Paura di Morire:
Come Superarla senza esserne schiacciati

paura di morire
Ultimo Aggiornamento: 5 Dicembre 2022 di Francesco Minelli
  • Ti è mai capitato di avere pensieri legati alla morte?

  • una paura di morire che sembra sproporzionata rispetto alle circostanze?

  • e che ti impedisce di vivere serenamente la tua vita quotidiana?

Allora continua a leggere.

In questo articolo ti parlerò proprio della paura di morire.

Ti spiegherò cos’è, come si manifesta, quali sono le cause principali e al solito ti fornirò alcuni spunti pratici sui quali lavorare concretamente.

Non perdiamo altro tempo allora.

Sei pronto?

Cominciamo..

In questo articolo ho cercato di condensare tutte le informazioni più dettagliate sull’argomento. Se conosci qualcuno che può beneficiare da questa lettura non esitare a condividerlo. Grazie!

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COME VIENE DEFINITA LA
“PAURA DI MORIRE”?

La paura di morire, in psicologia, si chiama tanatofobia.
L’origine etimologica deriva dal greco “thanatos” (morte) e “phobos” (paura).
Con questo termine si intende l’intensa paura di morire o del processo di morte.
Un altro nome per questa condizione è “Ansia della Morte”.

Sebbene ogni tanto sia naturale aver paura della morte (alcune persone ad esempio temono la morte in sé, mentre altre hanno paura dei momenti che le conducono), in questo caso si parla di un vero e proprio disturbo d’ansia che può influenzare ogni aspetto della vita quotidiana.

L’ansia di morte non è definita come un disordine distinto, ma può essere collegata ad altri disturbi come:

Cosa si nasconde dietro la paura di morire?

Le persone possono sopprimere i pensieri consapevoli sulla loro mortalità, ma quelli inconsci possono essere sempre presenti ed agire nella vita quotidiana. Sigmund Freud è stato il primo teorico che ha ipotizzato che gli individui possano esprimere una paura della morte come risposta a conflitti infantili irrisolti.

Quando la paura della morte può diventare preoccupante?

In generale, la paura della morte può effettivamente rivelarsi salutare per gli esseri umani. Può portare ad agire con più attenzione e a prendere precauzioni appropriate per ridurre al minimo i rischi.

Una paura di morire sana può anche ricordarci di sfruttare al meglio il nostro tempo qui sulla terra e non dare per scontate le nostre relazioni, così come spingerci a lavorare più duramente per lasciare un’eredità duratura.

donna preoccupata

Nel caso di questo disturbo, però, la paura è così intensa da rendere difficili le tue attività a scuola, a lavoro o nelle situazioni sociali.

La tanatofobia si manifesta quando:

1) Sei concentrato su te stesso e sulla tua morte, non quella di qualcun altro. Quando la preoccupazione riguarda qualcun altro non si può parlare di tanatofobia.

2) C’è un impatto sulla tua esistenza, altrimenti normale. Rifiutarsi di lasciare la casa per fare la spesa o prendere la posta per paura di morire può indicare una condizione psicologica che necessita di valutazione da parte di un professionista della salute mentale.

Andiamone ora a vedere i sintomi principali..

COME CAPIRE SE SI HA PAURA DI MORIRE?
I SINTOMI DELLA TANATOFOBIA

I medici o i professionisti della salute mentale non classificano la tanatofobia come una condizione distinta, ma come una fobia specifica.

In accordo con il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5), una fobia è un disturbo d’ansia collegato ad uno specifico oggetto o situazione.

La paura della morte è considerata una fobia se la paura:

  • sorge quasi ogni volta che una persona pensa di morire.
  • persiste per più di 6 mesi.
  • ostacola la vita quotidiana o le relazioni.

I sintomi chiave della paura della morte sono:

  • paura o ansia immediate quando si pensa alla morte o al processo di morire.
  • attacchi di panico che possono causare vertigini, vampate di calore, sudorazione e battito cardiaco elevato o irregolare.
  • evitamento di situazioni in cui si potrebbe pensare alla morte (es. funerali, cimiteri).
  • sentirsi male o avere mal di stomaco quando si pensa alla morte (somatizzare)
  • sensazioni generali di depressione o ansia.

I sintomi della tanatofobia possono non essere presenti tutto il tempo: tendono ad emergere in particolare quando si comincia a pensare alla propria morte o a quella di un caro.

ragazzo in rosso preoccupato

Quando questi episodi cominciano o peggiorano si accompagnano ad altri sintomi emotivi quali:

  • l’evitamento di amici o familiari per lunghi periodi di tempo
  • rabbia
  • tristezza
  • agitazione costante
  • sensi di colpa
  • preoccupazioni persistenti.
  • controllo eccessivo della propria salute fisica (ipocondria)

I sintomi possono andare e venire nel corso della vita: alcuni fattori come ad esempio la malattia di un familiare possono peggiorare il quadro sintomatologico.

PERCHÉ HO PAURA DI MORIRE?
LE CAUSE

I medici collegano l’ansia della morte a una serie di condizioni di salute mentale, tra le quali i disturbi depressivi, il Disturbo da Stress Post Traumatico e i disturbi d’ansia. Questa paura è inoltre associata a una serie di fobie specifiche (animali pericolosi, aerei o altezze).

È possibile che un evento o un’esperienza specifica attivi questa paura. Alcuni esempi sono:

Alcuni studi hanno inoltre evidenziato degli elementi specifici:

  1. le donne tendono ad avere più paura della morte degli uomini. Studi recenti hanno mostrato che questa paura tende ad emergere in entrambi i sessi verso i 20 anni, ma le donne tendono a risperimentarla spesso quando raggiungono i 50 anni.
  2. i giovani hanno la stessa probabilità di provare ansia di morte degli anziani.
  3. sembra esserci una certa correlazione tra lo stato educativo e socioeconomico di una persona e la diminuzione di questo tipo di ansia.

Vediamo ora più nello specifico alcuni tipi di paure legate alla morte.

Tipi di paure legate alla morte

Paura del Dolore e della Sofferenza

Molte persone temono che quando arriveranno vicine al momento della loro morte sperimenteranno una sofferenza terribile.
Questa paura è comune a molte persone sane, così come in pazienti con cancro o altre malattie terminali.

Al giorno d’oggi, però, esistono le cure palliative che possono aiutare ad alleviare il dolore e la sofferenza.

Paura dell’Ignoto

È parte della natura umana voler conoscere e capire il mondo. Ciò che accade dopo la morte, tuttavia, non può essere inequivocabilmente dimostrato mentre siamo ancora in vita.

E questo può creare una paura molto forte.

Ad oggi, esistono degli studi che hanno mostrato che incrementare l’intelligenza emotiva può aiutare ad affrontare la paura dell’ignoto e di conseguenza anche la paura della morte.

anziana preoccupata

Paura della Punizione Eterna

Questa credenza non si applica solamente a coloro che credono.

Molte persone, al di là delle loro credenze religiose temono che saranno punite per ciò che hanno fatto durante la loro vita.

Paura di perdere il Controllo

Così come per la conoscenza, il controllo è qualcosa di cui gli umani hanno bisogno.

Tuttavia l’atto di morire è completamente al di fuori del nostro controllo.

Coloro che temono la perdita del controllo possono tentare di tenere a bada l’ansia di morire attraverso controlli sanitari rigorosi o altri rituali (spirituali e non).

È facile capire come le persone con questo tipo di paure siano maggiormente a rischio di disturbi ossessivo-compulsivi, ipocondria o pensieri deliranti.

Preoccupazioni per i parenti

Molte persone che soffrono di tanatofobia non sono così preoccupati della morte di per sé ma di cosa accadrebbe ai familiari se loro non ci fossero più.

Mi segui ancora?

Bene!

Perché siamo finalmente arrivati alla parte pratica, nella quali ti fornirò alcuni spunti per poter affrontare questa paura una volta per tutte.

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COME VINCERE LA PAURA DI MORIRE E
SMETTERE DI PENSARE ALLA MORTE?

Le domande che ti saranno sorte a questo punto sono:

“Come si fa a non pensare alla morte?” oppure “Cosa fare se si ha paura di morire?”

Vediamo allora di dare una risposta a queste domande.

1) Il miglior modo per accettare la morte è comprendere che non puoi farci nulla.

Stai vivendo pensieri ossessivi o intrusivi.

I pensieri ossessivi sulla morte possono venire sia dall’ansia che dalla depressione: possono iniziare come pensieri innocenti per poi portare l’individuo ad una vera e propria fissazione legata ad una fortissima paura.

Ricorda che siamo tutti nati soli e tutti moriremo soli.

Una delle ragioni per cui ci preoccupiamo della morte è perché abbiamo paura di ciò che non conosciamo.

Anche se molti di noi hanno un credo religioso, questo non ci permette di essere certi al 100% di ciò che accadrà dopo la nostra morte.

Che tu ti possa preoccupare o meno, non riuscirai a predire quando succederà e non puoi farci nulla.

Lasciare andare la resistenza e arrendersi all’idea che tutti siamo destinati a morire è l’unico modo per smettere di preoccuparsene.

Il modo di dare valore alla vita, di provare compassione per gli altri, di amare qualcosa con la massima profondità è essere consapevoli che tutto ciò è destinato a finire.

(I. D. Yalom)

2) Focalizzati sulle cose che puoi controllare

Non puoi controllare direttamente la morte ma puoi spostare la tua attenzione su ciò che puoi controllare: il tuo atteggiamento, la tua visione della vita, le tue scelte.

Un ottimo modo è quello di focalizzarti sulle cose che puoi fare per migliorare la tua vita e potenzialmente vivere più a lungo.

Passa tempo di qualità con le persone che ti fanno stare bene. Prova cose nuove. Mettiti alla prova. Rimani attivo e impegnato in attività positive.

Non continuare a fare un lavoro che non ti soddisfa o a rimanere in una relazione che ti rende infelice. Conta molto con chi decidi di passare il tuo tempo.

Mangiare bene, fare esercizio fisico e prendersi cura della tua salute mentale e fisica sono tutti ottimi modi per affrontare questi pensieri ripetitivi.

Ciò significa dare valore alla vita stessa: sperimentare, imparare, sbagliare, crescere, connettersi agli altri e contribuire al benessere di chi ci sta intorno.

La nostra mortalità ci ricorda dell’urgenza di vivere qui e ora.

Più abbracci la vita, meno avrai paura di rinunciarvi quando sarà il momento.

donna al sole

3) Prova a leggere la letteratura o libri riguardanti il tema della morte

Molti scrittori e filosofi hanno condiviso i loro pensieri sull’argomento della morte o su ciò che potrebbe succedere alla fine della nostra vita.

Il loro lavoro non potrà sicuramente dirti con certezza ciò che succederà, ma potrà aiutarti ad affrontare le domande altrettanto importanti sul perché siamo qui e su come dovremmo prepararci per l’aldilà.

4) Inizia una psicoterapia

Tutte le psicoterapie possono riguardare ansie e paure.

A volte, anche solo parlare delle proprie ansie e paure può aiutare a sentire un maggior senso di controllo.

La psicoterapia è il miglior modo che conosco per entrare in profondità, esplorare le tue paure e dare un senso a ciò che provi, compresa questa paura così difficile. In un percorso potrai comprendere che non ci sono vissuti che “non vanno bene”, ogni emozione ha uno spazio per essere compresa e accolta.

Un particolare tipo di terapia (ma non l’unico) è la Terapia di esposizione.

In questo caso il terapeuta aiuta il cliente ad affrontare gradualmente gli ostacoli esponendo la persona a ciò che la spaventa, in un ambiente sicuro, finché la risposta ansiosa non diminuisce così da permettere all’individuo di confrontare i suoi pensieri riguardo alla paura.

5) Tecniche di rilassamento e meditative

Ci sono davvero moltissime tecniche (consiglio sempre la Mindfulness) che possono aiutare a gestire in maniera diversa le proprie sensazioni difficili.

Ho fatto una intera playlist che puoi ascoltare, la trovi qui: YouTube.

Inoltre, evitare l’alcol e la caffeina, dormire bene e avere una dieta bilanciata e sana sono tutte abitudini che possono migliorare l’umore e le sensazioni fisiche legate alla paura della morte.

CONCLUSIONE

Bene!

Siamo arrivati alla conclusione di questo articolo!

Come abbiamo visto la paura della morte e di morire può essere anche una vera e propria fobia e va trattata come tale.

Se vuoi affrontarla realmente questo articolo è il primo passo: come sottolineo sempre non basta una semplice lettura a risolvere un problema complesso.

Se ti rendi conto di non riuscire a gestire questa paura da solo allora prova a considerare la possibilità di rivolgerti ad un terapeuta.

Come sempre puoi farmi sapere cosa pensi dell’articolo o pormi una domanda qualsiasi nei commenti.

Un saluto!

ALCUNI RIFERIMENTI:

https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fmed.2017.00011/full
https://www.medicalnewstoday.com/articles/321939.php
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5812065/

– Davis, S. F., Martin, D. A., Wilee, C. T., Voorhees, J. W. (1978). Relationship of fear of death and level of self-esteem in college students, Psychological Reports, 42: 419-422.
– Feifel H. (1990). Psychology and death: Meaningful rediscovery. American Psychologist, 45: 537-543.
– Greenberg, J., Pyszczynski, T., Solomon, S., Simon, L., Breus, M. (1994). Role of consciousness and accessibility of death-related thoughts in mortality salience effects. Journal of Personality and Social Psychology, 67: 627-637.
– Sinoff, G. (2017). Thanatophobia (Death Anxiety) in the Elderly: The Problem of the Child’s Inability to Assess Their Own Parent’s Death Anxiety State. Frontiers in Medicine, 4:11.
– Tomer, A. (1994). Death anxiety in adult life – Theoretical perspectives. Neimeyer, R. A., ed. Death anxiety handbook: Research, instrumentation, and application, 3-28. Taylor & Francis, Washington, DC.
– Yalom, I. D. (2008). Staring at the Sun: Overcoming the Terror of Death, San Francisco: Jossey-Bass.

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paura di morire
11 commenti
  1. Pamela
    Pamela dice:

    Ho 31 anni e dai 18 anni più o meno soffro a fasi alterne di paura di morire (credo sia iniziato tutto con un film e poi con le morti di persone che conoscevo e familiari) e attacchi di panico (sono in quella fase, credo di dover morire da un momento ad un altro). Poi passo periodi tranquilli e poi ricominciano.. Il medico dice che potrebbe essere la tiroide e tra una settimana ho gli esami.. Premetto che anche se stavo male, ho continuato a fare cose, ma ora è più difficile.. Non so che fare.. Lei può aiutarmi? Grazie

    Rispondi
  2. Ds
    Ds dice:

    Salve Dott.Minelli.
    Mi sono ritrovato esattamente in molti degli aspetti da lei descritti e la ringrazio per il suo contributo.

    Prima di leggere il suo articolo mi sono trasferito da poco dalla California al Texas, dopo aver terminato una relazione sentimentale burrascosa.

    Di mia iniziativa ho inseguito i miei sogni, ho trovato ottime opportunità professionali.
    Cambiato alimentazione.
    Iniziato a fare sport.
    Circondarmi di persone piacevoli.
    Scegliere con chi passare il mio tempo libero (a volte io stesso sono la migliore scelta, e sto bene).

    Sto migliorando moltissimo.
    Mi capita solo alcune volte di avere delle vertigini, ma molto molto meno e sempre piu’ raramente degli attacchi di panico, che quando ero in California erano piu’ frequenti, anche legati ad uno stile di vita sregolato.

    Mi auguro che la sua risposta sia di buon auspicio.

    Cordialmente la ringrazio.

    D.S. (Houston, Texas).

    Rispondi
  3. Isabella
    Isabella dice:

    Ho appena letto l’articolo e con consapevolezza mi sono ritrovata in parecchie cose.
    Sono mamma da 11 mesi, ho 33 anni e da qualche mese ho la paura persistente di star male e di morire.
    Anche ora sto passando una notte insonne per questo pensiero fisso che mi provoca tachicardia, ansia, senso di soffocamento e vertigini.
    Ho sempre l’impressione di avere qualcosa che no và, di avere una malattia grave, basta un minimo dolore in qualche parte del corpo per mandarmi in paranoia e pensare subito al peggio. Questo scatena l’ansia di morte, il pensiero di lasciare mia figlia che cresca senza la mia guida o il pensiero di lasciare solo mio marito con lei piccolina.
    Non lo so se tutto questo si sia scatenato dopo il parto o se eventi passati sono tornati alla luce…
    Sto cercando di farmi un autoanalisi, anche se non é facile restare lucidi, comunque questo articolo mi ha aperto un barlume di speranza.
    Un abbraccio

    Rispondi
    • Giulia
      Giulia dice:

      Buongiorno Isabella! Leggere il tuo racconto è come leggere dentro di me.. Volevo sapere se a distanza di tempo è migliorato e se va meglio.
      Io sono in terapia da diversi mesi ma mi sembra di non cavarne piede.
      Un caro saluto, Giulia

      Rispondi
  4. Alessandra
    Alessandra dice:

    Ho 24 anni, reduce da una storia con un uomo sposato di 13 anni più grande, per mio volere abbandonato nonostante l’amore che provassi. Ho incontrato un ragazzo nel periodo in cui sembravi essermi ripresa e ha finito per distruggermi. Nonostante dicesse di provare affetto, mi ha detto bugie, esposto la paura di aprirsi con qualcuno e la volontà di chiudere a causa del nostro allontanamento nei mesi estivi , durante i quali torneremo dalle nostre famiglie dopo la chiusura dell’ università. Sono stati testarda e ho cercato un modo per continuare, nella speranza potesse cambiare idea. Dopo un periodo di silenzio e di allontanamento, l’ho ricercato e detto che senza lui non riuscivo a vivere piu le giornate serenamente.
    Nel durante, ho ignorato tentativi di altre persone di avvicinarsi a me fino a quando, il mio ex sposato, non mi ha ricercata inaspettatamente una sera in cui ero con questo ragazzo (mex al quale ho risposto). Mi ha rubato il telefono, letto il messaggio di nascosto e cacciata di casa, umiliata, tirato i vestiti addosso e svegliata con urla. Mi ha lasciata in strada di notte, mentre piangevo, semplicemente perché per una volta ho avuto un momento di fragilità. Ho cercato di spiegargli che ero vulnerabile, che la storia con il mio ex mi aveva ferita e la sua indecisione mi portava a stare malissimo. Che nel mio cuore c era lui, di continuare, che non eravamo fidanzati e non poteva trattarmi da tale. Mi sono messa in ginocchio senza esito positivo e mi ritrovo a distanza di giorni a soffrire immensamente, senza una via di uscita. Non riesco a convincermi che faccia schifo e l’idea di perderlo mi ossessiona , sebbene lui mi abbia ridotta a brandelli.

    Rispondi

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