andiamo avanti…
TRAUMA PSICOLOGICO: COME SUPERARLO?
LE MIGLIORI STRATEGIE PER AFFRONTARLO GIÁ DA OGGI
Tutti reagiamo in diversi modi al trauma, vivendo una vasta gamma di reazioni fisiche ed emotive. Non c’è un modo “giusto” o “sbagliato” di pensare, sentire o rispondere.
In questa parte voglio darti perciò delle strategie pratiche che possono aiutarti a far fronte al dolore, a guarire dal trauma e ad andare avanti con la tua vita.
Come far fronte allo stress traumatico:
1) Sfida il tuo senso di impotenza
Il recupero dal trauma è un processo graduale e continuo.
La guarigione non avviene da un giorno all’altro, né i ricordi del trauma scompaiono mai completamente. Questo può rendere la vita difficile.
Superare il senso di impotenza è una delle chiavi: è importante ricordare a te stesso che hai punti di forza e abilità di coping che possono farti superare i momenti difficili.
Nonostante le difficoltà puoi farcela e puoi dimostrare a te stesso quanto vali.
Mettere in atto azioni positive e sfidare direttamente il tuo senso di impotenza può avere un grande effetto sui sintomi del trauma.
La cosa migliore da fare in questo senso è quella di ricominciare prima possibile le tue attività quotidiane: strutturare le proprie attività può permettere di ricominciare a sentire una sensazione di sicurezza.
2) Fai attività fisica, anche moderata
Il trauma sconvolge l’equilibrio naturale del tuo corpo, bloccandoti in uno stato di iperattivazione e di paura.
L’esercizio e il movimento, oltre a bruciare l’adrenalina e liberare endorfine, possono effettivamente aiutare a diminuire molti sintomi legati al trauma.
L’esercizio ritmico che coinvolge entrambe le braccia e gambe (es. camminare, correre, nuotare, ballare) funziona ancora meglio.
3) Appoggiati ai tuoi cari e cerca di non isolarti troppo
Dopo aver sperimentato un trauma potresti avere la tendenza a ritirarti dai rapporti sociali, ma l’isolamento prolungato spesso peggiora le cose.
Non lasciare mai casa, dormire sempre, isolarti dai tuoi cari o dagli amici e usare sostanze per gestire i sintomi traumatici non sono modalità sane a lungo termine. Connetterti con gli altri faccia a faccia non significa che sarai costretto a parlare sempre di ricordi dolorosi, ma potrai semplicemente sentirti accettato e compreso.
È importante avere qualcuno con il quale condividere le proprie emozioni e che può ascoltare attentamente senza giudicare.
Il sostegno dei tuoi cari o di un professionista della salute mentale può aiutarti molto a riprendere la tua quotidianità.
4) Prova alcune tecniche per regolare il sistema nervoso
Non importa quanto senti di essere agitato, ansioso o fuori controllo, in ogni caso puoi mettere in atto una serie di strategie per calmarti che hanno un vero e proprio effetto a livello del Sistema Nervoso Autonomo
Ciò non ti permetterà solo di diminuire l’ansia associata al trauma, ma genererà anche un maggiore senso di controllo. Vediamone alcune:
- Respirazione mindful: provare a fare 60 respiri, concentrando l’attenzione su ogni respiro. Non è semplice ma si può fare.
- Input sensoriali: ognuno di noi ha specifici input sensoriali che gli permettono di calmarsi (es. un suono, un profumo, una melodia). Puoi sperimentare differenti input che funzionano meglio per te.
- Accetta le tue emozioni: permetti a te stesso di sentire ciò che provi quando lo provi, senza giudizio.
- Meditazione e tecniche di rilassamento: ne ho già parlato nell’articolo sull’Ansia Anticipatoria. Se vuoi approfondire ho un’intera playlist sul mio canale Youtube
Parlando di sistema Nervoso ti lascio qui un piccolo schema che ti riassume la Teoria Polivagale di S. Porges, la quale mira a spiegare le reazioni dell’uomo in situazioni di pericolo e viene sempre più utilizzata per gestire il trauma e i sintomi collegati.
5) Affronta le tue emozioni
Lo stress associato al trauma può portarti a sperimentare emozioni forti e dolorose quali: shock psicologico ed emotivo intenso, rabbia, vergogna e senso di colpa.
Le tue risposte sono reazioni normali ad eventi anormali.
Queste emozioni sono reazioni alla perdita del senso di sicurezza.
Accettarle non è semplice, ma è necessario per guarire. Ricorda che è normale avere reazioni forti ad un evento molto intenso. Prendi le cose un giorno alla volta mentre ti riprendi.
Ecco alcuni suggerimenti per entrare più facilmente in contatto con questi vissuti:
- datti il tempo di guarire da qualsiasi esperienza tu abbia vissuto.
- sii paziente: non cercare di forzare il processo di guarigione.
- preparati a sperimentare emozioni difficili con gentilezza
- permetti a te stesso di provare ciò che senti senza giudizi o senso di colpa.
6) Prova a scrivere
Scrivere può aiutarti a stare meglio.
Puoi farlo in tutti i modi che vuoi, non ti preoccupare di ciò che scrivi o di quanto è scritto bene. Lo fai solo per te.
Anche scrivere direttamente del trauma o dei sintomi può aiutare molto.
Scrivere può permetterti di processare meglio le emozioni che stai vivendo: ciò comunica indirettamente alla mente che ti stai prendendo cura della situazione.
7) Dai priorità alla cura di te stesso
Pensare ripetutamente al trauma o riguardarne immagini più e più volte può sopraffare il tuo sistema nervoso, impedendoti di pensare in maniera chiara.
Focalizzandoti su attività che ti danno piacere e tengono la tua mente occupata (es. leggere, guardare un film, giocare) puoi smettere di dedicare tutta la tua energia ed attenzione all’evento traumatico. Cerca di mangiare cibi salutari e cerca di migliorare la qualità del tuo sonno notturno. Altre strategie per far fronte al trauma possono essere: la musica, la meditazione, il rilassamento e passare il tempo nella natura.
CONCLUSIONE
Siamo arrivati alla fine di questo articolo!
Prima di concludere però vorrei lasciarti con una riflessione:
Se vuoi lavorare sul serio sul recupero dal trauma psicologico avrai bisogno di essere costante e persistente.
Potresti incontrare delle battute d’arresto.
Potresti essere così scoraggiato dal pensare di lasciar perdere.
Non farlo.
Apprezza anche il più piccolo progresso.
Ricordati il valore che hai e continua ad andare avanti.
Chiedi aiuto se necessario.
Ricorda che ci sono molte persone che hanno avuto a che fare con eventi traumatici e sono arrivate a condurre vite felici e gratificanti.
Puoi riuscirci anche tu.
Come sempre se vuoi puoi lasciarmi una domanda, chiarimento o semplicemente ringraziarmi nei commenti, se invece hai bisogno di contattarmi per andare a lavorare su un tuo trauma puoi farlo a questa pagina: Contatti.
Un saluto!
ALCUNI RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI:
https://sensorimotorpsychotherapy.org/
https://ifs-institute.com/
https://jedfoundation.org/resource/understanding-emotional-trauma/
https://psychcentral.com/health/best-types-of-therapy-for-trauma
https://www.ptsd.va.gov/understand/isitptsd/common_reactions.asp
https://www.bu.edu/sph/news/articles/2018/trauma-and-its-aftermath/
https://trauma-recovery.ca/recovery/phases-of-trauma-recovery/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3218759/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK207191/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3181836/
https://www.nimh.nih.gov/health/topics/post-traumatic-stress-disorder-ptsd
– Craparo, G. (2013). Il disturbo post-traumatico da stress. Carocci, Roma.
– Siegel, D. J. (2010). Mindsight: The New Science of Personal Transformation. New York: Bantam Books.
– Van der Kolk, B. A. (2015). Il corpo accusa il colpo. Mente, corpo e cervello nell’elaborazione delle memorie traumatiche. Raffello Cortina, Milano. Per saperne di più: https://www.stateofmind.it/2016/05/corpo-accusa-colpo/
– Van der Kolk, B.A., McFarlane, A.C., Weisaeth, L. (2005). Stress traumatico. Gli effetti sulla mente, sul corpo e sulla società delle esperienze intollerabili, Edizioni Scientifiche MaGi, Roma.
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Bellissimo articolo complimenti io ho subito alcuni traumi elencati sto facendo psicoterapia spero di elaborare c’è lha sto mettendo tutta dopo alcune sedute ho parlato di una cosa che che mi è accaduta e che fino ad oggi non so se è stato un trauma ma dal primo giorno che ne ho parlato ho pianto per questa cosa e oggi dopo l’ultima seduta mi sono sentita per tutta la settimana stanca chiusa in me stessa e nervosa
La ringrazio per la sua testimonianza
Grazie bell’ articolo. Dopo il mio evento traumatico io non dormo più la notte. Di notte mi assale l ansia mi prende un angoscia tremenda una morsa al centro del petto, ripensamenti…. Se avessi fatto così o cola, se avessi optato per quello invece di quello altro…….la mia vita è cambiata…. In peggio purtroppo……
Grazie dottore.
La ringrazio molto per il suo commento. Non esiti a lavorare più a fondo sul suo trauma perché ci sono stati tanti avanzamenti negli studi sul trauma e sul trattamento stesso.
Un saluto
Grazie di cuore.
Sandy
Grazie a lei per il commento!
La mia situazione e’ che mi sento sempre disperata non ho voglia di vedere nessuno. Mi scendono sempre le lacrime. Niente mi entusiasma. Esco perche’ passeggiare mi aiuta un po’ Il mio amico del cuore che era come una famiglia per me con i suoi figli si e’ ammalato di cancro. Credo che mi e’ scattato come un meccanismo di difesa di negazione davanti alla sua malattia. E che sarebbe sicuramente guarito.Guardando indietro non capisco la mia reazione. Abita lontano e quando si e’ operato non sono potuta andare e lui si e’ molto arrabbiato. Chiudendo i rapporti. Un grande shock per me. Ha detto che non me ne’ importava niente di lui. Ma non e’ vero erano tutto per me..Che gli ho procurato tanta tristezza deludendolo. Invece ho sempre provato tantissimo affetto per loro. Grazie per avermi ascoltata.
La cosa migliore credo sia valutare la possibilità di cominciare un percorso terapeutico.
La ringrazio per il suo commento
Dottore si può superare un Disturbo post traumatico da stress sessuale ?
Sto facendo un percorso con il mio psichiatra, faccio psicoterapia una volta a settimana.
Ho il cervello pieno di pensieri inutili, ansia, depressione mi sento sempre debole ho perso il sorriso mi sta vicino la mia fidanzata, non riesco ad andare al lavoro si parla di una serie di problematiche tra cui infanzia e dopo mi sono ritraumatizzato con i trans, adesso mi trovo a pensare sempre le stesse cose, mi rispecchio a pieno nel suo articolo.
Lo so che non conosce bene la mia storia, il mio vissuto, ma si può guarire? E fare una vita finalmente normale ? Normale intendo socializzare di nuovo, uscire di casa, riprendersi la propria vita ?
Salve, io ho avuto un evento traumatico in vacanza l’anno scorso, esattamente il 15 di agosto e ahimè quest’anno torniamo li, passerò lo stesso giorno nello stesso posto.. ma sono piena di paure, non ho ancora superato questo trauma e ho seriamente paura di stare di nuovo male. Lei mi consiglia di andare e affrontare il problema o non andare?..
Comunque complimenti per l’articolo!
La ringrazio. Le consiglio di affrontare questo trauma in un percorso specifico, a livello terapeutico, perché solo così può essere elaborato.
Buona giornata
Salve, come posso aiutare una persona che probabilmente ha vissuto un trauma? Lui è, o meglio era, il mio partner. Viviamo in due stati differenti e adesso lui si è chiuso in sé stesso rifiutando il contatto con gli altri e soprattutto con me che sono forse l’unica a conoscenza della causa del suo disagio. Grazie
Il percorso terapeutico è la cosa migliore ma deve partire da lui. Più di questo non saprei, anche perché non sapendo nulla di lei e della situazione non è possibile darle una risposta soddisfacente.
Buona giornata
Salve!
Grazie per questo articolo, mi ha fatta stare davvero meglio.
Spesso mi chiedo come sarà dopo il mio percorso di “recupero”, a volte ho paura che non sia come lo immagino.
Ora, grazie alla mia psicoterapeuta, ho accettato il fatto che non si possono dimenticare certe cose e non mi dispiace, perchè l’oblio non sarebbe un bene e si può sempre imparare dai propri errori e dalle esperienze negative.
Però è ancora un grande punto interrogativo il resto, a volte mi chiedo se raggiungere la serenità perduta sia possibile.
Una parte di me crede fermamente di sì, tuttavia quando sto molto male ho dei dubbi.
La ringrazio molto per questo commento Alessia. Se si affida alla sua terapeuta e si impegna nel lavoro con lei vedrà che comincerà a stare meglio
Buona giornata
Questo articolo è stato molto interessante:ma c’è una cosa che mi ha turbato leggendolo. Ho un trauma infantile, in pratica abuso su minori sia psicologico che fisico. Ecco, ora sono nel pieno dell’adolescenza, in questa età si scoprono molte cose, tipo che ho scoperto di avere una scoliosi che ignoravo del tutto. Ma giungiamo al motivo di questo commento. Quando ero una bambina delle elementari ho sempre amato la violenza, fatto scherzi di cattivo gusto (Come chiudere qualcuno in uno stanzino e tenere la porta chiusa anche quando piangevano, perché mi divertiva), avuto una autostima da: “Io sono migliore di voi, non valete nulla”, e una forte aggressività, simile a quella della mia ex madre e del mio ex patrigno. Ma ciò durò fino alla seconda elementare, quando venni attaccata da tutta la scuola. Il loro comportamento mi ha sempre ricordato quello dei miei ex genitori, e quindi, anche se avevo voglia di mettergli le mani addosso, non lo facevo. Gli anni passarono così e la mia aggressività e autostima si spensero. Ma ora quando divento nervosa o mi arrabbio riprendo lo stesso indentico comportamento. Tutto questo mi fa paura, cosa mi succede?
Buongiorno Linda la ringrazio molto per questo commento.
Ovviamente per analizzare a fondo il suo comportamento è necessario conoscere la sua storia, le sue dinamiche familiari e soprattutto le memorie traumatiche che purtroppo ha portato dietro. Senza un lavoro profondo a questo livello il rischio sarà sempre quello di ripetere certi schemi relazionali traumatici.
Hai mai pensato di intraprendere un percorso terapeutico?
Buona giornata
Salve Dottore,
Il mio nome è Antonio e sono un ragazzo di 25 anni. Credo di soffrire da disturbo post traumatico in quanto ultimamente sto avendo qualche problemino quando mi ritrovo in una situazione intima con una donna, sopratutto quando sono a cena o a pranzo con quest’ultima. Le spiego…
Circa 7 anni fa, all’età di 18 anni, ero fidanzato con una ragazza da 6 mesi circa, ma nonostante ció non eravamo mai riusciti ad avere un rapporto sessuale completo per “colpa mia”, ansia da prestazione suppongo siccome non vivevo da solo, non avevo la macchina e quindi le possibilità erano ben poche e mi sentivo sotto pressione. Un giorno decidemmo di passare un week end in una SPA, quindi nella mia testa era chiara l’idea che avremmo avuto un rapporto e che non potevo deluderla! Arrivato il momento dei preliminari cerchiamo di andare oltre ma io proprio non ci riesco. Da lì mi sento malissimo, mi sale la nausea, crampi allo stomaco, vado in bagno successivamente e vado incontro a dissenteria diciamo che è stato come essere travolto da un tornado in una volta sola. Dopo di questo lei cerca di rassicurarmi e per un pó ci riesce, il problema è dopo quando ci rechiamo verso il ristorante per mangiare e mentre mangio mi si chiude lo stomaco e mi sale la nausea. Premetto che io combatto molto contro il mio fisico siccome sono uno di quei tipi che mangiano e non ingrassano. 190 cm per 75 kg. Non mi piace il fisico esile e quindi faccio di tutto per fare palestra o mangiare a più non posso.
Comunque, dopo 1 settimana di quasi digiuno la situazione sembrava essere superata, la ragazza la dovetti lasciare e riiniziai da zero.
Le scrivo perché dopo 7 anni mi è risuccessa la stessa cosa, ovvero mi si è chiuso lo stomaco mentre ero con una ragazza che a me piace e mi è salita la nausea.
Cosa mi consiglia di fare dottore? È molto debilitante questa cosa, mi condiziona tantissimo l’umore e non voglio allontanare anche lei.
Buongiorno Antonio, capisco le sue difficoltà ma chiaramente non conoscendo nulla della sua storia non saprei come aiutarla.
Quello che posso dirle è che i suoi sembrano essere sintomi ansiosi legati probabilmente ad un trauma verificatosi in un’età anche precedente a quella che mi riporta. Ovviamente le mie sono solo supposizioni. Se vuole andare al cuore del problema la cosa migliore è quella di rivolgersi ad un terapeuta che possa aiutarla concretamente.
La ringrazio per il suo commento
Grazie. Ho subito un pesants intervento chirurgico un anno fa. Il primo intervento della.mia vita.Ricordo con orrore il senso di impotenza mentre ero in sala operatoria. Mi sentivo sola e non potevo fuggire. Dopo aver letto questo articolo ho cominciato a piangere perché non mi sentivo più sola..era così tanto tempo che non riuscivo a piangere…Grazie
La ringrazio molto per questo commento Lucia, veramente.
Buona serata
Buonasera, sto affrontando con uno Psichiatra unaa serie di disturbi, dal disturbo Dell’adattamento, sono passato al disturbo post traumatico da stress, infanzia difficile.
Abusi.
Lo Psichiatra mi ha detto che sto andando bene e guariró, faccio Psicoterapia tutte le settimane.
Dottore chiedo a lei si può guarire? Da queste paure ansie, e ritornare ad amare, ritornare alla normalità?
Vita sociale, palestra, sport.
Anticipatamente Grazie.
Certo che si può guarire, continui a seguire la psicoterapia e ciò che le ha consigliato di fare lo psichiatra.
Buona giornata
ho fatto un incidente con l’auto io e la mia ormai ex compagna abbiamo riportato danni fisici quasi guariti ma mio cugino che era seduto dietro è morto sul colpo.oltre al senso di angoscia per aver provocato la sua morte si è aggiunta quella di finire in carcere per lungo tempo.ero cosi felice lo stavo aiutando ad uscire dalla droga e lo ucciso.sto vivendo un incubo senza via d’uscita e un attesa che presto l’incubo diventerà anche peggiore.non riesco ad aiutarmi in piu vivo da solo!
L’articolo é perfetto semplice chiaro.ottimi consigli.la questione é metterli in pratica.
La ringrazio
Grazie mille per questi consigli.
Sto cercando di “sconfiggere” il trauma che mi accompagna ormai da qualche anno in seguito ad episodi di violenza psicologica e spesso è davvero difficile far fronte a tutto ciò che esso provoca in me.
Fino a poco tempo fa ero convinta che non sarebbe mai cambiato nulla, però oggi – dopo aver notato alcuni miglioramenti, anche se piccoli – è rinata in me la speranza.
Molte persone dicono che si può uscire da tutto questo e io desidero ardentemente crederci.
Mi chiedo solo come possa essere…vivere senza più avere incubi ad occhi aperti, è una cosa talmente bella da sembrare surreale.
Le consiglio di leggere anche questo articolo francescominellipsicologo.it/violenza-psicologica/
Grazie x l’ottimo articolo. 2 anni fa la mia bimba è stata tanti male ricovero i ospedale x 25 giorni polmonite con pleurite.. Poi x fortuna tutto passato io però sono rimasta traumatizzata. Da un anno sono in analisi ma non mi sembra di essere migliorata. Vivo ancora nel terrore che lei possa riammalarsi.ogni volta che sento parlare di febbre tosse ecc mi sento male, mi sale l’ansia. Possibile ci voglia tutto questo tempo? È normale? Forse non è la terapia adatta. Grazie
Se il trauma non viene elaborato non cambia il tempo, rimarrà sempre.
Buona giornata
Buon pomeriggio Francesco e chi ci legge, io in giovane età ho subito un trauma psicologico ma sono riuscita a superarlo senza psicoterapia, faccio yoga, medito ed utilizzo molto la tecnica del respiro per stare meglio.
Le tue parole sono rassicuranti , sono convinta pure io che per quanto si soffra, alla fine riusciamo a stare meglio se lo desideriamo, l’importante è amare se stessi.
Grazie per tutti i tuoi spunti di riflessione.
Molto interessanti,
Buon pomeriggio Alessandra
La ringrazio per il commento Alessandra
Buongiorno Dottore
Sono un ragazzo di 19 anni, ho appena finito le scuole superiori.
Dopo aver sostenuto con impegno e ottimi risultati l’esame di stato avevo intenzione di concedermi un po’ di riposo in previsione della maturità ma purtroppo pochi giorni fa è avvenuto un evento per me totalmente traumatico e inaspettato… Mio padre è morto per un infarto. Durante questo evento drammatico, successo in casa la sera, io ero presente ed ho assistito senza poter far nulla. Dopo un iniziale shock adesso sento come se le mie giornate non avessero insignificato, non ho più voglia di fare niente e non riesco nemmeno più a sfogarmi e piangere. Sono bloccato nei miei pensieri. La vita ha perso i suoi colori, ora è tutto grigio. Sia I parenti che molti amici mi hanno consigliato di affrontare il dolore e che ci vorrà tempo ma trovo molto difficile affrontare qualcosa di così grande. Inoltre l’idea del “tanto tempo” mi terrorizza, mi sento perso, non so se è troppo presto per iniziare un percorso con uno psicoterapeuta, non vorrei correre troppo. Spero mi possa dare qualche consiglio.
Buongiorno Giulio.
Le faccio le mie più sentite condoglianze per la sua perdita, immagino debba essere dolorosa e spiazzante da tanti punti di vista.
Quelli che mi descrive sono sintomi depressivi che in una fase come quella che sta attraversando sono assolutamente normali.
Un terapeuta potrebbe aiutarla concretamente ad affrontare il dolore di una perdita così inaspettata. Non è mai troppo presto per farsi aiutare.
Inoltre, penso possa esserle utile leggere il mio articolo riguardo l’elaborazione del lutto (in cui vengono spiegate le varie fasi e come poter affrontare un evento così intenso). Esiste inoltre il mio gruppo nel quale si può confrontare con altri membri (se vuole).
Le faccio ancora le mie più sentite condoglianze.
Grazie mille per la sua risposta. Spero di riuscire ad affrontare questo grande ed inaspettato dolore nei prossimi mesi. Per adesso cerco di vivere la quotidianità meglio che posso. La cosa più difficile è avere pazienza e comprensione verso se stessi..
buongiorno ho avuto un’esperienza traumatica da una terapia sono 5 anni che nn vivo piu’ho provato con psicofarmaci non hanno funzionato
Capisco, mi spiace molto ma non deve demordere. A volte è necessario un percorso lungo e tanta tanta pazienza.
Si apra col suo terapeuta, provi ad esprimere come si sente anche se sente di non arrivare da nessuna parte. E se sente che il suo terapeuta non la aiuta più può anche provare con un altro. Ma è fondamentale discutere e sentirsi liberi di esprimere quando ci si sente bloccati e non si va avanti.
Le auguro una buona giornata
Salve,
sono una donna di 44 anni, 6 mesi fa sono diventata mamma per la prima volta dopo tanti anni di ricerca. Ho provato anche con tecniche di fecondazione assistita i canoe, anzi, una volta, a causa di questi interventi, stavo per morire in seguito ad una emorragia interna (un evento rarissimo in questi casi). Le lascio immaginare che anni sono stati: di pianti continui per questa infertilità inspiegabile (non c’erano cause organiche né per me né per mio marito). Trascurato tutto è passavo periodo veramente bui. Ad un certo punto ho deciso di riprendere in mano la mia vita cercando di pensare anche ad altro ed ecco che, a 43 anni suonati, inaspettatamente scopro di essere rimasta incinta naturalmente! Le lascio immaginare l’incredulità prima e la gioia poi, quando ho visto che la gravidanza proseguiva. Sono stata attentissima a tutto, e ho passato 8 mesi su una nuvola immaginando la nostra vita finalmente a 3. Non ho fatto indagini prenatali per scelta (nonostante l’età) perché pensavo che non avrei mai potuto abortire se mio figlio non fosse stato perfetto, dopo tutto quello che avevo passato per averlo. Ecco, mio figlio è nato un mese prima della fine della gravidanza e, alla nascita ho scoperto essere un bimbo con sindrome di Down. Mio figlio è stato un mese in terapia intensiva prenatale, un mese durissimo per me, durante il puerperio. All’inizio ho sofferto tanto per le mancate feste che avevo immaginato al ritorno a casa, avevo idealizzato tutto negli anni in cui sognavo e cercavo questo bimbo! Col tempo le cose vanno sempre peggio però, passo delle giornate intere a piangere, mi sento disperata, non accetto la condizione di mio figlio e la vita che ci aspetta. Non accetto come sarà e tutto I problemi che avremo a causa della sua trisomia. Mi sento in colpa per quello che dovrà passare, sono terrorizzata perché mi sento incapace e inadeguata e, spesso sento l’esigenza di allontanarmi da lui. Sempre più spesso mi pento di non aver fatto indagini prenatali, mi rendo conto di non essere in grado di accettare tutto ciò e di vivere una vita con un figlio disabile. Non era questo che volevo! Rimpiango perfino la solitudine di prima…. sono disperata! Mi sto isolando sempre più da tutto e da tutti e provo un senso di vergogna che non mi so spiegare e che mi fa sentire in colpa. A volte ho brutti pensieri. Mi sono rivolta a 2 psicologi ma mi sono sentita non capita e ho abbandonato…. sto valutando di rivolgermi ad uno psichiatra…. vorrei avere un suo parere, una indicazione che mi dia la speranza che tutto questo dolore un giorno possa finire… grazie
Volevo anche aggiungere una sensazione molto forte che provo continuamente: quella di essere “paralizzata”. La mia mente va in continuazione e rimugina su tutto questo ma, fisicamente vado a rilento…. non riesco a fare le cose di tutti i giorni tipo anche le faccende domestiche più elementari, faccio fatica a curare me stessa e a prendere qualsiasi decisione, non esco a fare la spesa o a fare nulla…. sono come paralizzata, eppure io sono sempre stata una donna molto attiva, anche quando il figlio non arrivava, pur soffrendo tanto, uscivo spesso di casa per non pensarci e mi dedicavo a tante attività! Adesso mi sento in colpa per il mio bambino…. ma neanche a lui riesco a dedicarmi come vorrei, non riesco a guardarlo se non attraverso il filtro della sindrome che ha e non riesco ad approcciarmiba a lui in maniera naturale… é tutto lontano anni luce da come sarebbe dovuto essere e, il fatto che non ci sia una fine a tutto ciò, mi fa sentire senza speranza, senza sogni… come se ormai fosse tutto finito. Sto vivendo un incubo e molto spesso mi trovo a sperare che lo sia veramente e che presto mi sveglierò. Ho bisogno di aiuto
Per poter affrontare questi vissuti è necessario un percorso terapeutico. Non abbia paura a chiedere aiuto, queste tematiche sono molto importanti e vanno affrontate tramite un aiuto professionale.
Grazie dottore, sto cercando aiuto da mesi e, purtroppo, ho avuto sempre l’impressione che le mie angosce vengano sottovalutate. Non è facile alzarsi la mattina e provare subito un peso nel petto talmente intenso da portarmi in bagno con forti conati di vomito. Ogni santa mattina. E non è umano non provare più gioia per niente ma avete sempre e solo un unico chiodo fisso in testa. Questa non è vita…. ho ancora speranza che uno psichiatra possa aiutarmi in qualche modo anche con l’utilizzo di farmaci… purtroppo è tanta la mia disperazione da portarmi a vedere questa come l’unica soluzione. Spero di essere aiutata seriamente, per me e. per mio figlio che, al di là di tutto, cresce e ha bisogno di me. Quest’inferno deve finire
Sono madre e immagino cosa passa provare, sono insegnante e un anno ho fatto il sostegno ad un ragazzo down. I ragazzi con trisomia 21 sono molto affettuosi e simpatici e possono dare molto. Lo accolga come un figlio normale, tiri fuori da lui il meglio e avrà grandi soddisfazioni, l’amore fa miracoli. La società in cui viviamo non aiuta, tutti vogliono figli da esibire. Lei esibisca con orgoglio suo figlio e sarà felice con lui. Mi creda, tutto è relativo. In questa prima fase si potrebbe fare aiutare anche da un bravo sacerdote. Signora Luisa le auguro il meglio. E il meglio non è la perfezione ma il modo in cui noi viviamo le situazioni. Un abbraccio a lei e al suo meraviglioso bambino con il cuore
Dottore buonasera sono una giovane donna che a vissuto un trauma di una cosa che neanche sapevo esistesse.Una mattina del 23 Marzo mi sono svegliata con un pizzico sulla natica sotto la mutanda.La settimana successiva ho trovato nel mio letto un insetto nero morto quindi presa dal panico sono andata su internet e la prima cosa che mi diceva erano ( le cimici da letto) con grande velocità ho controllato tutto come diceva il forum e di mia iniziativa ho sigillato il materasso e il letto in doghe e la spalliera con dei teli di plastica trasparenti.Nel frattempo ho buttato tutto e ricomprato tutto nuovo.Da circa 2 mesi non ho più trovato nessun pizzico…Però io non sapendo come mi sono trovata in questa situazione ora vivo costantemente con ansia somatizzata dolore allo stomaco e ho sempre paura che questa situazione si possa ripresentare…Dormo comunque nella mia stanza però sono sempre a controllare e di conseguenza è diventata una specie di ossessione..Dormo poco e mi aiuto con un ‘ansiolitico..Ho paura di cadere in depressione perché come ripeto questa cosa per me è fuori dal mondo…Attendo una sua risposta è nel frattempo l’ha ringrazio…
Buongiorno Antonio. Questa esperienza può aver attivato in lei una vera e propria fobia e vissuti ansiosi che non hanno a che fare necessariamente con ciò che è successo. La cosa migliore è quella di rivolgersi ad un terapeuta e andare a fondo nella problematica.
Buona giornata
Dottore buongiorno e grazie per avermi risposto volevo dirle che la mia esperienza non è stata molto bella anzi direi orrenda perché io non sapevo che esistessero certe cose ed essendo la propria casa il proprio letto il massimo della propria intimità fisica e mentale mi rimane addosso questo senso di impotenza perché è così facile ritrovarsi in queste situazioni nel 2019? Grazie…Loretta45..
Salve, vorrei un consiglio se è possibile. Riguarda un episodio di 4 anni fa. Uno dei miei figli ebbe una discussione con un ragazzo cui delle amiche della ragazza appunto di mio figlio, gli avevano detto più volte che questo ragazzo aveva atteggiamenti poco consoni. Dopo che la discussione era terminata solo con qualche spinta e nulla più, ad un certo punto questo ragazzo tentò di colpire alle spalle mio figlio e siccome nelle vicinanze c’era suo fratello, questi interveni per impedire quel gesto, nel frattempo arrivo la madre del ragazzo a bordo della sua autovettura, i due ragazzi persero l’equilibrio andando ad urtare la citata autovettura, dopo di che, sempre la madre del ragazzo ripeté parole offensive , i due ragazzi si separarono, e da quell’episodio , la madre del ragazzo asserisce che suo figlio sta andando dallo psicologo perche aveva subito a dire suo un trauma. Le chiedo ma è possibile tutto ciò, nonostante i genitori del ragazzo hanno sempre rifiutato sin dall’inizio ogni dialogo con me? Spero di essermi spiegato. Cordialmente Gianfranco schiavon.
Buonasera Gianfranco. Ogni situazione va valutata in maniera adeguata, non posso rispondere alla sua domanda perché ogni vissuto è soggettivo.
Le situazioni così personali vanno comprese a fondo altrimenti ne può derivare solo un’analisi molto superficiale.
In ogni caso un trauma si può originare da qualsiasi evento eccessivamente stressante per la persona e non è detto che un evento stressante per una persona lo sia allo stesso modo per un’altra.
Buona serata!
Ho subito un intervento chirurgico non necessario…scoperto da altri consulti fatti, tutto queso mi ha portato tanti problemi e disturbi, dopo tre anni di calvario la mia vita è diventata un incubo, non riesco ad accettare la situazione e mi sto autoflagellando per essere stata così stupida da farmi fare il lavaggio del cervello da medici disonesti che pur di guadagnare non gli importa la salute della gente.
Mi dispiace per questa situazione che sta vivendo. Se ha bisogno di supporto può scrivermi una mail.
Buona giornata
La ringrazio per l’articolo molto interessante e vorrei porLe un interrogativo per quanto concerne la mia problematica. Ho quasi 54 anni ed all’età di 23 è finita in maniera traumatica una relazione con una ragazza che amavo tantissimo, la mia reazione inconscia e inconsapevole, è stata il congelamento di tutte le emozioni, tanto che da allora sino ad oggi non ho avuto più desiderio sessuale ed interesse per le donne. Dopo 10 anni iniziai una terapia che poi dopo alcuni mesi abbandonai visto che non vedevo risultati, per approdare dietro consiglio di un amico, alla terapia psichiatrica farmacologica ( antidepressivi), durata 13 anni; poi abbandonati gli ”inutili ” psico farmaci, da quasi un anno sono in terapia cognitivo comportamentale con una brava psicologa che pratica EMDR; abbiamo fatto qualche seduta emdr senza risultati, per cui per il momento è accantonata. Preciso che nella mia infanzia mia madre ha tentato di togliersi la vita, alcune volte ha simulato questa azione minacciando di lanciarsi dalla finestra per il rapporto con mio padre il quale, per la sua possessività e prepotenza, non mi ha permesso di fare quello che volevo nella vita. Mi chiedo se a distanza di tutto questo tempo posso rivivere le emozioni negative represse, cosa che ho grande difficoltà a riportare a galla in quanto prigioniere nell’inconscio dopo tantissimo tempo. Razionalmente ho capito cosa mi è successo ma in pratica sono sempre in stand by. Grazie e buon lavoro
La ringrazio per il suo commento Pasquale. E’ molto difficile poterle dire cosa scatena i suoi sintomi e come le sue esperienze passate possano aver influenzato il suo rapporto con le donne e i suoi rapporti attuali. Come ha già anticipato tutto ciò va analizzato a fondo in terapia.
Come ha riportato dice di non avere “visto risultati” ma il processo terapeutico può essere più o meno lungo ed ha bisogno di tempo e di lavoro da entrambe le parti.
A volte ci sono traumi non semplici da risolvere in poco tempo e necessitano di impegno.
Credo che la strada che ha intrapreso possa aiutarla se è disposto ad affidarsi e ad impegnarsi.
Buona serata
Grazie. Niente è a caso.
Si figuri. Buona serata
La ringrazio per questo articolo… Mi farebbe piacere poterle parlare di persona ma io sono di Napoli …non ci sarebbe un modo per parlare della mia situazione anche online ?
Buongiorno Ilaria, la ringrazio. Si certo se vuole può contattarmi tramite questa pagina: Contatti
Offro anche la possibilità di un percorso di consulenza psicologica online: Consulenza Psicologica Online
Buona giornata!
Salve…io ho un problema non mi fido piu’ del mio psicologo.
Può capitare. Ha provato a parlarne direttamente con lui per capire le motivazioni di questo vissuto?