Rabbia Repressa:
Come gestirla senza esserne sopraffatti

rabbia repressa
Ultimo Aggiornamento: 2 Dicembre 2023 di Francesco Minelli
  • Hai mai avuto reazioni di rabbia eccessiva?

  • magari in relazione ad eventi apparentemente banali?

  • e ti sei ritrovato spesso a non comprenderne le cause?

Allora potresti sperimentare la cosiddetta rabbia repressa.

Questa rabbia è una delle emozioni più pericolose che sperimentiamo semplicemente perché non sappiamo che è lì o a che cosa serve.

Si nasconde in profondità nel nostro inconscio e quando emerge, si mostra camuffata da comportamenti quali il sarcasmo, attacchi di rabbia, fatica cronica o sintomi depressivi.

Pensaci:
Se non compresa ed elaborata questa emozione può agire ed emergere in maniera incontrollata anche in situazioni che non sembrano essere direttamente collegate.

Ecco perché nell’articolo di oggi voglio parlarti di che cos’è, come si manifesta, quali ne sono le cause più comuni e i migliori passi per poterla gestire e sfogare in maniera costruttiva.

Insomma un bel po’ di carne al fuoco!

Sei pronto?

Cominciamo..

Se conosci qualcuno che pensi possa migliorare il suo rapporto con la rabbia tramite la lettura di questo articolo non esitare a condividerlo sui social. Lo aiuterai e ti ringrazierà sicuramente!

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COSA SIGNIFICA E CHE
COS’È LA RABBIA REPRESSA?

Cominciamo col dire che la rabbia è un’emozione fondamentale nel nostro sviluppo evolutivo e ci aiuta ad individuare e rispondere istintivamente a situazioni di minaccia, oltre a fungere da potente forza motivante per cambiare aspetti della nostra vita di cui siamo insoddisfatti.

Dato il suo ruolo nel mantenere il corpo e la mente pronti all’azione, la rabbia è caratterizzata da una serie di cambiamenti fisiologici, tra i quali l’aumento del battito cardiaco, della frequenza respiratoria e della temperatura corporea.

Ma cosa intendiamo per “rabbia repressa“?

La rabbia repressa è rabbia che viene evitata involontariamente, spesso come tentativo di evitare sentimenti di disagio legati allo stress, al conflitto e alla tensione ed è diversa dalla rabbia soppressa, che si riferisce invece a quando l’emozione viene evitata di proposito.

Tra tutte le emozioni a cui abbiamo accesso, la rabbia è la meno incoraggiata nella nostra società, che tende a reprimerla in ogni sua forma.

Ciò non fa che distruggere i nostri rapporti e la nostra autostima e serenità.

Ecco perché sentendola, affrontandola ed esprimendola in maniera costruttiva potrai passare da tensione, stress e ansia a tranquillità, leggerezza e libertà emotiva.

Vedremo tra poco come.

Quando la rabbia diventa patologica?

La rabbia diventa patologica quando è inappropriata o assente in maniera cronica. Una risposta inappropriata avviene quando la rabbia è eccessiva rispetto alla provocazione oppure quando è diretta a qualcuno che non l’ha provocata direttamente.

COME CAPIRE SE SI HA RABBIA REPRESSA
E COME RICONOSCERLA? I SINTOMI

Segni e sintomi della rabbia repressa includono:

  • Non sentirsi mai arrabbiati, ma spesso tristi o depressi
  • Eccessivo sarcasmo o cinismo
  • Essere a disagio con i conflitti o i confronti
  • Usare distrazioni o evitamento per affrontare le emozioni difficili
  • Andare sulla difensiva quando si è accusati di mostrare rabbia
  • Estremo bisogno di controllo
  • Sentirsi a disagio quando gli altri condividono emozioni intime
  • Avere comportamenti passivo-aggressivi
  • Avere difficoltà a stabilire dei confini, difenderti o dire di no
  • Evitare le persone o isolarsi nei momenti di difficoltà
  • Avere episodi di esplosioni di rabbia
  • Tendenza a lamentarsi spesso quando le cose non vanno come dovrebbero
  • Alti livelli di stress cronico o ansia
  • Frequenti pensieri negativi o autocritici
  • Provare invidia o risentimento verso gli altri
  • Ignorare ciò che infastidisce o turba piuttosto che affrontarlo (autosabotarsi)
  • Sentirsi in colpa o provare vergogna quando si sente rabbia.

uomo arrabbiato

La rabbia repressa può includere anche sintomi fisici e psicosomatici quali:

  • Oppressione al torace
  • Dolori e tensione muscolare
  • Fatica
  • Aumento del battito cardiaco
  • Mal di stomaco
  • Vertigini
  • Mal di testa o emicrania
  • Arti deboli
  • Aumento della pressione sanguigna.

Chi sperimenta questa forma di rabbia può inoltre arrivare a ferirsi intenzionalmente.

Ovviamente questi sintomi non sono necessariamente legati solamente alla repressione della rabbia, ma possono essere il risultato di una somma di emozioni relegate nell’inconscio e che non riescono ad emergere.

Per poter elaborare completamente queste emozioni è necessario un luogo sicuro e controllato nel quale poterle esprimere.

Queste emozioni vanno ascoltate, comprese, non giudicate e continuare ad ignorarle tende solo a farle accrescere sempre di più.

In questo video approfondisco alcuni di questi concetti:

QUALI SONO LE CAUSE PRINCIPALI
DELLA RABBIA REPRESSA?

Una delle cause principali della rabbia repressa è il cosiddetto evitamento emotivo.

Questo concetto fa riferimento a quanto alcune persone siano costrette ad imparare, durante l’infanzia, ad ignorare ed evitare tutto ciò che viene percepito come cattivo, in particolare le emozioni. Questo meccanismo inconsapevole porta ad una scissione interna: tutto ciò che è valutato come buono viene premiato, tutto ciò che è valutato come cattivo viene punito e relegato in una parte di noi.

In questo processo, i nostri genitori e gli adulti che si occupano di noi hanno una grande responsabilità.

Le emozioni negative, se represse, giocano un ruolo fondamentale in comportamenti quali abbuffate compulsive, uso di alcool, cibo o dipendenze di vario genere che sono tutti modi per affrontarle e gestirle.

Tra le varie emozioni negative, la rabbia è una delle più inibite perché considerata pericolosa. Il problema è che reprimerla tende, a lungo termine, ad avere effetti ancora più pericolosi e dannosi per l’individuo che la sperimenta: possono svilupparsi comportamenti passivo-aggressivi, violenza etero ed autodiretta, indifferenza e cinismo, rancore.

Molte cose possono, nel tempo, innescare attacchi di rabbia tra cui: stress, problemi finanziari, lavoro e pressioni sociali, problemi familiari o relazionali, mancanza di sonno e persino le preoccupazioni legate ad attacchi di panico, agorafobia o un altro disturbo d’ansia.

Le cause più tipiche e i fattori scatenanti della rabbia repressa includono poi:

  • l’essere rifiutati o abbandonati per aver espresso rabbia in passato
  • l’avere tendenze perfezionistiche o nevrotiche
  • l’avere una condizione di salute mentale come la depressione, l’ansia o il DPTS (Disturbo Post Traumatico da Stress).

Cosa si nasconde dietro la rabbia?

Le emozioni che la rabbia comunemente maschera sono la paura, l’ansia, la colpa, la vergogna, l’imbarazzo, la gelosia, la tristezza, il dolore e la preoccupazione. Quando provi rabbia, prenditi un secondo per fermarti e chiediti se senti che una di queste emozioni potrebbe causarla.

Cosa succede se reprimi la rabbia?

La rabbia repressa può portare a sintomi di salute mentale quali quelli depressivi, la paranoia, i disturbi ansiosi e i comportamenti passivo-aggressivi.

Può rovinare le relazioni, influire negativamente sui modelli di pensiero e comportamento: quando si reprime la rabbia spesso si teme che, esprimendola direttamente, si verrà respinti, attaccati o abbandonati.

Gli psicoanalisti sanno da tempo che quando la rabbia viene repressa e portata all’interno si trasforma in depressione.

Recuperare il diritto a esprimerla in maniera assertiva può essere il vero obiettivo per riparare tutti i danni causati dal doverla reprimere.

Trattenere la rabbia è come trattenere un carbone ardente con l’intento di gettarlo a qualcun altro; sei tu quello che si scotta.

(Buddha)

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Bene!

Perché dopo aver visto cos’è la rabbia repressa, come si manifesta e le cause più comuni andiamo adesso a parlare di come controllarla, gestirla ma soprattutto come sfogarla in maniera sana e costruttiva.

Andiamo avanti..

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COME GESTIRE LA RABBIA REPRESSA E COME SFOGARLA IN MANIERA SANA E COSTRUTTIVA

Come abbiamo già visto poco fa, quindi, reprimere la propria rabbia in maniera consapevole o meno può portare ad una serie di conseguenze negative.

Ti starai perciò chiedendo:
Come posso gestire, controllare o sfogare la rabbia repressa in una maniera più costruttiva?

Ottima domanda.

Infatti, il fatto di riconoscere la rabbia dentro di te non significa che puoi cominciare a distruggere oggetti, urlare o persino prendere a botte il primo che ti taglia la strada 🙂

Andiamo perciò a vedere che passi possiamo seguire.

Al solito considera queste strategie come indicazioni: per andare a fondo a qualsiasi problema di tipo psicologico è spesso necessario un supporto professionale.

1) Comprendi da dove viene la tua rabbia.

Come altre emozioni, la rabbia è di solito una reazione a qualcosa che sta accadendo in te stesso o nella tua vita, ed è spesso un indicatore del fatto che c’è un problema da affrontare. In questo senso, la rabbia può fornirti dati importanti su ciò che sta accadendo dentro di te e su ciò che vuoi e di cui hai bisogno.

Prova a farti alcune domande quali:

  • Come sapevi di essere arrabbiato: cosa è cambiato nei tuoi pensieri, sentimenti, azioni e sensazioni corporee?
  • Cosa pensi che abbia innescato la tua rabbia in quella situazione?
  • Cosa di quella situazione ti ha infastidito o innervosito?
  • Perché ti ha infastidito così tanto?
  • Cosa la tua rabbia stava cercando di raccontarti di ciò che volevi, di cui avevi bisogno o temevi?

2) Individua la rabbia nel tuo corpo

Diventare più consapevole della tua rabbia può aiutarti a identificare alcuni dei primi segnali che potresti aver perso in passato. Un corpus crescente di ricerche suggerisce che immagazziniamo le emozioni nei nostri corpi, ed è lì che si possono notare i primi segni di rabbia.

Potresti sentire il tuo cuore battere più velocemente, il corpo irrigidirsi e la frequenza respiratoria diventare più veloce.

Quando avverti questi segnali potresti provare ad allontanarti dalla situazione di stress e dare a te stesso il tempo di calmarti e ridurre l’impulsività.

Anche il classico “contare fino a 10” è una buona tecnica, così come cercare di rallentare la frequenza respiratoria espirando più a lungo di quanto si inspira. Queste piccole tecniche possono aiutarti a rilassarti, mantenere la calma e a pensare con maggior chiarezza.

uomo rilassato

3) Inizia a scrivere un diario

Scrivere in un diario può aiutarti ad entrare più in sintonia con i tuoi pensieri e sentimenti.

È anche un grande esercizio per l’espressione emotiva e lo puoi fare quasi ovunque.
Le persone che reprimono le emozioni di solito hanno difficoltà ad essere consapevoli dei loro pensieri e sentimenti interiori e tenere un diario può aiutarle molto.

Questa ricerca del 2022 (Sohal et al.) mostra anche che scrivere può migliorare il benessere generale e ridurre i sintomi della depressione e dell’ansia.

4) Identifica i Triggers, ovvero ciò che ti scatena la reazione rabbiosa

I triggers della rabbia possono essere definiti come qualsiasi cosa scateni una reazione rabbiosa. Dato che ognuno di noi è differente, ogni trigger è differente. Possono variare per età, genere e persino cultura.

Alcuni fattori che possono scatenare una reazione rabbiosa sono:

  • Non rispettare lo spazio personale
  • Ricevere insulti
  • Ricevere minacce
  • Essere vittima di menzogne e bugie
  • Essere accusati di qualcosa che non è vero
  • Essere messi in discussione o interrotti
  • Essere ignorati

La rabbia degli uomini sembra essere un po’ più astratta e legata ad attacchi vissuti come personali, mentre quella delle donne sembra essere mescolata alla sofferenza legata alle difficoltà nelle relazioni interpersonali.

Un valido esercizio può essere quello di notare ed identificare tutto ciò che scatena reazioni di rabbia. Potresti annotare sia qual è il fatto che ha scatenato la reazione, sia come si è manifestata (es. sintomi fisici), quanto è durata e qual è stato il comportamento che hai messo in atto.

Ricorda:

Anche i pensieri hanno un impatto significativo sulle emozioni.

Più ripeti certi pensieri negativi nella tua mente, più la tua rabbia crescerà. La prossima volta che ti ritrovi a rimuginare su certi pensieri prova a premere “pausa” nella tua mente. Porta la tua piena attenzione a ciò che puoi vedere, ascoltare o sentire in questo momento. Più sei focalizzato sul presente, meno ti ritroverai a ripetere pensieri che si nutrono di rabbia e altre emozioni difficili.

Ovviamente col tempo, annotando i vari pensieri, comportamenti così come tutte le situazioni che scatenano reazioni aggressive, sarà possibile cominciare a pensare a collegamenti da fare rispetto alle possibili cause (passate e non).

5) Trova un modo di sfogare la rabbia fisicamente

Imparare a usare il tuo corpo per sfogare la rabbia può aiutarti a regolare le tue emozioni.

Sfogare la rabbia può esprimersi in varie forme: affrontare un genitore, un partner tossico o persino te stesso. Non è necessario confrontare la situazione direttamente se ciò è inopportuno o impossibile.

Altri modi possono essere: urlare, colpire un cuscino o un sacco da boxe, cantare a squarciagola. Anche scrivere una lettera o una mail che non invierai mai porta ad enormi benefici.

Provare per credere!

L’Esercizio e l’attività fisica aiutano inoltre a liberare gli ormoni dello stress e a bilanciare la chimica nel cervello, così da poterti sentire più calmo e rilassato.

Un altro modo per far uscire la rabbia è quello di esprimere liberamente ciò che provi, così da migliorare l’umore ed avere più tempo per pensare chiaramente. Esprimere se stessi può esser fatto in modi molto diversi: dipingere, suonare, cantare, ballare, scrivere, avere conversazioni profonde con i propri amici o familiari.

suonare

6) Pratica la Meditazione (specie Mindfulness)

La Mindfulness e la meditazione aiutano a ridurre lo stress, promuovono il rilassamento, migliorano l’umore e possono anche aiutarti a calmare i pensieri ripetitivi. Le persone che meditano tendono ad avere prestazioni cognitive più elevate, migliori livelli di empatia e hanno quella chiarezza mentale che permette loro di prendere decisioni migliori anche nel bel mezzo di emozioni intense.

Ho già parlato della meditazione (in particolare Mindfulness) in molti dei miei articoli e video.

Se vuoi provare alcune meditazioni qui trovi la mia Playlist.

7) Senti le tue emozioni

La maggior parte delle persone reprime le emozioni come la rabbia usando alcol, cibo, videogiochi, shopping o altre distrazioni.

La rabbia è nota per essere un’emozione secondaria. Ciò significa che spesso “copre” qualcos’altro.

Quando ti permetti di sentire appieno la tua rabbia e la fai emergere è molto comune percepire emozioni quali tristezza, dolore e paura.

Impegnati a provare tutti i tuoi sentimenti e a ridurre le distrazioni e la tendenza a fuggire.

Inoltre, come hanno sottolineato alcuni studi, anche se alcune emozioni sono difficili, essere disposti a sentirle offre numerosi benefici in termini di salute mentale.

CONCLUSIONE

Siamo arrivati alla conclusione di questo articolo.

Spero possa averti chiarito le idee sul concetto di rabbia repressa e ti possa aver dato degli strumenti in più per controllarla, gestirla e sfogarla in una maniera diversa.

Ovviamente non basta la lettura di un articolo per andare in profondità ad analizzare le cause di un disturbo di questo tipo.

Ecco perché se senti di non riuscire a gestire da solo ti invito come sempre a chiedere aiuto.

La tua vita è importante e rimandare un problema come questo finisce per renderlo sempre più complicato.

Se hai bisogno di me per una situazione specifica puoi scrivere un commento qui sotto o inviarmi una mail, cercherò di risponderti nel più breve tempo possibile.

Un saluto!

ALCUNI RIFERIMENTI:

https://www.everydayhealth.com/news/ways-anger-ruining-your-health/
https://www.choosingtherapy.com/repressed-anger/
https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fpsyt.2021.637029/full
https://openaccesspub.org/ijpr/article/999
– “Controlling Anger — Before It Controls You.” American Psychological Association. (June 3, 2008) http://www.apa.org/topics/controlanger.html
– Eng, M. P., ScD., et al. (2003). Anger Expression and Risk of Stroke and Coronary Heart Disease Among Male Health Professionals. Psychosomatic Medicine, 65:100-110.
– Tani, C., Sorrentino, R. (2013). Rabbia – L’emozione che non sappiamo controllare, Oscar Mondadori.

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27 commenti
  1. Fiorella
    Fiorella dice:

    Buongiorno, essere arrabbiati e il sentimento piu invalidante che non ti permettere di vivere. E che siamo obbligati a sottostare a decisioni che non sempre portano a soluzioni anzi peggiorano notevolmente il modo di vivere.
    Non mi prolungo ma il mondo fa davvero schifo.
    Grazie

    Rispondi
  2. Naike
    Naike dice:

    Salve, vorrei sapere se è possibile (e credo di aver capito ciò dall’articolo) reprimere allo stesso modo della rabbia anche altri sentimenti negativi come il rancore e la frustrazione e che questi vengano a galla in momenti insospetti e apparentemente non collegati a ciò che li causa

    Rispondi
  3. Steve
    Steve dice:

    Buongiorno Francesco,

    sono una persona che ha subìto violenze a livello fisico e psichico da bambino. i miei genitori mi picchiavano.

    Ora, io non sono passivo, mi sfogo quotidianamente, faccio bodybuilding, cammino molto, mangio bene e cerco di prendermi cura del mio corpo.

    Purtroppo però da qualche tempo prendere a pugni il materasso non basta più, è stato un crescendo, ogni volta ho osato un gradino più in là, questo perché in passato spaccavo cose quando mi facevano arrabbiare.

    La cosa da qualche tempo è sfociata in autolesionismo. Mi mordo le braccia e mi prendo a pugni e schiaffi.

    Vorrei cercare di recuperare un po’ di controllo, avendo anche due bambini piccoli che, per fortuna, sono all’oscuro di tutto ciò.

    E, che come mi ero ripromesso, non ho mai toccato.

    Come posso tornare a farmi bastare i buoni sul materasso?
    Sembra una domanda sciocca ma non lo è.

    Ringrazio in anticipo,
    Buona giornata

    Steve

    Rispondi
  4. Elisabetta
    Elisabetta dice:

    Buonasera, grazie per il bell’articolo, scorrevole ma completo! Ma veniamo al dunque: ho 42 anni e sono la classica persona passiva con rabbia repressa, con grandi difficoltà a farmi valere in tutte le situazioni della vita, soprattutto al lavoro, in società e con i miei genitori, di cui sono succube. Sto già seguendo un percorso con uno psicoterapeuta che segue il filone sistemico relazionale, ma sto trovando problemi! Lui dice che c’è una parte di me ferita, che esprime ansia e dolore, e io questo lo capisco, ma poi quando all’atto pratico devo fare qualcosa per lavorarci, non so trovare gli strumenti giusti! Esistono degli esercizi che si possono fare, e magari dei gruppi gratuiti sulla rabbia, tipo quelli che fanno le persone con problemi di dipendenza? Magari potrebbero essermi utili.. grazie a presto

    Rispondi
  5. Pasquale
    Pasquale dice:

    Buona sera, io ho una rabbia inespresa nei confronti di mio padre che e’ morto due anni fa, e’ stato un uomo prepotente e mi ha impedito, attraverso il meccanismo dei sensi di colpa, di fare tutte le scelte fondamentali della mia vita; la cosa piu’ grave e’ stato un evento di 33 anni fa, quando una donna che amavo trovo un lavoro a 800 km dalla mia citta’. Mio padre con il suo comportamento possessivo, mi indusse a lasciare questa donna, aveva paura che mi allontanassi fa lui. Dopo 2 mesi mi resi conto dell’ errore e mi macava da morire e nonostante una mia lettera d’ amore con la quale le chiesi di ritornare con me, che l’ avrei raggiunta dove aveva trovato il lavoro e sposata, non ne volle sapere nulla piu’ di me. Da qual momento ho avuto un oncondapevole blocco delle emozioni, ad oggi a 56 anni, dopo alcune terapie non ho superato il disagio. E’ subentrata la depressione curata di tanto in tanto con i farmaci ma sono nel pantano assoluto. Un anno fa volevo riprendere la psicoterapia bioenergetica praticata circa 20 anni orsono solo per un anno ma senza risultati, per cui la abbandonai. Con la pandemia le cladsi di bioenergetica non so sono potute tenere. Poi anni passati da uno psichiatra cn farmaci inutili dal 1999 al 2015. Poi dal 2017 al 2020 terapia cognitivo comportamentale ma senza risultati. Inomma senza emozioni e quindi spinta sessuale, assenza di intetesse, come avvicino una donna? Le saro’ grato se potra’ rispondermi
    Grazie anticipatamente

    Rispondi
  6. Rosaria
    Rosaria dice:

    Buona sera.. Negli ultimi mesi ho preso consapevolezza del fatto che spesso mi arrabbio, molte volte sfogo questa rabbia nei confronti del partner…é pur vero che delle volte credo che la colpa sia sua perché se mi rivolgo male o anche in modo tranquillo ma devo dire con sincerità che purtroppo nella maggior parte dei casi lo attacco lui mi ricambia con il silenzio e l ignoramento..e questo gonfia di brutto la mia rabbia..che degenera!! E questo peggiora ancor di più la situazione. È pur vero che delle volte capisco che lo sbaglio parti in primis da me e quando provo a chiedere scusa non trovo più la comprensione dato che lui non è il tipo che perdona.. O cmq non in fretta…
    E ci stiamo trovando molto in disaccord, questa cosa sta diventando pesante per lui…inoltre il suo lavoro non l aiuta perché essendo un panettiere non ha una buona quotidianità . Non so che fare..Vorrei migliorarmi…dovrei amarmi di piu…crefo che spesso sono arrabbiata con me stessa.. X essere troppo buonista ed accettare alla fine sempre tutto anche se poi critico…puoò darmi qualche consiglio??

    Rispondi
  7. Novy
    Novy dice:

    Buona sera e grazie dell’ articolo, davvero molto chiaro ed utile.Mi sono spesso chiesta se la rabbia repressa, dovuta in particolare dall’ essere stati manipolati costantemente da uno dei genitori possa alla lunga in casi estremi essere la causa di qualche disturbo serio del tipo disordini alimentari, cleptomania depressione o automatismi che inducono alla vendetta . Certamente il manipolatore va messo all’ angolo con il no contact e ma per i danni arrecati, difficilmente dimostrabili, se tali sono, resta solo la sconfitta?

    Grazie

    Rispondi
  8. Alice
    Alice dice:

    Salve,
    ho trovato molto interessante il suo articolo!
    Io sento di avere rabbia repressa, nonostante sia conosciuta per la mia pacatezza e razionalità..per riuscire a gestire bene a parole i confronti.
    Negli anni il lavoro mi ha aiutato a tirare fuori il carattere e a farmi valere e rispettare; io subivo tutto, a prescindere, per mancanza di coraggio, autostima e chissà che altro. Percio credo di aver fatto molti progressi.. nonostante questo però il mio corpo esprime a modo suo la rabbia repressa: da qualche anno ho l’occhio destro che presenta calazi, nonostante mi sia fatta operare già 2 volte per asportarli.. me li porto dietro per mesi e mesi e tendono anche a crescere. Un problema che va ad intaccare ulteriormente un’autostima gia altalentante di per sé.
    Credo di avere individuato la causa della mia rabbia, e cioè il rapporto difficile con un genitore, ma una volta riconosciuta non so come.devo elaborarla per mettermi in pace con me stessa.. può aiutarmi?

    Rispondi
  9. Simona
    Simona dice:

    Grazie Dott. Minelli, sto passando un momento particolare ed ero certa di avere rabbia repressa che mi sta causando ansia, pianti di sfogo incontrollati, rabbia e dolore interiore.. ora so quel che posso fare per aiutarmi.. so il motivo, e la consapevolezza è fondamentale.. Grazie mille ancora per i suoi consigli.. Simona

    Rispondi
  10. Tino
    Tino dice:

    Dopo la lettura credo di essere decisamente un “rabbioso”. Mi trovo alla soglia dei 30 anni e tutti mi conoscono per la calma e la gentilezza , la capacità di mettete d accordo le persone e avere una parola buona per tutti (tutto associato al fatto che ho un fisico abbastanza imponente e pratico sport di contatto molto duri). Però a lavoro , dopo anni di collaborazione , ho letteralmente ricoperto di insulti due miei colleghi in modo davvero pesante e aggressivo, uno dei due ho anche minacciato di “gonfiarlo”. Ora io resto convinto che queste persone meritavano tutto ciò (sono convinto che si siano approfottati della mia indole per far rompere la schiena solo a me) ma non riesco comunque a perdonare me stesso e questo mi brucia dentro. Dopo uno sfogo così uno di solito “scarica”, io invece mi sento ancora una brutta persona per cosa ho fatto e questo mi innervosisce.

    Rispondi
  11. Tonino
    Tonino dice:

    Salve.
    Molto interessante e utile. La ringrazio per l’articolo che offre molti spunti.
    Io sto cercando di approfondire gli aspetti sulla rabbia repressa di cui ero completamente inconsapevole fino a un po di tempo fa. Ha qualche riferimento bibliografico in italiano sui meccanismi di repressione della rabbia per andare piu a fondo su genesi e cura di questo aspetto particolare. Grazie ancora per l’articolo

    Rispondi
  12. Chiara
    Chiara dice:

    La ringrazio per questo articolo che mi ha fornito una comprensione diversa della rabbia. Ho visto in fondo all’articolo la citazione di alcuni testi sull:argomento, fra cui uno in italiano che acquisterò senz’altro. Anche un buon libro è psicoterapia.

    Rispondi
  13. Simona
    Simona dice:

    Letto molto volentieri questo articolo ed altri, grazie per la condivisione.
    La gestione della rabbia è sempre stato un tarlo fin dall’infanzia, la provavo, la sfogavo ( non ne comprendevo l’origine di difesa per cui, poterla reindirizzare correttamente era mera utopia) e successivamente emergeva un senso di colpa per averla espressa creando danno a me e il prossimo.
    Mi rendo ben conto che viviamo in un contesto sociale che non promuove l’auto osservazione di se stessi, dell’amor proprio e comprensione dei propri modelli disfunzionali.
    Come dicevo in precedenza, l’unica modalità per gestirla e non farsi gestire da essa è mettersi in ascolto quando emerge, parlarle. Può raccontarci storie di noi che non abbiamo mai voluto darci il permesso di ascoltare ed integrare.
    Non significa che scompaia ma è un autorizzarsi a validare ciò che nasconde dietro, a esprimerla correttamente. Sono la prima che ogni tot, quando mi accorgo che la gestione momentanea non basta, vado in macchina da sola e urlo. 😉
    Liberatorio.
    Spero possa esser di aiuto a chi, come me fino a poco tempo fa era succube di tale forza.

    Rispondi
  14. Giuliana
    Giuliana dice:

    Grazie.. spero di mettere in pratica.. è dura..ma lo devo fare ,ho un bimbo piccolo e non voglio farlo soffrire.

    Rispondi

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