Elaborazione del Lutto:
9 punti che possono davvero
aiutarti ad affrontarla
Allora continua a leggere.
Nell’articolo di oggi ti parlerò di Elaborazione del Lutto e cercherò di aiutarti ad affrontare questo evento così doloroso.
Posso solo immaginare come ti senti adesso:
Far fronte alla perdita di qualcuno che ami è una delle più grandi sfide della vita.
Spesso il dolore è travolgente e può farti sperimentare tutta la gamma delle emozioni negative: dallo shock all’incredulità, al senso di colpa, alla rabbia e alla più profonda tristezza. Può metterti di fronte alla tua stessa paura della morte.
Può inoltre intaccare la tua salute fisica, causando problemi di sonno, alimentari o un senso di stanchezza cronica.
Ecco perché oggi comincerò a parlarti prima di tutto di come avviene questo processo, rifacendomi al modello a 5 fasi di Kübler-Ross, che ti potrà servire per capire cosa stai provando e perché, per poi distinguere tra il lutto cosiddetto “acuto” e quello “complicato“.
Infine passerò a descrivere i migliori metodi (supportati dalle ricerche) per affrontare questa fase così difficile.
Sentiti libero di andare direttamente a leggere questa parte se ne senti il bisogno.
Spero possa aiutarti sinceramente.
Sei pronto?
Cominciamo..
Conosci qualcuno che ha sofferto o che sta soffrendo per la perdita di una persona cara? Se vuoi sostenermi nel mio intento di aiutare più persone possibili ti basta semplicemente condividere questo articolo. Ti ringrazio!
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ELABORAZIONE DEL LUTTO:
COS’È E COSA SIGNIFICA?
Cos’è il Lutto?
Il lutto può essere definito come l’esperienza di profondo dolore e sofferenza causata dalla scomparsa e della perdita di una persona cara. È la reazione naturale alla perdita di qualcuno per noi importante.
Anche se è una parte inevitabile della vita (tutti prima o poi la dobbiamo affrontare), perdere chi amiamo è una delle esperienze più dolorose che esistano.
Il dolore della perdita può essere così intenso da provocare la più ampia varietà di vissuti emotivi: dallo shock, alla rabbia, al senso di colpa, all’incredulità fino alla più profonda tristezza. Ci può portare ad essere totalmente distaccati dalla vita normale e ad avere una profonda pesantezza e fatica a mettere in atto anche i più piccoli gesti quotidiani.
Che sia un amico, il partner di una vita, un genitore, figlio o altra persona vicina il dolore sembra essere impossibile da sopportare.
Il lutto può causare cambiamenti importanti a livello emotivo, ma anche innescare reazioni fisiche, come cambiamenti di peso o di appetito, difficoltà legate al sonno, anedonia (perdita di interesse), emicrania o disturbi psicosomatici di vario tipo.
Vissuti molto simili a quelli depressivi insomma. Ma c’è una bella differenza, infatti le reazioni al lutto sono legate ad un evento estremamente doloroso e difficile che ha basi nella realtà e sono quindi assolutamente normali.
“Il Lutto è un evento fisiologico e psicologico distinto nel corpo e nella mente dalla Depressione” (A. Huberman)
Cosa significa elaborare il lutto?
Il termine Elaborazione del Lutto indica il processo necessario a superare la perdita di una persona cara, con tutti i sentimenti di dolore e sofferenza che questo evento comporta.
È un processo altamente individuale: non esiste un modo giusto o sbagliato per vivere un lutto.
La reazione alla perdita dipende da moltissimi fattori, inclusa la personalità, le esperienze di vita e il tipo di rapporto con il defunto.
Quello che devi sapere prima di tutto è che questo processo ha bisogno di tempo.
Qualunque sia la tua esperienza, in questo momento è importante essere paziente con te stesso e non giudicarti o attaccarti per ciò che provi.
Non vergognarti dei tuoi sentimenti. Sono umani.
I Falsi Miti sul Lutto
il dolore andrà via velocemente se lo ignori.
è importante “essere forti” di fronte alla perdita.
se non riesci a piangere ciò significa che non ti dispiace abbastanza.
andare avanti con la tua vita significa dimenticare la tua perdita.
LE 5 FASI DI ELABORAZIONE DEL LUTTO
Innanzitutto voglio sottolineare che questo modello deriva dalla Teoria di Kübler-Ross (1990-2002), la quale cerca di spiegare il lutto attraverso 5 fasi.
Queste fasi indicano delle risposte alle emozioni che si provano.
Possono durare minuti oppure ore e passare da una all’altra: non sono lineari.
Ricorda però:
Molte persone non seguono queste 5 fasi. Il dolore della perdita può essere intenso, disordinato e confuso. Questa è solo una delle possibili teorie. Non preoccuparti se le tue reazioni non rientrano in queste fasi.
Le 5 fasi del Lutto
- Negazione: ci aiuta a sopravvivere alla perdita. In questa fase il mondo perde di senso e diventa insostenibile. La vita non sembra avere più senso. Diventiamo insensibili. Ci chiediamo come possiamo andare avanti, se possiamo andare avanti, perché dovremmo andare avanti.
- Rabbia: è una fase necessaria del processo di guarigione. Di solito sappiamo più di come sopprimere la rabbia che di come sentirla. Se siamo disposti a provarla, però, possiamo accedere ad un livello più profondo di consapevolezza. La rabbia è un’altra indicazione dell’intensità dei tuoi sentimenti e del tuo amore per questa persona. Più ti permetti di provarla più comincerà a dissiparsi. Sotto la rabbia c’è il dolore, il tuo dolore.Visualizza questo post su Instagram
- Negoziazione: vorremmo che la vita ritornasse a quella che era prima e faremmo di tutto per riavere quella persona indietro. Pensiamo a quanto avremmo potuto fare per evitare questa perdita: diagnosticare la malattia prima, fermare l’incidente ecc. Riempiamo le nostre giornate di “se solo avessi…” e in questa fase proviamo un forte senso di colpa.
- Depressione: i sentimenti di vuoto si presentano e il dolore entra nelle nostre vite a un livello più profondo di quanto avessimo mai immaginato. Questo stadio depressivo sembra durare per sempre, ma non è assolutamente un segno di malattia mentale. Al contrario, è una reazione appropriata ad una perdita così grande. E va vissuta appieno per arrivare alla guarigione.
- Accettazione: è spesso confusa con l’essere “Ok” con ciò che è successo. Non è così. La maggior parte delle persone non si sente mai bene riguardo alla perdita di una persona cara. Questa fase è il momento in cui si arriva ad accettare la realtà: la nostra persona amata è scomparsa fisicamente e non tornerà più. Si impara a vivere con questa consapevolezza. Non ci passi sopra, ti ci abitui.
Quanto dura e quanto tempo ci vuole per elaborare un lutto?
La risposta è DIPENDE. Non esiste un tempo “giusto” per viversi il lutto.
Ci sono fattori più legati alla tua personalità, alla tua età, ai tuoi valori, così come alla tua rete sociale e di supporto.
Poi ci sono fattori legati al rapporto con questa persona, la forza e la durata del legame.
Dopo 1 anno potrebbe sembrare che tutto è successo il giorno prima oppure che è già passato molto più tempo.
Velocizzare il processo di elaborazione del lutto è controintuitivo: più ti costringi a stare meglio velocemente, più eviti la sofferenza, più questa torna a farsi sentire. Se, invece, riesci a viverti tutto il processo con il tempo la tristezza e le altre emozioni difficili diminuiranno così da permetterti di tornare pian piano alla tua vita quotidiana.
È importante ricordare che con il tempo ti sentirai meglio e sentirai di avere più energie. Ciò non significa che dimenticherai l’accaduto o che non avrà più un impatto su di te, ma che è possibile ritrovare il piacere della vita anche sentendo la mancanza della persona amata.
Vedremo tra poco quali passi è fondamentale seguire per poter elaborare e superare (davvero) un lutto.
Esistono però delle reazioni eccessive o che possano considerarsi “patologiche”?
È proprio ciò di cui voglio parlarti nel prossimo paragrafo.
QUANDO NON SI RIESCE AD ELABORARE UN LUTTO?
IL LUTTO PATOLOGICO
Si parla di Lutto Patologico quando le emozioni dolorose legate alla perdita durano così a lungo e sono così intense da impedire la ripresa della propria vita. Se dopo 1 anno non senti di riuscire a muoverti attraverso le fasi del lutto allora prova a chiedere aiuto.
PS. come sempre ricordati di NON FARE autodiagnosi e cercare sempre il parere di un professionista.
A questo punto, per poter capire se i propri sintomi sono eccessivi è necessario effettuare una distinzione tra:
- Lutto Acuto.
- Lutto Integrato.
- Lutto Complicato (Patologico).
Andiamoli a vedere uno per uno.
Il Lutto Acuto
È la fase appena successiva alla perdita della persona cara. Può durare alcuni mesi ed è caratterizzata da sintomi quali:
- Sensazioni di shock e stordimento
- Tristezza intensa
- Paura del futuro
- Ansia in forme differenti
- Perdita dell’appetito
- Irrequietezza
- Pensieri ripetitivi
- Perdita di desiderio sessuale
- Senso di colpa
- Scarsa concentrazione
- Rabbia
Spesso insieme a questi sintomi principalmente emotivi, possono manifestarsi anche sintomi fisici tra i quali:
- Senso di stanchezza e fatica cronica
- Nausea
- Debolezza del sistema immunitario
- Perdita o aumento di peso
- Dolori e varie somatizzazioni
- Insonnia e disturbi del sonno
Questi sintomi possono essere anche molto intensi, ma di solito tendono a risolversi in maniera naturale. Nel corso di alcuni mesi (ma, come ho già sottolineato, questo periodo può essere anche più lungo e non ci sono sempre fasi del lutto così definite) la tristezza comincia a perdere la sua intensità e gli altri sintomi diventano meno frequenti.
Il Lutto Integrato
Quando la fase intensa del lutto acuto diminuisce, comincia la fase del lutto integrato.
Durante questo periodo la persona riprende le sue attività quotidiane e il dolore pian piano diminuisce.
Ciò non significa che il defunto manchi di meno o che il dolore stia scomparendo del tutto: al contrario, si comincia ad integrare la perdita della persona cara nella propria vita.
Si comincia a trovare un modo per restare connessi nel contesto di una nuova realtà, anche senza esserci fisicamente.
Durante questa fase è possibile ritornare a provare le emozioni e la sofferenza del lutto acuto (ad es. durante gli anniversari o gli eventi significativi). Anche questo fa parte del processo ed è perfettamente normale.
Per molte persone, il lutto integrato diventa uno stadio permanente, normale e sano. Il dolore della scomparsa rimarrà sempre, ma non sarà più debilitante.
Si arriva a dare un senso alla perdita e ad accettare la realtà.
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Il Lutto Complicato
Quando il dolore della perdita è talmente costante ed intenso da impedirti di riprendere la tua vita, potresti soffrire di una condizione nota come lutto complicato. Un numero crescente di studi ha recentemente evidenziato come, in un 7-10% circa dei soggetti, l’elaborazione del lutto non evolva verso la risoluzione, che solitamente si esplica nell’arco temporale di circa 6-12 mesi dalla perdita, ma perduri praticamente immodificata con le manifestazioni della fase acuta amplificati, cristallizzati e invalidanti anche per anni.
È come rimanere bloccati in un lutto prolungato, che può portare ad uno stato depressivo cronico.
I sintomi del Lutto Patologico sono:
- Pensieri o immagini intrusive del defunto.
- Negazione dell’evento o incredulità prolungate.
- Incapacità di svolgere le proprie attività quotidiane.
- Immaginare che la persona cara sia ancora viva.
- Ricercarla nei luoghi familiari.
- Evitare tutto ciò che ricorda la persona amata.
- Attaccare continuamente se stessi per la perdita (emotivamente e/o fisicamente).
- Rabbia estrema o amarezza prolungata nel tempo.
- Sentire che la vita è vuota o priva di significato.
- Pensieri suicidari.
Soprattutto se la perdita è stata improvvisa, violenta o estremamente disturbante, il lutto complicato può manifestarsi come un vero e proprio trauma psicologico.
Se ti ritrovi a vivere i sintomi del lutto complicato chiedi aiuto ad un professionista della salute mentale. Se non trattata, questa forma di lutto può sfociare in una depressione maggiore, causare problemi di salute seri o persino portare al suicidio.
Se non elabori il lutto questo potrà continuare a ripercuotersi sulla tua vita e a portare a disturbi di vario tipo come fisici (mal di testa, difficoltà ad addormentarsi, disturbi psicosomatici), psicologici (vissuti ansiosi e/o depressivi) e relazionali (solitudine, senso di vuoto e isolamento).
Se mi hai seguito finora allora mi congratulo con te.
Perché in questa ultima parte ho raccolto per te i migliori 9 punti (validati dalle ricerche) per affrontare questo periodo così difficile e tornare a vedere uno spiraglio di luce.
Spero potranno sinceramente aiutarti.
COME SUPERARE UN LUTTO TORNANDO
A PRENDERTI CURA DI TE STESSO:
I 9 PUNTI
Come si fa a superare tutto questo dolore e ad elaborare davvero il lutto?
So che te lo stavi chiedendo e proprio per questo ho raccolto tutto quello che potevo sull’argomento e l’ho distillato in questi 9 passi. Se vuoi aiutare una persona che ha avuto un lutto o lo sta vivendo da un po’ non esitare a condividergli il mio articolo.
Se vuoi approfondire ti lascio in fondo anche dei riferimenti dalla letteratura internazionale.
1) Vivi a fondo le emozioni che provi
So che non è ciò che volevi sentire ma è fondamentale dare a te stesso tempo per vivere ciò che provi davvero.
Riconosci il tuo dolore. Puoi provare a sopprimerlo distraendoti, ma non puoi evitarlo per sempre. Per guarire devi riconoscere la tua sofferenza e viverla a fondo con i tuoi tempi.
Non fuggire dalle emozioni dolorose, sono là per ricordarti quanto ci tenevi a quella persona.
Il dottor Huberman ci ha lasciato un protocollo da seguire in questo senso:
- Dedica dai 5 ai 30 minuti per sentire le tue emozioni a fondo.
- Evita i pensieri i pensieri “controfattuali”: es. “e se… avessi fatto questo” oppure “e se… l’avessi chiamato“. Questa modalità di pensiero porta ad un’estensione del senso di colpa che rende il distacco più difficile.
- Senti la connessione ma rimani connesso allo spazio e al tempo presente piuttosto che alle memorie.
- Comprendi che passerai tra stati diversi e proverai emozioni diverse ed è normale.
Un altro ottimo modo per vivere le tue emozioni in questo periodo così difficile è praticando la meditazione Mindfulness.
Se vuoi puoi iniziare provando una mia meditazione: Come stare DAVVERO con le Emozioni Difficili
2) Esprimi le tue emozioni
Il tuo processo di guarigione è unico per te. Nessuno può dirti qual è il modo migliore per affrontare questo periodo così difficile.
Potresti aver voglia di piangere da solo, scrivere o pensare a tutti i ricordi che hai con la persona cara.
Puoi esprimere ciò che provi anche alle persone che ti stanno vicino: in questo modo potrai condividere il tuo dolore con chi ti vuole bene.
Le ricerche hanno dimostrato l’importanza del supporto sociale e relazionale nei momenti di maggiore sofferenza a livello emotivo.
3) Continua a mantenere la relazione con la persona cara
Anche dopo la morte è possibile continuare ad avere legami con chi non c’è più: dall’andarlo a trovare, ai rituali, ai ricordi, ai pensieri legati ai vari momenti della vita.
Uno dei più grandi legami può esser mantenuto cercando di vivere la vita in un modo che renderebbe orgogliosa di te la persona cara.
4) Cerca di mantenere o riprendere i tuoi hobby ed interessi
Puoi trovare conforto nella routine e nel tornare ad intraprendere le attività che ti portavano gioia e serenità. Puoi farlo pian piano e con i tuoi tempi, non è necessario correre.
Prova a dedicare uno spazio ed un tempo nel corso della giornata per stare solo in un luogo tranquillo e pensare alle cose che puoi fare per prenderti cura di te stesso.
5) Non permettere a nessuno di giudicarti per ciò che provi (ed evita di farlo anche tu stesso)
Il tuo dolore è tuo e nessun altro può dirti quando è il momento giusto per andare avanti. Permetti a te stesso di sentire le tue emozioni senza giudicarti: è ok essere arrabbiati, è ok non aver voglia di parlare, è ok piangere oppure non piangere.
Anche se gli altri non saranno in grado di comprenderti fino in fondo e ti potranno far sentire giudicato, questo è il tuo dolore e puoi permetterti di viverlo come vuoi (evitando di far del male a te stesso o ad altri, sia chiaro).
Ricordati anche che i momenti di serenità non equivalgono al fatto che ora non ti importa più: le memorie e l’amore che hai provato resteranno per sempre. Evita di sentirti in colpa se trovi momenti di maggiore tranquillità, te lo devi.
6) Preparati a vivere il dolore in alcuni momenti “speciali”
Gli anniversari, le festività, oggetti o luoghi specifici possono risvegliare ricordi e sentimenti. Preparati per poter rivivere una sofferenza in questi momenti, ciò è perfettamente normale.
Nei momenti di riunione potrai condividere il tuo dolore con altri parenti o amici e creare dei ricordi condivisi nei quali potete onorare chi non c’è più.
7) Evita di utilizzare rimedi per soffocare il dolore
Quando si vive un lutto si provano emozioni estremamente intense e difficili. Questo può portare a cercare tutti i modi di soffocare il dolore: alcool, droghe e tutto ciò che porta ad alterare lo stato di coscienza può sembrare un buon rimedio a breve termine.
Ma non è così. Anzi, ti farà sentire peggio una volta che la sensazione svanirà.
Cerca di evitare in tutti i modi questa strada.
8) Prenditi cura della tua salute fisica
Il corpo e la mente sono strettamente connessi. Quando ti senti in salute fisica sarai maggiormente in grado di prenderti cura di te stesso anche a livello emotivo.
Ho già sottolineato in altri articoli come l’esercizio fisico, il sonno e una dieta sana e bilanciata siano tutti ottimi comportamenti da adottare normalmente e ancora di più in un periodo difficile.
9) Se senti di non farcela, rivolgiti ad un professionista della salute mentale
La psicoterapia può essere un valido strumento in un periodo come quello della perdita di una persona cara.
Con l’aiuto del terapeuta ci si può permettere di vivere tutte le intense emozioni che seguono l’evento, ricostruire nuovi schemi e abitudini e ritornare a vivere riscoprendo una nuova relazione con chi non c’è più.
Infine, se ti ritrovi nei sintomi del lutto complicato, la cosa migliore che puoi fare è cercare il supporto di un professionista che possa aiutarti a riprendere in mano la tua vita. Può fare tutta la differenza.
CONCLUSIONE
Siamo arrivati alla conclusione di questo articolo.
Spero possa averti dato degli strumenti in più per comprendere ciò che provi e per attraversare questo periodo così doloroso.
Se però ti rendi conto di non farcela da solo e ti sei ritrovato in alcuni sintomi del “lutto complicato” allora prova a pensare di chiedere aiuto.
Non c’è nulla di male e può fare tutta la differenza.
Se hai bisogno di me per una situazione specifica puoi scrivere un commento qui sotto o inviarmi una mail, cercherò di risponderti nel più breve tempo possibile.
Un saluto!
ALCUNI RIFERIMENTI
https://www.health.harvard.edu/mind-and-mood/grief-and-loss-a-guide-to-preparing-for-and-mourning-the-death-of-a-loved-one
https://hubermanlab.com/the-science-and-process-of-healing-from-grief/
https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0301051104000973?via%3Dihub
– American Psychiatric Association (2013). Diagnostic and statistical manual of mental disorders (5th ed.).
– Bowlby, J. (1973): Attachment and Loss. Vol. 2: Separation, Basic Books, New York. Tr. It.: Attaccamento e perdita.: Vol. 2: la separazione dalla madre. Bollati Boringhieri, Torino 2000.
– Kübler Ross, E. (1990). La morte e il morire. Padova: Cittadella Editore.
– Kübler Ross, E. (2002). La morte e la vita dopo la morte. Roma: Edizioni Mediterranee.
– Neimeyer, R.A. (2000). Searching for the meaning of meaning: Grief therapy and the process of reconstruction. Death Studies, 24, 541-558.
– O’Connor, M. F., Allen, J. J. B., Kaszniak, A. W. (2005). Emotional disclosure for whom?: A study of vagal tone in bereavement, Biological Psychology, Volume 68, Issue 2.
– Rubin, Simon. (1999). Psychodynamic Theory with the Bereaved: Listening for Conflict, Relationship and Transference. Omega-journal of Death and Dying, 39, 83-98.
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Molto interessante
Adesso non ho paura di stare sola in campagna in compagnia dei miei amici pelosi
Sento sempre la presenza di mio marito positivamente
La ringrazio per il suo commento
Lunedì saranno 7 mesi dalla scomparsa di mia madre, venuta a mancare dopo una malattia contro cui combatteva da meno di un anno a cui si è aggiunto il covid preso in ospedale che non le ha lasciato scampo. Vivo all’estero da anni, e tra le restrizioni del covid e scelte personali (vacanze con gli amici, lavoro) negli ultimi due anni della sua vita, anche quando era già malata, sono rientrata in Italia più raramente e questo è stato fonte di grandi sensi di colpa con cui ogni tanto convivo ancora. Spesso trascorro intere giornate serena e poi all’improvviso è come se realizzassi di nuovo che non potrò più abbracciarla. Grazie quindi per questo articolo che aiuta a capire meglio le mie sensazioni, mi rivedo in buona parte delle fasi descritte che si alternano a volte in modo rapido.
La ringrazio molto per il suo commento.
Tante condoglianze per la sua dolorosa perdita.
Buongiorno, oggi è esattamente un mese da quando la mia mamma ci ha lasciati.
Ho perso la motivazione e le energie nel fare qualsiasi cosa. Mi sveglio stanca e fatico a mettere i piedi giù dal letto.
Oltre alla dolorosa e profonda mancanza per l’assenza, provo un forte senso di colpa per non essere stata presente negli ultimi giorni della sua vita, quando aveva bisogno di essere ascoltata nella sua sofferenza e di essere trattata con dolcezza e umanità. Il tutto è precipitato in meno di una settimana e provo dolore e rimorso per quello che potevo fare e non ho fatto, per non aver capito che stava tanto male. Sono devastata dal dolore e dai sensi di colpa.
Il “se solo avessi fatto…” è un tentativo della mente di cercare una soluzione. C’è sempre qualcosa che si sarebbe potuto fare diversamente ma ciò non significa che non si sia fatto del bene. A volte questo senso di colpa deriva dalla nostra unica prospettiva (quasi sempre sbagliata) ed è perciò fondamentale confrontarsi con altre persone che ci possano dare prospettive più obiettive e accurate.
E’ passato solo un mese quindi è normale ciò che prova, ma non esiti a chiedere aiuto qualora dopo un certo tempo non riesce a superare il dolore e il senso di colpa da sola.
Ciao,
Qualche ora fa ho perso il mio papà. Non ho potuto nemmeno essergli vicino come gli avevo promesso nel momento dell’ultimo respiro. Neanche un minuto per potergli stringere la mano mi è stato concesso da questi medici che ci dicono dobbiamo chiamare eroi. Se n’è andato dopo sei anni di malattia invalidante che non gli ha concesso alcuna pietà. L’ho visto deteriorarsi mese dopo mese dopo che si era fatto fare tutto quello che i medici gli avevano consigliato di fare e ogni volta andava sempre peggio. Vedere consumarsi,spegnersi come una candela nel corpo e nella mente la persona che ti ha cresciuto e portato in braccio a letto quando da piccolo eri crollato dal sonno è una atrocità che nessun figlio e nessun uomo dovrebbe mai essere costretto a vivere. Nessuna carriera brillante, famiglia felice, grandi viaggi intorno al mondo o vita realizzata di qualunque genere potranno mai valere questo prezzo. Sono assolutamente ancora più convinto della scelta che ho fatto di non mettere al mondo figli.
Ti voglio bene Papino. Spero che un giorno potrò ancora accompagnarti a prendere il caffè la domenica mattina. Aspettami.
Mi spiace molto per la sua perdita Danilo, la vita può essere davvero molto dolorosa e ingiusta. Mi hanno toccato molto le sue parole.
Le faccio tante condoglianze.
Vorrei ringraziarla perché il suo articolo mi è stato davvero d’aiuto. Dopo la perdita di mia madre tanti anni fa, poi mia sorella e ora il mio marito, credevo di sapere come fare a superare il lutto. E invece ho continuato nella razionalità che usavo durante la malattia e non ho dato spazio alla parte emotiva. Che sta emergendo solo ora, dopo quasi 11 mesi. Il suo articolo mi ha dato tanti spunti di riflessione e riconoscimento, è tutto ok così come va. Grazie davvero!
La ringrazio per il commento 🙂
Buongiorno. 10 giorni fa ho perso mia moglie, affetta da una malattia rara che non avrebbe dovuto portarla alla morte ma che probabilmente le ha stancato il cuore a tal punto da fare precipitare la situazione improvvisamente. Sono rimasto con una figlia di 24 anni e un figlio di 12 anni, che ha assistito all’evento. Il risveglio è la parte più difficile della giornata. Mi sento stanco, mi risulte difficile fare qualsiasi cosa. Ogni volta che penso al fatto che non c’è più mi sento scoppiare il cuore. Non so se riuscirò mai a superare questo lutto, fa troppo male. Grazie per questo spazio
Ho perso il mio ragazzo 4 giorni fa.. all’improvviso..mi sento morire e vorrei essere morta anche io con lui..avevo una vita felice davanti..e ora mi è stata strappata..mi manca il respiro..mi fa male tutto..e non so come fare..
Mi spiace davvero molto Marianna, provi a farsi aiutare perché queste tragedie sono davvero traumatiche.
Ho perso mio marito x suicidio il 15 settembre scorso.
Mi sento morire dal dolore.
È tutto così assurdo.
Di fronte a certi eventi traumatici non riusciamo a trovare una spiegazione razionale. Io ho perso mia moglie per una malattia, ma il dolore e la mancata accettazione di ciò che è successo a volte mi impedisce di respirare. Non ho una parola di conforto per quello che ti è successo, non ho parole di conforto nè per me nè per gli altri, ma so solo che da qualche parte dobbiamo trovare la forza di reagire perchè la vita va comunque avanti. L’unica cosa che non devi fare è farti sopraffarre dal dolore e sentirti in colpa per ciò che è successo, perchè la mente umana è insondabile. Ti auguro di reagire e tornare a “respirare”, ma prenditi i tuoi tempi, non forzarti.
Buongiorno io ho perso mia figlia dopo anni di cure per una malattia rara, provo con tutte le forze di andare avanti anche perchè ho altri figli che soffrono anche loro e cerco di fargli forza ma questo tremendo dolore ti cambia passa la voglia di fare tutto, vivo con una tristezza continua giorno dopo giorno. Aveva 25 anni la prima figlia e non è facile e so che niente sarà più come prima !
Queste sono le situazioni più difficili da vivere in assoluto. Mi spiace davvero tanto le faccio le mie condoglianze.
Io ho perso mio marito alla fine di giugno dopo anni di sofferenza, di speranza, rabbia, fatica, stanchezza e disperazione. Ho perso il mio compagno di una vita definitivamente e non è facile accettarlo, anche se so che più di così non si poteva fare. Sto riprendendo ad uscire, lavorare, fare attività fisica e mi sento serena ma mi manca tanto e davvero vorrei che fosse solo un brutto sogno e che tutto tornasse come qualche anno fa, quando eravamo felici. So che devo attraversare le mie personalissime fasi di lutto ed accettarle, lo sto facendo e lo farò senza cercare di oppormi al dolore ma non riesco ad esternarlo ad altre persone, sento che le emozioni che provo sono solo mie.
E’ assolutamente comprensibile, come detto nell’articolo le fasi possono cambiare, tornare e ripresentarsi in forme diverse.
E’ un processo altamente personale e non ci sono tempi e modi giusti per tutti.
La ringrazio per il commento
Anche io ho perso mio marito a fine gennaio 22 dopo un anno di malattia e sofferenza. Quello che mi distrugge ed addolora è la sua grande voglia di vivere e non consapevolezza della gravità della malattia e quindi ancora di più per me sentire la rabbia in alcuni momenti di un uomo che assolutamente non voleva lasciare me e la vita. Questo ora mi logora è un dolore fisico che mi porta tachicardia, mal di testa, insonnia. Certamente ho preso appuntamento con un professionista spero mi aiuti.
Sono molto addolorata per la perdita di mio fratello che a 40anni è venuto a mancare 10 giorni fa dopo un lungo periodo di degenza in ospedale.Ricoverato risultato positivo e con problemi ai polmoni che hanno provocato in ospedale.Mi sento male per la sua mancanza che si poteva evitare, lasciando tutti addolorati con una bimba dì 9 anni
Le faccio tante tante condoglianze, spero che questo articolo possa averle dato anche solo un minimo di sollievo.
A gennaio ho perso mio padre per complicanze del Covid , era stato inviato alle cure intermedie e lì non si sono accorti che lui non riusciva a respirare, mi dicevano che era stabile, invece io sentendo mio padre telefonicamente ho capito che qualcosa non andava, ho chiamato in reparto x dire di controllare e mi hanno risposto di stare tranquilla, io ho insistito così sono andati a vedere ed effettivamente era in sofferenza aveva preso una broncopolmonite batterica e nessuno se ne era accorto ….Io non ho pace
Mi spiace molto per la sua perdita Mariateresa. Spero che l’articolo possa aiutarla almeno un po’ ma se non riesce da sola non esiti a cercare l’aiuto di uno specialista.
Salve Mariateresa, mi dispiace molto per la tua perdita e l’esperienza dolorosa, avendo avuto un’esperienza diversa ma similmente dolorosa, ti sono molto vicina, anche se probabilmente non serve a molto e la pena rimarra’ inconsolabile… dopo anni che abbiamo dovuto fare scelte e prendere decisioni per i genitori, ho capito che quando le cose vanno bene tutto a posteriori si rivela giusto, quando invece vanno male tutto ci sembra sbagliato, e non ci diamo pace per quello che abbiamo o non abbiamo fatto, pensato, detto… ma purtroppo non e’ nelle nostre possibilita’ umane evitare disgrazie e dolori e sicuramente abbiamo fatto tutto quello che potevamo… penso che sara’ un lungo e difficile cammino quello per la serenita’, e ti auguro di cuore, come a me stessa, di arrivarci e prima possibile… un abbraccio, Monica
ho perso mia mamma 3 mesi fa dopo averla vista sempre piu’ sofferente per 2 mesi, e alcuni di quei momenti e le sue espressioni di pena non mi lasciano piu’, inclusi gli ultimi suoi respiri tra le mie braccia, anzi piu’ passa il tempo piu’ mi sembra difficile dimenticare, e pensare che non potro’ piu’ abbracciarla, e spesso non riesco a frenare il pianto, pensando al suo e al nostro dolore di quei momenti…
vorrei farcela da sola, e cerco di darmi comprensione e tempo, ma mi sto convincendo sempre piu’ che forse un giorno riusciro’ ad accettare che lei non ci sia piu’, ma non credo riusciro’ mai dimenticare quelle immagini tristi che mi provocano cosi’ tanto dolore…
Tante condoglianze per la sua perdita Monica.
Premetto col dire una cosa, ho 16 anni e nella mia famiglia stanno tutti abbastanza bene, nulla di grave. ma mi ritrovo ad avere crisi di pianto e a leggere articoli del genere per via di pensieri idioti sul futuro come “quando accadrà come farò” “non voglio essere abbandonato, voglio stare insieme a voi” etc… sono un ragazzo abbastanza maturo da capire che questa è una cosa che dovrò affrontare prima o poi ma prego sempre per far si che accada il più tardi possibile rovinandomi intere giornate ed essere triste avendo solo pensieri negativi… cosa posso fare per avere più consapevolezza e maturità in modo da avere più auto controllo quando arriverà il momento? ho davvero paura……. mi scuso il disturbo
Carissimo Rosario,ho letto la tua email…non ti do nessun consiglio perche’non ne sono in grado.Ti scrivo solo per dirti che devi essere una bella persona che ha ” solo ” paura di perdere i suoi cari.Vittorio
Cara Luisa,mi dispiace per la tua perdita,so’ cosa significa.Mio padre ci ha lasciato 7 giorni fa’.
Lasciala perdere la gente……questo è l’unico consiglio che ti posso dare….parlano sempre senza pensare e non sono di nessun aiuto.
Il dolore e la sofferenza che proviamo sono nostre e quando anche loro proveranno questa situazione ne riparliamo. Per adesso concentrati su te stessa e la ripresa della tua vita cercherò di fare lo stesso anche io. Forza che ce la facciamo. Buona giornata.
Stefania
Ho perso marito dopo decennale periodo di severa invalidità a causa di incidente stradale. Per me un secondo lutto, ed ora mi trovo ad affrontare tutto ciò che ha ben descritto, in modo travolgente e profondo. Non riesco a condividere con altri la sofferenza, tantomeno con i figli più piccoli che ventenni, dove uno ora affronta, penso, negando il dolore, l’altro sfiorando la follia. La perdita è recente, ma immagino percorsi diversi per ognuno di noi ‘sopravvissuti’. Forse, ma a distanza di tempo, non sarebbe buona cosa insieme fare seduta terapeutica?
Si credo sia la scelta migliore quando il lutto è così difficile da accettare ed elaborare.
Non c’è niente di male nel volersi far aiutare.
La ringrazio per il suo commento
Ho perso mio marito dopo una breve ma atroce malattia. Sono rimasta sola con tre bambini piccoli. Ho accudito e assistito mio marito fino al suo ultimo respiro ed e’ morto mano nella mano con me… Lui era consapevole e mi ha dato tanto coraggio, dandomi anche consigli su come andare avanti da sola… Sono concentrata ora sui bambini e vivo solo per loro, per salvarli dal baratro della mancanza del papa’ al quale erano legatissimi. Io pero’ sono piccola piccola, rannicchiata in un angolino con il mio fardello e il mio grande dolore a cui non posso dare sfogo. Sono diventata bulimica e spesso ho crisi di rabbia. Ho paura di non farcela e che il mostro della depressione o della malattia si faccia vivo. E non posso permettermelo.
Mi dispiace molto per la sua perdita Bianca. Spero che questo articolo le sia stato d’aiuto almeno un po’.
Non esiti a cercare un aiuto professionale se però sente di non farcela da sola.
Buona giornata
Ciao, anche io ho perso il mio marito per una brutta malattia, sono rimasta sola con il mio bambino, ho perso tanti kg, ho poco apetito, qualche notte insonne. La mia forza è il mio bambino e vivrò per lui perché è tutto quello che ho.
Mi raccomando fatti forza per i tuoi figli, un abbraccio.
Due mesi fa è morto il mio amante…avevamo una storia clandestina da 20 anni. Non ho neppure potuto vederlo un ultima volta da vivo ma solo in una stupida cassa da morto. Non posso parlarne con nessuno…vorrei morire anch io…
Deve essere molto dura Anna. Spero il mio articolo la possa aiutare, ma non esiti a cercare l’aiuto di un professionista della salute mentale se non riesce ad attraversare questo dolore così forte da sola.
Buongiorno dottore ho perso mia mamma venerdì scorso è ancora tutto recente sono molto addolorata ho miei figli e mio marito che mi fanno compagnia però non mi sento di parlare molto dello accaduto perché ancora è presto al meno per me ho pianto molto però a volte vorrei piangere ancora questo è un momento molto brutto con tutta questa situazione che viviamo tutti non posso abbracciare miei fratelli per consolarci a vicenda mi fanno male le gambe è mi sento stanca il mio medico mi ha detto di prendere delle gocce però non voglio arrivare a quello vorrei che passasse questo dolore alle gambe poi per il lutto penso che piano piano riuscirò a accettare che non la vedrò più per me penso che è questione di tempo. Grazie perché esiste questo forum
Buongiorno Ivonne. Sono molto addolorato per la sua recente perdita, in un periodo poi molto complesso da tanti punti di vista.
Provi a seguire i passi che ci sono nell’articolo e se sente il bisogno non esiti a contattare uno psicoterapeuta che possa aiutarla ad affrontare questo periodo così difficile. Lo è per tutti, figuriamoci se c’è anche da affrontare un lutto così intenso.
Spero che tutto questo possa passare presto.
Un saluto
Buonasera.
Ho perso mio nonno poche ore fa, ero tanto legata a lui e la sua morte inaspettata mi ha sconvolta, il mio corpo e la mia mente stanno reagendo come in una situazione di shock. Non riesco a calmare il respire, freno in continuazione e non riesco a dormire perché, ogni volta che sto per prendere sonno, mi sveglio di soprassalto in preda al panico… Cosa potrei fare per poter placare queste sensazioni fisiche? Grazie
Tutto ciò che è scritto nell’articolo è stato validato ed è frutto di diverse ricerche scientifiche.
Ovviamente se non riesce a superare da sola la situazione le consiglio di provare una consulenza da un terapeuta.
Buona giornata
Buongiorno,
Si può vivere un contesto di lutto complicato anche in caso di allontanamento di una persona amata piuttosto che di morte fisica vera e propria? Se si, quanto può essere utile affrontare il dolore continuando a frequentare contesti che ripresentano la persona in questione? Grazie e buona giornata
I sintomi del lutto sono simili a quelli legati ad una rottura amorosa e per certi versi seguono le stesse fasi.
Ovviamente il dolore non si affronta frequentando i contesti che ripresentano la persona in questione ma andando ad elaborare a fondo le emozioni collegate.
La invito a leggere l’articolo denominato “Come superare una rottura” per avere più dettagli
Buona giornata
Buongiorno, sono 8 mesi che ho perso mia madre, e il dolore, ansia, tristezza etc… in questo ultimo mese sono aumentati, mi può dire se è normale ? Non dovrebbero diminuire con il tempo?
Grazie mille
Certo che può essere normale. Ovviamente non conosco nulla della sua storia, né la sua età o le circostanze della perdita quindi è tutto relativo.
Non c’è un tempo specifico per affrontare queste fasi, il dolore è forte e il ricordo resterà sempre indelebile.
Le faccio tante condoglianze
Grazie mille x avermi risposto. Mi scuso per non averle dato più informazioni in merito. Ho 54 anni e mia madre è morta dopo 1 emmezzo di sofferenza dopo l asportazione dello stomaco e chemio.
Le persone mi guardano come se fosse strano il fatto che dopo 8 mesi il mio dolore stia aumentando invece di diminuire. Grazie ancora apprezzo molto che lei mi abbia risposto.
Come convincere una persona nella condizione del lutto complicato, a farsi aiutare? Non ne vuole sapere di andare da un professionista e di forza non la posso portare. Grazie
Semplicemente si può cercare di farla riflettere sulla possibilità di farsi aiutare. Non si può costringere, se non vuole è sua responsabilità.
A meno che non si parli di minori.
Chi è maggiorenne, può e deve decidere da solo cosa fare della sua vita.
Buona serata
Ho perso mia mamma quando avevo appena compiuto i miei 18 anni e in attesa del mio primo figlio ……sono passati 15 anni ,ho una famiglia bellissima con 2 figli….. ma per me sembra ieri……è normale che dopo 15 anni mi manca sempre come il primo giorno che mi ha lasciata? Sono ancora in fase di elaborazione?
Buongiorno Rosa. Un evento del genere è un vero e proprio trauma e può avere ripercussioni anche molti anni dopo.
Il dolore per la perdita di un genitore non va mai via del tutto e la mancanza è normale. Se però questo lutto continua ad interferire nella propria vita e porta a vissuti depressivi forse è il caso di rivolgersi ad un professionista.
Le auguro una buona giornata
Buongiorno nel giro di 8 mesi ho avuto 2 lutti molto forti a febbraio è deceduta mia cognata con cui avevo un legame molto forte ma ragionando mi ero fatta una ragione…malata da anni era molto stanca…mi chiese anche se non c’era bisogno di guardare a suo figlio di 16 anni…dopo un po la sua morte si era incominciato a lavorare a vivere di nuovo con il dispiacere ma si incominciava mio nipote spesso passava ci si stava insieme dai miei suoceri…il 10 ottobre mio nipote a scuola a avuto uno schok cardiocircolatorio ed è deceduto…da quel momento non sono riuscita più a vivere o meglio sono diventata un’attrice vivo x mio marito e i miei figli ma mi sento vuota premetto adoro i miei figli ma non sono piu io dentro…ho sempre un mattone nel petto lo stomaco è sempre attorciglito quando passerà??non posso continuare così
Buonasera Federica. Le faccio innanzitutto le mie condoglianze per la tragica perdita. Purtroppo queste sono vere e proprie tragedie e mettono a dura prova la nostra stabilità.
Non è facile dire quando passerà, ciò che è scritto nell’articolo (soprattutto riguardo le fasi) può aiutarla a dare un senso a ciò che sta provando. Ma non è facile e non si può superare con la pillola magica. Ci vuole tempo, condivisione e anche darsi la possibilità di vivere appieno queste emozioni.
Se sente di non farcela da sola le consiglio di provare a chiedere un aiuto professionale.
Buona serata
Buongiorno non sono mai riuscito a trovare indicazioni e consigli per chi deve stare vicino a chi ha avuto un grosso lutto (la mia compagna ha perso il figlio di 23 anni e io non so come comportarmi).
grazie in anticipo
Può considerare i consigli che ci sono nell’articolo anche per aiutare chi sta passando questo momento così difficile! La ringrazio per il commento
Vivo perennemente nella condizione esposta nel paragrafo del lutto complicato. Cosa posso fare per riprendersi?ho coscienza del fatto che non ci sia più ma non so come fare per riprendermi
Se non riesce ad affrontare il tutto da solo la cosa migliore è rivolgersi ad un terapeuta.
Non c’è nulla di cui vergognarsi nel chiedere aiuto.
Le auguro una buona serata
E’ possibile pensare in maniera “razionale” al fatto che tua nonna non c’è più, e poco dopo quando tuo papà torna da fuori, stare per chiedergli, come abituata a fare, “come sta la nonna?” Grazie
Si certo sono sintomi molto comuni. Buona serata
Io da quando è morta mia nonna continuo sempre a parlare di lei al presente, mi viene automatico, ogni volta quando me ne rendo conto sto malissimo