Depressione Cronica:
7 Passi Decisivi per affrontarla
prima che sia tardi
Allora questo post fa per te.
In questo articolo voglio fornirti le migliori informazioni riguardo questa patologia al fine di conoscerla, comprenderla ma soprattutto avere un piano ben strutturato per affrontarla.
Pensaci:
Continuare a minimizzare una problematica come questa può portare a renderla sempre più intensa, duratura e difficile da trattare.
Ecco perché ho letteralmente condensato all’interno di un unico post quelle che ritengo siano le migliori strategie conosciute ad oggi e derivanti dall’esperienza mia e di altri colleghi con diverse persone che hanno dovuto affrontare questa forma di Depressione.
Ti anticipo subito che questo articolo sarà un po’ più lungo, ma proprio perché vuole cercare di essere il più possibile esaustivo e pratico.
Se lo leggerai fino alla fine ti prometto che avrai tanti strumenti in più per lavorare su te stesso. Il fine non è infatti quello di leggerlo e dimenticarlo il giorno dopo, ma utilizzarlo più e più volte come riferimento.
Sei pronto?
Cominciamo…
Questo articolo può essere utile a molte persone e per questo ti chiedo di condividerlo con chi sai potrà beneficiarne. Grazie!
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COSA SI INTENDE PER
DEPRESSIONE CRONICA?
La Depressione Cronica (o Distimia) è un disturbo patologico che mostra gli stessi sintomi della Depressione, ma meno acuti e gravi.
Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità questa malattia è la principale causa di disabilità globale e, tra il 2005 e il 2015, la sua diffusione è aumentata più del 18%. Secondo i dati dell’ISTAT la depressione è il disturbo mentale più diffuso: si stima che in Italia superino i 2,8 milioni (5,4% delle persone di 15 anni e più) coloro che ne hanno sofferto nel corso del 2015 e stia via via crescendo nel corso degli anni.
Quando parliamo di depressione cronica, la differenza sta nel fatto che il disturbo persiste per periodi di tempo prolungati (anche anni) durante i quali l’individuo sperimenta sintomi quali:
- Bassi livelli di energia e motivazione.
- Disagi sul piano lavorativo, sociale ed interpersonale.
- Bassa autostima.
- Tristezza cronica.
- Perdita di piacere per attività che un tempo davano gioia.
- Insonnia o eccesso di sonno.
- Diminuzione dell’appetito o fame emotiva.
- Problemi di concentrazione o nel prendere delle decisioni.
Ovviamente a questo disturbo sono spesso associati altri quadri patologici quali l’ansia, la somatizzazione, i disturbi alimentari, l’abuso di sostanze, i pensieri suicidari o i disturbi della personalità. In alcuni casi i sintomi della Depressione Cronica sono legati a condizioni fisiche (es. ipotiroidismo).
QUALI SONO LE CAUSE DELLA
DEPRESSIONE CRONICA?
Non esiste ad oggi una causa precisa quando si parla di questa patologia.
Quello che è certo è che vi sono una serie di fattori che possono predirne la sua comparsa:
- Fattori genetici: i disturbi dell’umore sembrano essere influenzati da aspetti genetici per circa il 30% dei casi.
- Eventi di vita: in particolare le condizioni di stress hanno un ruolo importante sia nell’insorgenza che nelle ricadute della Depressione (es. separazioni, perdita del lavoro, violenze, lutti, traumi).
- Conflitti relazionali: difficoltà o conflitti all’interno dei rapporti significativi possono portare a cronicizzare una situazione di sofferenza emotiva. Si può inoltre riscontrare in chi soffre di Dipendenza Affettiva.
- Solitudine: vari studi hanno sottolineato come la solitudine (qui intesa come Isolamento) può essere una delle cause più comuni di Depressione Cronica. Vi è spesso un collegamento anche con l’ansia sociale.
- Caratteristiche di personalità: le persone che sperimentano questa patologia hanno di solito una visione molto negativa di se stessi e della realtà. Non riescono ad apprezzare le cose belle ed esagerano quelle brutte.
- Malattie fisiche: alcune condizioni fisiche possono portare a manifestazioni depressive, ma non esiste una regola sempre valida.
Come abbiamo appena visto quindi questa forma di Depressione può avere moltissime cause. Ecco perché non esiste un paziente uguale ad un altro nonostante possa avere sintomi simili.
Dopo aver visto che cos’è la Depressione Cronica e quali sono le cause più comuni andiamo adesso a vedere direttamente i 7 passi.
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I 7 PASSI DECISIVI PER AFFRONTARE
LA DEPRESSIONE CRONICA
1) Ricordati che soffrire di un disturbo depressivo non è un segno di debolezza.
Lasciamelo ripetere di nuovo: soffrire di depressione non è un segno di debolezza o qualcosa di cui vergognarsi. Anzi.
Periodi di sofferenza acuti o persistenti fanno infatti parte, in certa misura, della vita di ognuno di noi e sono una risposta appropriata ad esperienze difficili.
Quando però questi periodi persistono e sono accompagnati a sentimenti di disperazione, impotenza o mancanza di interesse e di valore, che vanno a interferire psicologicamente e fisicamente con la tua capacità di far fronte agli eventi della tua vita, allora si parla di un disturbo cronico.
Associare ai sintomi di questo disturbo anche la vergogna o il senso di colpa può renderlo ancora più forte e persistente. Ovviamente non è semplice smettere di provare queste emozioni (né ha senso farlo in maniera volontaria), in quanto sono spesso collegate ad aspetti molto profondi della nostra storia e della nostra identità.
E’ importante utilizzare però un atteggiamento empatico verso queste manifestazioni emotive e soprattutto cercare di capirne le motivazioni sottostanti.
Ricordati che nella tua vita può capitare di sperimentare situazioni che sono fuori dal tuo controllo e periodi in cui la tua sola volontà non basta.
2) Non cercare di diagnosticarti da solo la patologia.
Uno dei comportamenti che più ho riscontrato in persone con una problematica psicologica (ma spesso anche fisica) e il voler ricorrere all’autodiagnosi.
Per quanto al giorno d’oggi su Internet sia possibile informarsi in maniera accurata su quasi ogni argomento, quello della diagnosi può essere un tema pericoloso.
Mi è infatti capitato di incorrere in pazienti/clienti che si rivolgevano a me già conoscendo esattamente la loro “patologia psichica” e sapendo in linea teorica cosa fare. Ovviamente la teoria e la pratica sono spesso differenti.
Il concetto di diagnosi, se da un lato può essere utile in ambito clinico, dall’altro può portare a favorire ancor di più la patologia: identificarsi in una etichetta diagnostica può portarti inconsciamente a mantenerla (vantaggi secondari della malattia o elementi inconsci non analizzati).
E in ogni caso una diagnosi accurata può essere effettuata solo da un professionista. Farla da soli è completamente inutile oltre che pericoloso.
Sono necessarie competenze teoriche, pratiche ed umane che si acquisiscono solo dopo anni di formazione adeguata e successiva supervisione.
Non è uno scherzo insomma!
3) La Depressione Cronica è trattabile. Ricordatelo sempre.
Dai vari studi è emerso come i disturbi depressivi possano essere trattati con una percentuale di successo del 30-35% con la sola psicoterapia. In particolare, nelle forme lievi e moderate il tasso di successo sembra anche più elevato.
La psicoterapia agisce su vari aspetti del disturbo:
- modificare alcune convinzioni o pensieri o attitudini (comportamenti) errati.
- sostenere e aiutare in modo continuativo l’individuo.
- migliorare le relazioni interpersonali e la stima di sé.
- aumentare la consapevolezza e la capacità di gestione delle emozioni.
e molto altro..
Nelle forme gravi (Depressione Maggiore) il trattamento farmacologico è fondamentale e necessario, spesso combinato ad un approccio psicoterapico di supporto.
Quando pensi che non ci sia speranza e che il tuo sia un caso irrecuperabile (o che hai già tentato invano) ricordati che esistono tanti individui che sono riusciti ad uscirne.
Può volerci tempo e fatica. Ma non ne vale la pena?
4) Anche se a volte pensi di esserlo, in realtà non sei solo.
Quando ti capita di sperimentare un episodio depressivo o stai convivendo da tempo con una forma di Depressione Cronica, potrebbe capirti di pensare che sei l’unico che sta attraversando questo tipo di sofferenza. Potresti sperimentare una forte solitudine.
Ma non è così:
esistono numerosi esempi di persone che hanno rivelato di soffrire di episodi depressivi (o ansiosi, disturbo bipolare o altre problematiche di salute mentale) e che hanno trovato il modo di affrontarli e costruire una vita serena e piena di soddisfazioni.
Ma la sensazione è spesso quella di essere in balia di queste emozioni.
Ci si sente soli di fronte a qualcosa che a volte ha cause ben precise, ma altre ci sembra non abbia nessuna motivazione di esistere. Così come la speranza di uscirne.
Appare proprio come un nemico invisibile.
Cosa fare in questi casi?
Chiedere aiuto è fondamentale: attraverso la psicoterapia si può dare un senso a qualcosa che non sembra averne. Ci si può sentire meno soli e si può ritrovare la pace e la speranza.
Continua a seguirmi perché a breve ti darò anche alcune strategie pratiche che potrai implementare fin da subito per gestire meglio la sintomatologia depressiva.
Eccoci arrivati al punto 5.
5) Se stai soffrendo da molto tempo chiedi aiuto: anche questo è un segno di forza, non di debolezza.
Ho già sottolineato in precedenza l’importanza di chiedere aiuto.
Anche se al giorno d’oggi la tendenza è diminuita e c’è sicuramente maggior consapevolezza del ruolo degli psicologi e psicoterapeuti, purtroppo permane la tendenza a provare vergogna nel chiedere aiuto.
Così come paura di essere giudicati pazzi o problematici.
I pregiudizi sono duri a morire.
Ma potresti chiederti:
Preferisco dar peso alle opinioni altrui continuando a dare una certa impressione di me oppure cercare di affrontare un problema che mi fa soffrire da tempo?
La risposta a questa domanda fa tutta la differenza.
Ricordati: riconoscere le proprie debolezze è un segno di forza, non di debolezza.
Si tratta di mostrare le proprie vulnerabilità, senza vergogna. Semplicemente perché siamo umani, possiamo soffrire, sbagliare ed aver bisogno di aiuto.
Se stai soffrendo chiedi aiuto. Non aspettare. Anche se ti sembra inutile o non senti di avere speranza, fallo. Non farti controllare dalle tue emozioni senza reagire.
E’ proprio la sintomatologia depressiva che ti fa sperimentare la mancanza di speranza. Le cose possono migliorare, anche se ad oggi non pensi sia possibile.
E cosa più importante:
Tu meriti di avere la tua occasione di star meglio. E credo che la terapia sia una delle risorse migliori a cui puoi affidarti per superare queste difficoltà e costruire una vita serena.
Se hai bisogno di aiuto nella tua scelta del terapeuta, psichiatra o altri tipi di intervento allora ho preparato una guida apposta per te.
Se invece hai bisogno di un consulto specifico puoi contattarmi qui.
6) Il fatto che tu possa prendere farmaci non significa che tu sia “pazzo”
Non c’è nessuna vergogna nell’aver bisogno di farmaci per gestire la propria sofferenza: a volte esistono delle situazioni in cui vi sono squilibri a livello ormonale (serotonina, dopamina) che vanno trattati farmacologicamente.
La Depressione (anche Cronica) è una malattia come tutte le altre e può necessitare di farmaci.
Allora perché viene così automatico etichettare chi assume farmaci come “pazzo”?
Esistono moltissimi pregiudizi e stereotipi.
La verità è che non c’è nulla di cui vergognarsi. La vergogna deriva dall’ignoranza e dalla mancanza di una giusta informazione.
Se la qualità della nostra vita ne esce migliorata, ci permette di avere relazioni positive con gli altri, un lavoro ed integrarci bene nella società, allora perché dovremmo sentirci in difetto?
I farmaci devono essere un mezzo per star meglio, non qualcosa che ci caratterizza. Non siamo inferiori perché assumiamo farmaci. Dobbiamo ricordarlo sempre.
Molte persone invece hanno paura a mostrarsi a causa dei tanti pregiudizi.
Ma quello che dobbiamo ricordare è che siamo persone, esseri umani che hanno una malattia: il fatto di affrontarla con tutti i mezzi a nostra disposizione deve renderci fieri.
7) Esistono alcune strategie pratiche che puoi iniziare già oggi per alleviare i sintomi della Depressione Cronica.
Eccoci arrivati finalmente alla parte pratica.
In questo passo voglio fornirti alcune strategie per rendere i sintomi di questa patologia meno intensi (e in certi casi per tornare a vivere in maniera serena).
Vediamole:
a) Riconosci e sfida la tua voce interiore critica
La Depressione (anche nella sua forma Cronica) è spesso accompagnata da quella che può essere definita la “voce interiore critica“: cioè una sorta di vocina critica ed autodistruttiva che ci distrae e ci mette davanti a grossi ostacoli nel vivere serenamente la nostra vita quotidiana.
Se hai sperimentato umore depresso ti sei accorto che non è facile non credere a questa parte di te e a definirti in funzione di essa. E’ difficile non identificarcisi.
Questa voce ha però spesso origini antiche e deriva dalle interazioni più o meno problematiche con chi si è preso cura di noi (di solito i nostri genitori).
Un ottimo modo per affrontarla è quello di riconoscere i pensieri che la accompagnano. Questi pensieri ti portano a credere e ad esagere aspetti negativi di te e a toglierti speranza, ma soprattutto a generalizzare.
La domanda essenziale da porsi è:
- è sempre vero questo pensiero?
E successivamente:
- Perché?
Si arriverà piano piano a comprendere che non esistono elementi obiettivi che ti portano ad essere “speciale in negativo”. E’ solamente la tua voce interiore che vuole fartelo credere.
Cercare di essere il più possibile obiettivi sui propri punti di forza e di debolezza ti permette di avere una visione maggiormente realistica e sana di te stesso. Non è sempre semplice farlo da soli ed ecco perché un aiuto esterno è importante.
b) Identifica e senti la tua rabbia
Molte persone che soffrono di stati depressivi stanno in realtà mascherando (in maniera difensiva) una sensazione di rabbia, spostando l’aggressività diretta verso l’altro su se stessi.
La rabbia può essere un’emozione difficile da accettare, infatti è da quando siamo molto giovani che viene condannata. Ma mentre l’agire aggressivo è poco accettabile, sentire la rabbia è invece fondamentale per la nostra salute mentale.
Riconoscendo e accettando i tuoi sentimenti aggressivi o la tua rabbia permetti a te stesso di dargli uno spazio, invece di sfogarli verso gli altri o te stesso.
c) Fai attività fisica (meglio se all’aperto)
Quando il tuo umore è basso, i tuoi livelli di energia e motivazione sono altrettanto bassi. L’ultima cosa che vorresti è uscire di casa o muoverti, ma è ciò che potrebbe aiutarti.
Vari studi hanno dimostrato come l’attività fisica combatta i sintomi depressivi.
L’esercizio fisico incrementa la neuroplasticità del cervello e rilascia sostanze chimiche chiamate endorfine, che contribuiscono al miglioramento del tuo umore.
Anche solo uscire di casa per una passeggiata è un ottimo metodo.
Io ad esempio adoro le passeggiate nei boschi o nei parchi 🙂
d) Non isolarti e partecipa attivamente a situazioni sociali
Quando sei depresso potresti ritrovarti ad avere pensieri che ti ripetono di restare solo e di non annoiare gli altri con i tuoi problemi.
Per quanto lo stare da soli possa essere un ottimo metodo per “ascoltarsi” e per entrare in contatto con le proprie emozioni, questo non significa che isolarsi sia sempre la cosa migliore da fare (non per periodi eccessivamente lunghi quantomeno).
Ascoltare solo certi pensieri porta a chiudersi in se stessi e a non reagire mai:
in questi casi confidarsi con un amico o esprimere le proprie emozioni con altre persone può alleggerirti dal loro peso e cominciare a ritrovare la serenità.
Parlare dei tuoi problemi non è infatti solamente un modo di farti compatire.
Le persone che tengono veramente a te apprezzeranno la tua apertura e l’ammissione delle tue vulnerabilità.
Anche il semplice atto di essere inserito in un’atmosfera sociale può migliorare il tuo umore. Potresti andare in posti dove incontrare persone con interessi simili o in luoghi pubblici come musei, parchi, centri commerciali così come in tanti altri.
Concludendo, è fondamentale non indulgere in pensieri che ti portano a sentirti diverso o inferiore a chiunque altro. Chiunque può soffrire a volte, anche di Depressione Cronica, ma ciò non definisce ciò che egli è.
e) Meditazione
Varie ricerche hanno confermato l’eccezionale effetto di una pratica continuativa di Meditazione su vari aspetti della propria salute, così come vari tipi di depressione.
In particolare la meditazione Mindfulness è stata inserita anche in varie pratiche psicoterapeutiche proprio per la sua dimostrata validità.
Si tratta di una forma di meditazione basata sul prestare attenzione, ma in un modo particolare (Jon Kabat-Zinn):
a) con intenzione,
b) al momento presente,
c) in modo non giudicante.
f) Prova a smettere di provare vergogna e a giudicarti per il fatto di stare male
Provare vergogna, giudicare o peggio attaccare te stesso per la tua Depressione non fa che aumentarne i sintomi e ti allontana dal cercare aiuto.
E’ invece importante guardare a te stesso con compassione, comprensione, desiderio di conoscenza e voglia di raggiungere uno stato di serenità.
La tua salute mentale è importante e non deve essere tenuta nascosta solo per paura di essere giudicati negativamente. La gente può pensare o dire ciò che vuole, ma questo non deve allontanarci dal prenderci cura di noi stessi.
Mai.
CONCLUSIONE
Se sei arrivato a leggere fino alla fine questo articolo posso dirti questo:
hai decisamente mostrato una forte motivazione verso la tua crescita e la tua serenità.
Questo è un primo passo importante.
Arrivati alla conclusione, vorrei ricapitolare un paio di punti che ritengo fondamentali:
- La Depressione Cronica è un’esperienza che molti di noi possono incontrare durante la vita. Ciò non ci rende inferiori o meno capaci degli altri. Ciò non ci rende folli. Non facciamoci fermare dal giudizio altrui.
- Non dobbiamo affrontare tutto questo da soli. Cerchiamo aiuto e informiamoci anche su chi la ha affrontata e ce l’ha fatta.
- Esistono strategie pratiche per gestire meglio i sintomi depressivi.
Ti lascio al solito con un paio di domande:
- Cosa ne pensi di questo articolo?
- Cos’altro avresti voluto sapere riguardo questa tematica?
Fammelo sapere nei commenti!
Un saluto!
ALCUNI RIFERIMENTI:
https://www.health.harvard.edu/newsletter_article/dysthymia
https://www.webmd.com/depression/guide/chronic-depression-dysthymia#1
https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/medicina/2018/07/26/sono-28-milioni-gli-italiani-depressi-sos-disoccupati_5db86d6a-b2a8-4019-b65b-3ac9c966fb9b.html
– Devanand, D. P., Adorno, E., Cheng J. et al. (2004). Late onset dysthymic disorder and major depression differ from early onset dysthymic disorder and major depression in elderly outpatients, J Affect Disord, 78:259–267.
– Kocsis, J. H. (2000). New strategies for treating chronic depression. J Clin Psychiatry, 61(suppl 11):42–45.
– Nemeroff, C. B. (2004). Neurobiological consequences of childhood trauma. J Clin Psychiatry, 65(suppl 1):18–28.
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Salve, ho bisogno di aiuto
Mi può contattare a questo link: francescominellipsicologo.it/contatti/
buongiorno.. ho 66 anni, ho avuto 1 trauma infantile con mio padre autoritario che mi sgridava sempre e picchiava.. mi ero chiuso perso l autostima distrutta.. sono depresso da infanzia.. ho cercato di fare lavori, lavoretti agricoli.. Ho freuentato vari psicologi in passato.. e sono depresso.. provero di nuovoda 1 psicoterapeuta..
Si, iniziare il percorso con uno psicoterapeuta è la scelta migliore. Gli psicologi non fanno psicoterapia.
Io credevo di essere semplicemente annoiata a morte, poi ho creduto di avere un male fisico, alla fine ho capito che ero depressa. Ed è un tunnel verticale da cui di risale a fatica. Un’amica mi ha suggerito Clematis di Guna, ma a dire la verità sono scettica rispetto ai fiori di Bach. Lei cosa ne pensa, possono funzionare da soli o è solo acqua fresca?
La depressione è una cosa seria. Ovviamente non sono d’accordo, sono solo rimedi superficiali e fanno ben poco.
Molto più importante un lavoro terapeutico profondo, in caso abbinato a supporto psichiatrico.
Un saluto
Grazie per questi consigli
Si figuri, grazie a lei per il commento!
Buona giornata!
soffro da decenni di demotivazione cronica, soprattutto sul lavoro, e da tanto pure affettivamente, ma non so se sia proprio depressione cronica: da decenni riesco ad identificare e frenare completamente la mia rabbia, faccio attività sportiva, e meditazione, e in fondo no, non provo vergogna per come sono, però non sono proprio contento, perchè la solutidine è tanta, trovo normale che una persona demotivata sia considerata ‘pesante’, non per niente per parlare con qualcuno, si paga, e a ragione.
La ringrazio per il suo commento
È un articolo veramente utile e ben fatto a mio parere. 3 anni fa ho avuto un episodio di depressione maggiore con una ricaduta importante dopo 2 anni e altre ricadute minori. Prendo farmaci e faccio psicoterapia. Sono medico eppure faccio fatica ad accettare che sia una malattia senza sentirmi in colpa pensando che sia solo un mio essere debole . Questa è la cosa che mi pesa di più.
La ringrazio molto per il suo commento. E’ importante continuare il lavoro psicoterapico perché può fare tutta la differenza sulla propria qualità di vita.
Buona giornata
Non bisogna mai smettere di credere in se stessi e nell aiuto terapeutico.
La ringrazio per il commento Luca!
Anche io soffro di depressione . Tempo fa ho iniziato a curarmi con l farmaci e sono stata meglio. Il problema è che quando smetto ci ricadono. Cosa devo fare? A lungo andare le medicinei hanno fatto ingrassare tanto e anche la pressione è salita.
Dovrebbe parlarne con il suo psichiatra e valutare la possibilità di cominciare un percorso terapeutico, dato che spesso alla base del disturbo depressivo ci sono elementi inconsci che hanno causato il tutto. Buona serata
Mi hanno detto a te serve uno bravo ,credo che anche il più bravo mi offrirebbe un paio di metri di corda
Quello che la gente pensa di noi non è realmente importante. Quello che pensiamo di noi stessi lo è molto di più.
Ma spesso non ci accorgiamo che in realtà è proprio il riflesso di ciò che pensano gli altri
Ne soffro dall’adolescenza, ora ho 40 anni ho provato terapie….
Che tipo di terapie ha provato? Inoltre in certi casi è necessario un trattamento farmacologico
Anche io ne soffro e mi curo ma appena smetto le medicine sto male
A volte le medicine sono necessarie e vanno prese a lungo termine. Ha provato a cominciare un percorso terapeutico in parallelo all’assunzione di farmaci? Grazie!
Ho apprezzato molto il suo articolo .Perché mi riconosciuta in tutti i sintomi che descrive …apatia ..mancanza di gioia. .isolamento volontario . Ho cominciato a soffrire di depressione in seguito ad un acufene .molto fastidioso che mi fa lesternamente impazzire ..Da li la mia vita è cambiata…Prima ero molto solare e piena spirito ..Adesso mi sento spenta sono stata in cura da uno psicologo ma senza risultato ..Non so più che fare ..Vorrei uscire da questo stato di perenne infelicità. …Non vedo speranza….
Ciao sono Lucia io prendo farmaci ce lo grave e non vedo via uscita e fortissima non so più che fare
Ha provato ad iniziare un percorso terapeutico insieme alla cura farmacologica? I farmaci servono a tenere sotto controllo i sintomi, ma non curano a livello profondo la depressione cronica.
IL mio problema credo sia da attribuire alla precarieta lavorativa. Onestamente non credo ci sia una terapia valida.
Bello comunque il blog
Saluti
La ringrazio. Molte persone soffrono per questa condizione. Non è semplice ma spesso si può fare qualcosa, informarsi, cercare nuove strade e nuove vie.
Non è un caso isolato, molte persone si sono ritrovate in questa situazione.
Buona giornata
Articolo eccezionale complimenti!
La ringrazio!
A 37 anni e da pochi mesi con una psicologa… Credo che ogni evento giunta nella nostra vita per insegnarti una lezione. Ti volevo ringraziare di cuore per questo articolo per me illuminante anche su alcuni aspetti che sto affrontando con la psicologa ma che non avevo compreso e devo dire che soffro di depressione cronica da tutta una vita senza rendermene conto è con la vergogna di essere sbagliata. Volevo gettare via la mia vita è donare tutto a chi una vita la meritava. Grazie ad un narcisista che mi ha fatto innamorare e desiderare di cambiare per lui, vado dalla psico. Con lui non ci sentiamo più ma lo devo ringraziare perché mi ha costretto ad affrontare ciò che mi rovinata la vita. Certo, a 37 anni non ho molte possibilità di fare enormi cambiamenti e realizzare sogni ma di certo già stare meglio con me stessa mi fa sentire più forte e più comprensiva. Grazie di vero cuore per questo fondamentale Tuo aiuto. Grazie 💖🌹🍀
Se si può pubblicarlo come anonimo è meglio. Ma volevo ringraziarti perché per me è stato illuminante e volevo fartelo sapere perché ciò che fai è importante 💖
Ringrazio lei per questo commento 🙂
Io ci convivo da anni con alti e bassi ,lottando come una tigre ,Mi interesso di molte cose , ma non riesco ad avere un punto fisso non so mai quale la scelta giusta da fare ,passo da un interesse all’ altro senza trovare la mia strada
Ha mai provato a richiedere un aiuto professionale?
E quando la causa della depressione , dei malumori, sono le persone più vicine a te? Spesso e volentieri.. Ho 31 anni e a volte penso che la vita sia troppo breve e troppo importante per dare modo agli altri di farci deprimere ! Ma se proprio chi ti vuole più bene è depresso e fa venire la depressione anche a te? E qui credo ci vogliano proprio delle strategie difensive . 💪
Chiaramente in questo caso credo sia necessario capire come entrare in relazione con loro senza farsi invadere, trovando i propri spazi e confini ben definiti. Non è semplice soprattutto se si parla di familiari.
Dottore, dare sempre la colpa ad eventi o a persone non è un chiaro sintomo depressivo ? Io sono arrivata ad un punto dove ho smesso di incolpare gli altri ma solo me stessa
Non lo classificherei come sintomo depressivo, ma può essere un sintomo collegato a vissuti depressivi.
Ovviamente la sua domanda è un pò troppo generica, i sintomi presi come elementi a se stanti al di fuori della storia di vita e del contesto hanno significati profondamente differenti.
Grazie del suo commento
Mi ritrovo praticamente in tutti i sintomi…ma nonostante stia andando da una psicologa…non vedo via d’uscita….non ho voglia di uscire….non ho nessuno con il quale condividere il mio dolore…mi sento presa
Capisco la sua difficoltà ma serve tempo, pazienza e determinazione.
Spesso alla base di un disturbo depressivo vi sono tanti fattori intrecciati insieme e serve tempo.
Il suo dolore lo può condividere proprio con la sua terapeuta. E’ lì per questo.
Buona serata
Questo articolo è una grande verità passo dopo passo. Nel leggerlo vedo tutto il percorso che esattamente un anno fa ho iniziato a fare con l’aiuto di una psicologa. A un passo dalla vittoria, ma troppi fattori interni ed esterni mi tirano indietro…..e mi rivedo nella descrizione.
Una grande battaglia che non voglio perdere. Riconosco la rabbia, le emozioni, la mia vulnerabilità, non mi vergogno delle mie emozioni e tanto meno di aver bisogno di aiuto, sono molto autocritica.
Grazie del suo commento 🙂