Bassa Autostima: la Guida in 12 passi per riconoscerla ed aumentarla

bassa autostima
  • Hai mai pensato di soffrire di bassa autostima?

  • ritrovandoti spesso a confrontarti con gli altri?

  • oppure a pensare di non valere abbastanza o a sentirti inferiore?

Se hai risposto si a queste domande, il post di oggi non puoi perderlo.

Infatti ti parlerò approfonditamente di bassa autostima.

Ti mostrerò cosa potrai fare già da oggi per riconoscere la tua bassa autostima, le cause che la possono aver provocata, ma soprattutto cosa potrai fare concretamente per aumentarla.

Al solito fornirò prima una base teorica e poi parlerò della pratica.

Ma ti consiglio di leggere comunque l’articolo per intero perché sono sicuro che troverai delle sorprese all’interno, alcune delle quali ti faranno pensare alla tua situazione personale in modo molto diverso.

Sei pronto?

Cominciamo…

Al solito ti chiedo di condividere questo articolo se ritieni possa essere utile alle persone a te care. Inoltre, condividendolo potrai anche discutere dei vari argomenti con chi ritieni possa comprendere questa problematica almeno quanto te. Ti ringrazio!

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QUAL E’ IL SIGNIFICATO DELLA
PAROLA AUTOSTIMA?

Il dott. Nathaniel Branden nel suo libro “I 6 pilastri dell’autostima” definisce l’autostima come:

La disposizione a sperimentare se stessi come competenti nel far fronte alle sfide fondamentali della vita e di essere degni della felicità

In linea più generale il termine indica come percepiamo noi stessi, come ci sentiamo nella nostra pelle, il valore che diamo a noi stessi.

La storia della sig.ra L.

Per farti capire meglio cosa intendo con la parola autostima, vorrei parlarti brevemente della storia di una mia paziente che chiamerò la sig.ra L.

La sig.ra L. era una signora di circa 45 anni che si rivolse a me dicendomi che soffriva di una sensazione profonda di inferiorità e ciò le causava sempre grossi problemi sia a livello relazionale sia nel lavoro o in altre attività quotidiane.

Ciò la aveva portata a sposarsi molto giovane e a stare con un uomo che la faceva sentire sempre sbagliata ed incapace, oltre a maltrattarla soprattutto verbalmente.

Fin dai primi colloqui mi parlava di sè con espressioni quali:

  • “mi sento stupida”
  • “penserà di me che sono sciocca”
  • “è inutile che io tenti perché sbaglio sempre, sono incapace”
  • “forse mio marito ha ragione, non sono buona a nulla”

Era fin troppo chiaro:

Mostrava fin da subito un’idea di se stessa molto negativa e tendeva a confrontarsi con gli altri, sempre più sicuri e forti ma soprattutto che la potevano giudicare male.

Ci volle molto tempo per fare collegamenti con vari traumi e sofferenze che aveva dovuto vivere fin da bambina. Una storia complessa di abbandoni, maltrattamenti e assenza da parte di chi doveva prendersi cura di lei. Le sue emozioni non erano mai state considerate e i suoi desideri sempre messi in secondo piano.

Per molti anni la sig.ra L. si era profondamente convinta di essere sbagliata e di non poter far nulla.

Aveva completamente perso la speranza, nonostante la profonda sofferenza.

Si era arresa.

Quando cominciò ad accorgersi di quanto dolore aveva dovuto sopportare e di quanto fossero importanti i suoi vissuti emotivi, cominciò a cambiare qualcosa in lei. Emerse tanta rabbia e tanta sofferenza, ma fu liberatoria.

Fu un processo lungo, ma la portò a riconsiderare tutta la sua vita fin a quel momento.

A riconoscere i suoi punti di forza e a lavorare su questi, cominciando a valutarsi interiormente e non solo secondo ciò che aveva sempre imparato a fare o ciò che gli altri le avevano fatto credere.

E ciò è centrale:

Un forte e solido senso di autostima proviene dal profondo di noi stessi e da una convinzione della propria importanza, del proprio valore e della propria dignità.

COME RICONOSCERE LA BASSA AUTOSTIMA

Le persone con buona autostima spesso si sentono bene con loro stesse e con i loro progressi nella vita. Le persone con bassa autostima, invece, provano vari sintomi tra i quali vergogna e insicurezza e passano molto tempo a criticarsi.

Questi individui hanno grandi difficoltà a stare bene con se stessi.

La scarsa autostima non è rappresentata con una propria diagnosi nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM 5). Tuttavia i suoi sintomi ed effetti sono molto reali.

Inoltre, vari studi hanno mostrato come la bassa autostima sia correlata ad un alto numero di disturbi mentali, così come ad ansia e depressione.

Come riconoscerla quindi?

L’autostima si basa sulle credenze che abbiamo su noi stessi. Pertanto, è probabile che le persone con bassa autostima abbiano una bassa opinione di se stesse e, confrontandosi con gli altri, possano giudicarsi inferiori.

L’autocritica è una delle manifestazioni più frequenti.

Potresti ritrovarti a parlare con te stesso in questi termini:

  • “Non c’è nulla che mi piaccia veramente di me stesso.”
  • “Solo gli altri riescono a stare bene con se stessi.”
  • “Non sono degno di cercare le cose che mi interessano.”
  • “Gli altri sono più meritevoli di felicità.”
  • “Nessuno vuole sentire parlare della mia vita o dei problemi che sto affrontando.”
  • “È tutta colpa mia, non riesco a trovare persone che siano buone con me.”
  • “La brava gente, comunque, non starebbe mai con uno come me”

Col tempo i pensieri negativi possono diventare così frequenti che l’individuo finisce a viverli come fatti. Si crea un vero e proprio circolo vizioso difficile da fermare e molto pericoloso.

ragazza con bassa autostima

Ciò porta le persone con bassa autostima ad essere maggiormente colpite a livello emotivo da qualsiasi tipo di fallimento o errore, così come ad esagerare gli eventi sempre in un’ottica negativa.

Altri elementi tipici per riconoscerla sono:

  • la tendenza ad interpretare la maggior parte dei commenti come critici a livello personale.
  • sintomi tipici dell’ansia sociale e difficoltà relazionali ad essi associate.
  • una tendenza più generale al pessimismo.

Come abbiamo visto perciò, i sintomi della bassa autostima possono essere veramente moltissimi e comparire in disturbi anche molto diversi tra loro. Andrò tra poco ad approfondire la correlazione tra bassa autostima e disturbi psicologici.

Andiamo invece adesso a vedere quali ne sono le principali cause.

QUALI SONO LE POSSIBILI CAUSE
DI BASSA AUTOSTIMA?

Le cause di bassa autostima non sono facili da identificare: non esiste mai una causa unica per tutti ed alcune persone soffrono per una gran varietà di motivazioni.

Cercherò perciò di riassumere alcune delle situazioni più comuni.

Vediamole..

1) Infanzia difficile: in molti casi, e in particolare quando siamo giovani, i nostri sentimenti su noi stessi sono influenzati in maniera importante da come gli altri ci trattano, specialmente i nostri genitori.Tutti meriteremmo una famiglia amorevole, ma alcuni bambini hanno la sfortuna di avere dei genitori incapaci di fornire un sostegno adeguato a livello emotivo e non solo. Tra le esperienze traumatiche ci sono sicuramente anche i lutti o le perdite di persone significative in tenera età. Approfondirò tra poco come avviene lo sviluppo della bassa autostima in questi casi.

2) Coetanei negativi: così come il modo in cui veniamo trattati dai nostri genitori può influenzare notevolmente la nostra autostima, così anche il modo in cui veniamo trattati dai nostri coetanei. Far parte di un gruppo sociale che non ti rispetta o non dà valore ai tuoi pensieri e sentimenti può farti sentire di essere sbagliato o che l’unico modo in cui verrai accettato è fare ciò che gli altri vogliono e non ascoltare il tuo cuore e la tua mente. Ciò è estremamente dannoso e non permette di stare bene con se stessi, causando insicurezza e bassa autostima.

3) Esperienze traumatiche: l’abuso, che sia fisico, emotivo, sessuale o una combinazione di questi, spesso provoca sentimenti di vergogna e persino di colpa. L’individuo può sentire di aver fatto qualcosa per meritare l’abuso o di non essere degno di amore e rispetto con conseguenze tragiche a livello di autostima. Le persone che hanno vissuto violenze psicologiche o fisiche possono avere una quantità significativa di ansia e depressione associate all’evento, il che può interferire con la capacità di condurre una vita soddisfacente.

4) Dialogo Interno Negativo: questo meccanismo è sia una causa che un effetto della bassa autostima. Quando continui a sentire, pensare e parlare a te stesso in un certo modo la fai diventare un’abitudine. Se ripeti spesso a te stesso di essere inutile o inferiore o se hai costantemente pensieri negativi, allora probabilmente continuerai a sentire e pensare allo stesso modo a meno che tu non rompa il ciclo sfidando i tuoi sentimenti e pensieri. Il dialogo interno negativo è spesso inconscio ed ha cause più profonde. Cominciare ad accorgersene è però il primo passo.

5) Immagine del corpo: l’immagine corporea è un fattore determinante nell’autostima dei bambini e dei ragazzi, in particolare nelle giovani donne. Dal momento in cui nasciamo siamo circondati da immagini irrealistiche di come dovrebbero apparire le donne, di che tipo di corpo è “ideale“. I corpi delle donne vengono costantemente mostrati come oggetti ​​dai media. Quando la pubertà arriva e il corpo inizia a cambiare viene così subito normale paragonarsi a ciò che vediamo nelle copertine delle riviste o nei video musicali. Questo può portare inevitabilmente a sentirsi poco attraenti e inadeguati.Il discorso non è diverso per i ragazzi: molti giovani mostrano bassa autostima associata al peso e alla composizione corporea, in particolare per quanto riguarda la massa muscolare. Il corpo di un uomo infatti è trattato nella nostra cultura come segno della sua mascolinità.

Come sottolineano varie ricerche, i social oggi sono diventati uno strumento per valutare se stessi. Ricevere dei feedback negativi o mettersi a confronto con i coetanei può portare ad una grossa diminuzione dell’autostima negli adolescenti (sia maschi che femmine).

Bassa autostima e uso dei social media

6) Obiettivi irrealistici ed esperienze di fallimento: sia che la pressione provenga da figure di autorità, dalla famiglia o da coetanei, molte persone si aspettano troppo da loro stesse in termini di risultati scolastici, lavorativi e/o sociali.E così si finisce a puntare sempre al massimo.L’inevitabile incapacità di raggiungere obiettivi irrealistici può portare alla sensazione di essere un fallimento in generale e alla difficoltà a vedere l’errore come uno strumento di crescita e di conseguenza generare insicurezza e bassa autostima.

7) Emarginazione: le persone emarginate sono quelle che possono essere maggiormente a rischio di sperimentare pregiudizi e discriminazioni e questo ovviamente ha ricadute pesanti sull’autostima.

Dopo aver visto brevemente alcune delle cause più comuni adesso vorrei parlarti di come si sviluppa questo disturbo e come poterlo prevenire.

Come si sviluppa la bassa autostima

Come potrai già immaginare la scarsa autostima comincia a svilupparsi durante l’infanzia, quando chi si dovrebbe prendere cura di noi fa proprio il contrario o non riesce a farlo in maniera adeguata.

La bassa autostima nei bambini comincia a manifestarsi quando gli adulti li criticano per ogni errore o fanno giudizi personali. Questi messaggi vengono interiorizzati a livello profondo e il bambino può arrivare a pensare di non valere niente.

Nei casi più gravi di abuso o di bullismo, i bambini possono creare un’identità estremamente negativa che li potrà portare ad avere conseguenze anche in età adulta.

La bassa autostima nei bambini li porta a demoralizzarsi di fronte a qualsiasi errore o fallimento, non avendo accanto una figura che è in grado di comprenderli ed aiutarli.

Ciò non fa che peggiorare col tempo in quanto il bambino tende spesso a chiudersi in se stesso, a non esprimersi, a non mostrare i suoi sentimenti e le sue emozioni.

bambino e orsacchiotto

Dovremmo essere tutti più attenti ai bambini e ai loro bisogni.

Quando un bambino mostra sintomi di bassa autostima non è la fine del mondo (anche se può sembrare) ma un’opportunità per gli adulti di aiutarli prima che questi diventino cronici.

Ci sono abilità specifiche che possono aumentare la fiducia e aiutare il bambino a sviluppare una sana autostima. Quando i genitori imparano ed usano le giuste competenze ciò permette di costruire fiducia e migliorare la comunicazione, qualità indispensabili per aiutare i bambini con bassa autostima.

Penserai:
Come posso imparare queste competenze?

Ho raccolto qui alcuni spunti su cui poter lavorare:

  • Concentrati su come vuoi far sentire il tuo bambino e cosa vuoi trasmettergli.
  • Ascoltalo di più e cerca di capire perché si comporta in un certo modo.
  • Sviluppa consapevolezza di ciò che di buono e di meno buono hai appreso dalla tua infanzia.
  • Inizia a notare quando dici cose che fanno male e chiedi scusa a tuo figlio.
  • Permettigli di vivere le sue emozioni o spiegagli perché non può farlo in quel contesto.
  • Evita di dare giudizi personali, ma prova a dare un esempio diverso spiegando sempre il perché.

La prova di moralità di una società risiede in quello che essa fa per i suoi bambini.

       D. Bonhoeffer

SINTOMI E DISTURBI MENTALI
CORRELATI ALLA BASSA AUTOSTIMA

Molti disturbi di origine psicologica hanno alla base una profonda insicurezza e bassa autostima. In questo paragrafo vorrei elencare brevemente quali sono i sintomi tipici e le problematiche psicologiche maggiormente correlate.

Sintomi tipici:

  • Autocritica
  • Ritiro sociale
  • Mancanza di abilità sociali e di fiducia in se stessi
  • Problemi alimentari
  • Pessimismo diffuso
  • Preoccupazione eccessiva di ciò che gli altri pensano
  • Trattar male se stessi ma non gli altri
  • Impulsività o aggressività
  • Preoccuparsi o sentirsi in colpa di aver trattato male gli altri
  • Riluttanza ad affrontare sfide o nuove esperienze
  • Difficoltà a mettere se stessi al primo posto
  • Difficoltà a fidarsi della propria opinione
  • Aspettarsi poco dalla vita
  • Senso di solitudine interiore
  • Stanchezza diffusa e affaticamento (e varie somatizzazioni)
  • Autolesionismo

ragazza triste e sola

Problematiche psicologiche correlate:

  • Problematiche depressive
  • Ansia generalizzata e specifica
  • Attacchi di Panico
  • Difficoltà nella gestione delle emozioni
  • Ansia Sociale
  • Disturbi dell’Alimentazione
  • Dipendenze
  • Dipendenza Affettiva e problematiche relazionali
  • predisposizione a Disturbi di personalità
  • Autolesionismo.

E’ POSSIBILE FARE UN’AUTOVALUTAZIONE DEL
PROPRIO LIVELLO DI AUTOSTIMA?

In rete si trovano molti test e questionari sull’autostima.

Come sottolineo sempre, non è assolutamente consigliato fare autodiagnosi specie con un questionario sull’autostima trovato in rete.

Questi test non possono che dare una valutazione estremamente superficiale del proprio livello di autostima, in quanto esistono test specifici e standardizzati che vengono utilizzati solamente dagli specialisti del settore.

Inoltre non basta un solo test o questionario, ma sono spesso necessari numerosi colloqui con uno psicoterapeuta.

Ciò che posso perciò proporti qui è una possibile misurazione del livello da basso ad alto, basata su alcuni dei test che ho utilizzato nella mia pratica clinica (ma molto semplificati).

Risposte positive a queste domande indicano segni di buona autostima:

  • Senti di avere obiettivi chiari e pensi di avere la responsabilità di raggiungerli?
  • Ti ritrovi a prendere decisioni valutando positivamente le tue capacità?
  • Impari dai tuoi errori e li usi come strumento per migliorare?
  • Riesci ad accettare le critiche negative senza farti abbattere?
  • Senti che ti stai prendendo cura di te stesso a livello fisico, emotivo e mentale?
  • Senti di riuscire ad esprimerti apertamente e a comunicare liberamente?

Risposte positive a queste domande indicano segni di bassa autostima:

  • Ti ritrovi spesso ad avere un intenso bisogno dell’approvazione altrui?
  • Ti capita di giudicarti o criticarti in molte situazioni differenti?
  • Ti capita di avere difficoltà a fidarti delle altre persone, specie nelle relazioni intime?
  • Sei molto sensibile alle critiche da parte degli altri?
  • Ti senti spesso in ansia o ti preoccupi di poter far allontanare l’altro con i tuoi comportamenti?
  • Ti ritrovi spesso ad evitare situazioni o comportamenti per paura di sbagliare?
  • Senti di non riuscire a comunicare apertamente i tuoi stati emotivi provando vergogna e imbarazzo?

Ovviamente queste sono solo alcune domande tra le tante possibili.

Usale per farti un’idea di ciò su cui puoi lavorare.

Spero tu mi stia ancora seguendo!

Perché adesso andremo a discutere di quali sono le differenze tra l’alta autostima e il narcisismo (non sono assolutamente la stessa cosa!) e poi finalmente arriveremo alla parte pratica.

Andiamo avanti!

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QUALI SONO LE DIFFERENZE TRA
ALTA AUTOSTIMA E NARCISISMO?

Nonostante la visione ampiamente diffusa secondo la quale i narcisisti abbiano un’alta stima di sé, molti studi dimostrano che i tratti del narcisismo e l’alta autostima sono molto più distinti e poco correlati di quanto la saggezza convenzionale ci abbia sempre portato a credere.

Sono emerse le seguenti differenze tra narcisisti e persone con alta autostima:

1) i narcisisti si sentono superiori agli altri, ma non necessariamente amano loro stessi: i sentimenti dei narcisisti su loro stessi sono interamente basati sulle opinioni altrui. Al contrario, gli individui con alta autostima non pensano a se stessi come superiori e tendono ad accettarsi indipendentemente da ciò che gli altri pensano di loro. Pensano di avere valore, ma non di averne più di chiunque altro.

2) i narcisisti hanno poco bisogno di relazioni calde e intime: il loro scopo principale nella vita è mostrare agli altri quanto siano superiori e ciò non implica necessariamente avere relazioni profonde. Al contrario gli individui con alta autostima desiderano relazioni strette e intime con altre persone e non hanno bisogno di essere eccessivamente ammirati. Raramente diventano aggressivi o arrabbiati con gli altri.

3) i narcisisti ricercano costantemente l’ammirazione dagli altri: quando i narcisisti ricevono l’ammirazione infatti si sentono orgogliosi ed euforici. Ma quando non la ottengono, si vergognano e possono persino reagire con rabbia e aggressività. Questo non succede nel caso di persone con alte autostima, le quali sanno accettare le critiche negative e positive senza farle diventare parte della loro identità.

Lo sviluppo di una sana autostima così come del narcisismo è influenzato dai differenti stili di genitorialità.

Il narcisismo tende a svilupparsi in tandem con la sopravvalutazione del figlio da parte dei genitori (es. “mio figlio sa tutto ed è il migliore“), l’esagerazione delle sue prestazioni e la tendenza a distinguerlo dalla massa.

Alla fine il bambino interiorizza queste opinioni personali che guidano inconsciamente le sue interazioni con gli altri.

Al contrario, l’alta autostima si sviluppa in tandem con il calore e la vicinanza emotiva dei genitori. I genitori che crescono bambini con alti livelli di autostima tendono a trattare i loro figli con affetto, apprezzamento e vicinanza. Trattano i loro figli come se fossero importanti.

Alla fine questa pratica genitoriale porta il bambino a interiorizzare il messaggio di essere un individuo degno e con un valore intrinseco, caratteristica fondamentale della sana autostima.

LA PSICOTERAPIA PSICODINAMICA COME TRATTAMENTO DELLA BASSA AUTOSTIMA

Da una prospettiva psicodinamica la genesi dell’autostima di una persona è solitamente radicata nelle esperienze infantili.

Come abbiamo già visto poco fa, la bassa autostima nei bambini è legata a fattori quali: critiche o abusi da parte dei genitori, bullismo a scuola e più in generale una incapacità da parte di chi si occupa del bambino di far fronte ai suoi bisogni.

Ti potresti chiedere:
che impatto ha tutto ciò nell’età adulta?

L’adulto con un’autostima fragile, di fronte a sfide che tutti noi affrontiamo come la rottura di una relazione, problemi finanziari o la perdita del lavoro, sarà messo seriamente a dura prova.

Ciò lo porterà a riprovare sentimenti familiari di bassa autostima e pensieri come: “è colpa tua“, “non sei abbastanza bravo‘ o “non meritavi di essere felice“. Anche una persona con una sana autostima soffrirà in questi momenti ma di solito si riprenderà abbastanza rapidamente.

terapia per l'autostima

La psicoterapia psicodinamica può aiutare proprio perché consente al cliente di diventare più sicuro e assertivo, rinforzando positivamente i successi e, soprattutto, trovare un senso di compassione che di solito mostra più agli altri che a se stesso.

Questo tipo di terapia mira ad andare oltre le tecniche creando una stretta relazione tra terapeuta e cliente che cerca di comprendere e quindi rielaborare i possibili deficit che la persona aveva sperimentato nelle relazioni precedenti.

La terapia incoraggia una certa dipendenza dal terapeuta e cerca di fornire una relazione di contenimento e fiducia, ma anche onestà ed impegno.

Questo è il motivo per cui la psicoterapia psicodinamica tende ad essere più a lungo termine: necessita di tempo per favorire questa profonda connessione e lavorare attraverso i cambiamenti a questo livello.

Il lavoro del terapeuta è quello di aiutare il paziente, utilizzando le sue relazioni esterne passate e presenti (e soprattutto la relazione tra terapeuta e cliente), a riconoscere schemi ricorrenti e non più utili nelle sue relazioni e guidarlo attraverso modalità alternative di relazione.

Nel trattamento della bassa autostima possono essere utili diversi approcci terapeutici, ma il segno distintivo dell’approccio psicodinamico è proprio la stretta relazione che si sviluppa e che crea quella base sicura che può aiutare l’individuo a crescere.

PROBLEMI DI AUTOSTIMA: COME RISOLVERLI?

I MIGLIORI RIMEDI PER IMPARARE
A STARE BENE CON SE STESSI

Eccoci arrivati finalmente alla parte pratica.

Prima di tutto ti pongo una domanda:

Hai mai sentito parlare di esercizi per aumentare l’autostima?

In rete si possono trovare tante diverse soluzioni, esercizi e corsi per aumentare l’autostima.

Potresti chiederti:

Ma sono realmente validi?

Non è facile rispondere a questa domanda, così come non si può generalizzare.

Quello che però è importante considerare sempre è che l’autostima è qualcosa che si struttura nel corso del tempo e dello sviluppo e non si può “sistemare” in poco tempo e senza impegno.

Vorrei farti comprendere che lavorare su te stesso per accrescere la tua autostima è un investimento a lungo termine che può cambiare completamente il rapporto che hai con te stesso, le tue relazioni e la tua vita.

Non esistono scorciatoie.

Ecco perché in questo ultimo paragrafo cercherò di mostrarti tutti gli strumenti più utili che ho appreso nel corso di anni di lavoro e che ho imparato nel mio percorso terapeutico.

Sei pronto?

Cominciamo..

1. Cerca di scoprire le cause principali, chiedendo aiuto se necessario

Identificare le cause reali della tua bassa autostima è una delle cose più importanti che puoi fare per accrescerla o ricostruirla.

Magari i tuoi genitori ti hanno detto che non eri abbastanza bravo o che non avresti mai ottenuto nulla dalla vita. Ti hanno sempre screditato e fatto sentire una nullità. Oppure hai vissuto traumi o esperienze particolarmente dolorose.

Situazioni come queste capitano spesso nella mia esperienza come psicoterapeuta.

Come abbiamo visto poco fa, le cause del tuo malessere possono essere moltissime e per scoprire ed affrontare eventuali traumi o esperienze che hanno contribuito al problema attuale è sempre un’ottima idea quella di rivolgersi ad un professionista della salute mentale.

Potresti avere la sensazione di potercela (o volercela) fare da solo ma in ogni caso se non riesci ad arrivare alla causa principale, la ferita tenderà a rimanere aperta.

Non è semplice cambiare l’idea che hai di te stesso se non riesci per prima cosa a vederti con occhi diversi. Una prospettiva esterna può velocizzare di molto il processo.

uomo allo specchio

2. Cerca di avere un’idea chiara dei tuoi bisogni e di come soddisfarli

Avere un’idea chiara di quelli che sono i tuoi bisogni e impegnarti per raggiungerli è un altro elemento fondamentale per accrescere l’autostima.

Ecco una lista di alcuni dei bisogni umani fondamentali:

  • il bisogno di dare e ricevere attenzione
  • di prendersi cura del proprio corpo
  • di avere uno scopo e obiettivi da raggiungere
  • la necessità di una connessione a qualcosa di più grande di se stessi
  • di sviluppare la propria creatività
  • la necessità di intimità e connessione con gli altri
  • di avere un senso di controllo
  • di un senso di status e riconoscimento da parte degli altri
  • di un senso di sicurezza e protezione.

Prova a chiederti semplicemente quanti di questi bisogni senti di aver soddisfatto o meno.

3. Non essere ossessionato dall’essere perfetto

Il perfezionismo è uno degli aspetti più distruttivi della bassa autostima.

La persona perfezionista vive un costante senso di fallimento poiché, nonostante i risultati raggiunti, non si sente mai abbastanza brava.

Se hai individuato questo aspetto in te stesso, prova a ribaltare la situazione:

  • stabilisci aspettative realistiche per te stesso. Pensa a quanto possano essere ragionevoli e validi gli obiettivi a cui aspiri, prima di lottare per loro. Ricordati che la vita in generale è imperfetta.
  • Riconosci che c’è una grande differenza tra sbagliare qualcosa che fai ed essere un fallimento come persona. Non confondere le due cose.
  • Smettila di dare attenzione ai dettagli insignificanti. Il perfezionismo porta spesso ad essere ossessionati per le piccole cose e a dimenticarsi del disegno più grande.

4. Non basare la tua autostima su ciò che gli altri pensano di te

Esistono persone che vivono la loro vita cercando di compiacere gli altri per ricevere il più possibile consensi e validazione. Tutto ciò deriva dal bisogno di essere amati.

Non c’è nulla di male nel desiderare una conferma positiva dall’esterno su ciò che si è o su ciò che si fa, il problema nasce quando questo diventa un elemento centrale nel determinare il proprio valore come persona.

Dare la priorità al giudizio altrui nelle nostre scelte e nei nostri comportamenti ci porta inevitabilmente a confusione, incapacità di esprimerci liberamente e a nasconderci.

Cominciare a decidere di dare un valore a noi stessi ci permette di liberarci di queste catene: ma tutto ciò va fatto sospendendo i giudizi e cercando di comprendere con attenzione.

Gli altri non devono e non possono dirci qual è il nostro valore. Neanche le persone più vicine.

Solo noi possiamo farlo.

Se vuoi approfondire questo punto puoi guardare il mio video in cui ne parlo qui sotto.

5. Cerca di dare il meglio in ciò che fai

Un elemento fondamentale per star bene con se stessi è proprio dare il massimo in ciò che ci piace fare.

Chiaramente, la tua prestazione potrà cambiare di giorno in giorno (ed alcuni giorni potrebbe non essere così buona). Ma va bene così.

È importante ricordare a te stesso che stai facendo il massimo con ciò che hai in quel momento.

Quando senti di aver fatto del tuo meglio, non hai rimpianti e niente per cui sentirti in colpa. Inoltre, le opinioni altrui hanno meno potere su di te.

6. Impegnati in attività che ti soddisfano e individua i tuoi obiettivi

Spesso sentiamo parlare dell’importanza di avere un obiettivo nella vita.

Questo non significa che se al momento non senti di averlo individuato ci sia qualcosa di sbagliato. Puoi infatti dedicare del tempo a cercare di capirlo.

E per farlo è importante cercare di liberarti da tutte le influenze esterne e cominciare a dedicarti a cose che ti danno un senso di soddisfazione e di pienezza interiore.

Troppo spesso, infatti, ci impegniamo in attività che ci portano a sentirci insoddisfatti o vuoti.

Al contrario, possiamo concentrare la nostra attenzione, tempo ed impegno verso ciò che ci fa bene al corpo, alla mente e allo spirito.

Prova ad identificare ciò che ti fa sentire bene a livello mentale (es. creare qualcosa di nuovo, dipingere, imparare), a livello emotivo (es. uscire con gli amici), a livello fisico (es. fare esercizio, mangiare meglio e prenderti cura del tuo corpo) e spiriturale (es. meditazione, lettura).

Quando ti impegni in qualcosa che ti fa sentire bene e, ancora più importante, ti fa sentire utile, non potrai che sperimentare un miglioramento della tua autostima.

leggere

7. Identifica chi sei e sii fedele a te stesso

Non potevo non parlarti, anche in questo caso, di consapevolezza.

Come abbiamo già visto nei punti 1 e 2, avere un’idea chiara di chi siamo e di cosa abbiamo bisogno è fondamentale per accrescere la nostra autostima.

Molte persone, infatti, hanno speso così tanto tempo ed energie a cercare di adattarsi a ciò che gli altri si aspettavano che hanno perso completamente il contatto con loro stesse.

Prova a passare del tempo a conoscere te stesso, ad identificare chi sei.

Alcune cose su cui puoi riflettere sono:

  • i tuoi punti di forza e talenti
  • riconoscere il tuo valore e scoprire le tue passioni
  • comprendere i tuoi valori e cosa è importante per te
  • cominciare a pensare al tipo di contributo che puoi dare al mondo
  • riconoscere i tuoi punti ciechi

Una gran parte del lavoro psicoterapeutico è proprio focalizzata a riprendere questo contatto con te stesso.

8. Accetta te stesso e i tuoi insuccessi

Considera la possibilità di accettare te stesso esattamente come sei.

So che non è semplice e che non è del tutto razionale, ma puoi provare a pensare a te stesso in maniera diversa.

Puoi cominciare a pensare che nonostante ciò che ti è stato detto, ciò che hai passato, quante cose hai sbagliato o quante sfide hai dovuto affrontare non hai nulla che non va.

Stai facendo il meglio con ciò che hai.

Tutti vorremmo essere accettati per chi siamo, ma prima dobbiamo accettare noi stessi.

Prova a chiederti:
Che rapporto ho con i miei errori ed insuccessi?

Probabilmente avrai risposto: non molto buono.

Ma ricordati: i fallimenti sono lezioni.

La nostra bassa autostima si mantiene in piedi anche in base a come interpretiamo i nostri insuccessi e quanto li facciamo diventare parte della nostra identità.

Non possiamo evitare gli errori, ma possiamo cambiare il rapporto che abbiamo con essi.

Quando hai una battuta d’arresto è molto facile cominciare a pensare che continuerai a fallire in quest’area della tua vita.

È facile pensare che tu stesso sia un fallimento.

Invece, ricorda a te stesso che:

  • solo perché hai fallito stavolta non significa che lo farai sempre.
  • ciò non durerà per il resto della tua vita se continuerai ad andare avanti, agire ed imparare.
  • i giudizi che rivolgi a te stesso provengono, molto probabilmente, da ciò che hai imparato e da ciò che ti è stato detto crescendo.
  • se proverai a sostituire il giudizio con la comprensione sperimenterai un livello di libertà mai provato prima.

9. Smetti di mettere i bisogni degli altri prima dei tuoi

Qui mi ricollego direttamente al punto 4.

Quando dai troppa importanza al giudizio altrui finisci per mettere gli altri prima di te e questo non fa che alimentare il tuo senso di bassa autostima.

Ciò non significa che non puoi essere gentile o prenderti cura degli altri, ma che dovresti sempre pensare prima a te stesso e a ciò che ti fa stare bene.

Chiediti semplicemente:

  • Quante volte lascio che ciò che gli altri pensano di me determini le mie azioni o decisioni?

10. Smetti di parlare a te stesso in modo negativo

Una delle cose più importanti da fare per aumentare l’autostima è quella di identificare e mettere alla prova le emozioni e giudizi negativi che hai su di te.

Nonostante tu sia probabilmente convinto della tua attuale valutazione di te stesso, in realtà questa è determinata da meccanismi perlopiù inconsci.

La maggior parte delle tue convinzioni derivano dalla storia negativa che continui a ripetere ogni giorno.

Quando sentirai di voler mettere in dubbio questa storia, allora comincerai ad accorgerti di quanto non faceva che tenerti rinchiuso in una vera e propria prigione nella tua mente.

La tua storia è diversa da chi sei. La tua storia indica ciò che hai dovuto fare per sopravvivere e per difenderti da chi ti faceva del male.

11. Circondati di persone positive ed allontana quelle negative

Poiché gran parte della nostra autostima è influenzata dalle nostre relazioni, è sicuramente centrale circondarsi di persone che ci facciano stare bene e allontanare chi al contrario ci fa del male.

Questo non è un processo semplice, ma essenziale.

Trovare persone che sono disposte a starci vicino, ascoltarci, sostenerci e che ci possano accettare sia nei nostri pregi che nei nostri difetti può completamente rivoluzionare anche il modo in cui entriamo in contatto con noi stessi.

Allo stesso tempo è necessario allontanare dalla nostra vita chi ci ferisce, chi consuma la nostra energia e ci impedisce di crescere.

persone

12. Comincia a pensare in maniera diversa al tuo corpo

Nella società attuale viene data una grande importanza all’immagine del corpo come elemento determinante per misurare il proprio valore.

Nelle giovani donne, in particolare, l’ossessione verso il peso e la forma del corpo può manifestarsi attraverso diete restrittive e standard di magrezza eccessivi che possono anche danneggiare la loro salute e sfociare in veri e propri disturbi alimentari anche gravi (anoressia, bulimia, binge eating).

Sia gli uomini che le donne con problemi di immagine corporea corrono il rischio di affidarsi ai loro corpi per attestare il loro valore, invece di vederli come una parte della loro identità.

Il lavoro terapeutico può aiutare a cominciare a vedere ai propri corpi come strumenti per ottenere ciò che si vuole raggiungere nella vita e non qualcosa per dimostrare il proprio valore nella società.

CONCLUSIONE

Eccoci finalmente arrivati alla conclusione di questo lungo articolo.

Spero ti sia piaciuto!

Come ho già sottolineato in altri articoli, probabilmente non riuscirai a cambiare molto le cose con una singola lettura o senza mettere in pratica qualcosa di ciò che hai letto.

Ti invito perciò a farlo e a vedere tu stesso i cambiamenti.

Anzi potresti provare ad applicare alcuni dei consigli che ho riportato e farmi sapere se ne hai tratto giovamento.

Che ne pensi?

Fammelo sapere nei commenti!

Un saluto!

ALCUNI RIFERIMENTI:

http://www.stateofmind.it/tag/autostima/
https://it.wikipedia.org/wiki/Autostima
– Baumeister, R. F., Campbell, J. D., Krueger, J.I., Vohs, K.D. (2003). Does High Self-Esteem Cause Better Performance, Interpersonal Success, Happiness, or Healthier Lifestyles?, Psychological Science in the Public Interest, 4: 1-44.
– Bleidorn, W., Arslan, R. C., Denissen, J. J., Rentfrow, P. J., Gebauer, J. E., Potter, J., & Gosling, S. D. (2016). Age and gender differences in self-esteem—A cross-cultural window. Journal of Personality and Social Psychology, 111(3), 396-410. http://psycnet.apa.org/record/2015-57061-001
– How to improve your self-esteem. (2016). Retrieved from https://www.mind.org.uk/information-support/types-of-mental-health-problems/self-esteem/#.WsKdU5Pwbaa
– Ilic, M., Reinecke, J., Bohner, G., Rottgers, H. O., Beblo, T., Driessen, M., Frommberger, U., & Corrigan, P.W. (2012). International Journal of Social Psychiatry, 58(3), 246-257. Retrieved from https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21421640
– Self esteem. (2017). Better Health Channel. Retrieved from https://www.betterhealth.vic.gov.au/health/healthyliving/self-esteem#lp-h-2
– Pedersen, T. (2016). The Differences Between Narcissism and High Self-Esteem. Psych Central. Retrieved on May 8, 2018, from https://psychcentral.com/news/2016/02/12/the-differences-between-narcissism-and-high-self-esteem/99012.html
– Vogel, E. A., Rose, J. P., Roberts, L. R., Eckles, K. (2014). Social comparison, social media, and self-esteem, Psychology of Popular Media Culture, 3 (4), pp. 206-222.

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19 commenti
  1. Grace
    Grace dice:

    Grazie dottore per questo articolo, io ho 50 anni e soffro di bassa autostima, all’età di 3 anni ho perso mio papà e probabilmente questo ha inciso. Mi sento sempre sbagliata e fuori posto. Vado alla ricerca ossessiva della perfezione che non raggiungo mai. Non riesco mai a pensare a me stessa e ai miei bisogni…insomma un vero disastro…ma ho deciso di iniziare a lavorarci…. grazie ancora mi è stato di aiuto.

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  2. Miki
    Miki dice:

    Affascinata dal mondo della psicologia e sempre alla ricerca di risposte e di crescita personale e non, ho letto il suo articolo dottore spinta in primis dal voler dare un’impronta nella vita di mio marito, il quale riconosco a tratti narcisista, e privo in alcuni tratti di personalità propria… Ovvero è il ricalco di pensieri, di modi di fare della sua famiglia nativa, di ciò che gli è stato inculcato, come se ogni cosa fosse sempre giusta.. Perché viene dalla famiglia che tra virgolette nn vorrebbe mai il tuo male… in alcuni momenti, é come se sentissi parlare la sua famiglia, in mio marito a parte che mi fa specie.. Ma sarei felice se lui splendesse di luce propria.. E non di riflesso. Ecco mi piacerebbe aiutarlo a renderlo libero tra ” da questo meccanismo che lui ovviamente ignora e nn riconosce!

    Rispondi
  3. Simone
    Simone dice:

    Salve dottore, sono un ragazzo di 17 anni. Io posso dire che soffro un pó di bassa autostima. Lo noto soprattutto quando cerco di relazionarmi con le altre persone ed é come se vedessi sempre gli altri un gradino sopra di me, come se io mi sentissi inferiore, meno bello ad esempio ecc… Sono uno che passa molto tempo a riflettere anche quando magari sono a divertirmi (quelle pochissime volte che riesco ovviamente). Vedo gli altri con una luce diversa e quindi ho constatato che il problema é questo. Poi le posso dire che soffro tanto il giudizio degli altri(vorrei non fosse cosi, anzi alcune volte ripeto tra me e me che posso farcela, che in realtà non sono cosí ecc…). Vorrei solo essere tranquillo e felice con me stesso anche perché sono molto giovane. Devo dire che sono cresciuto in una famiglia grande(tra genitori, nonni, zii e cugini) che mi ha sempre accudito e trattato bene. Ammetto anche che sono io che per ogni minima cosa mi faccio paranoie. Sará che magari ho avuto una mamma molto premurosa, che ha pensato solo a farmi studiare e ho fatto anche poche esperienze. Che ho assistito a qualche litigio tra i miei genitori che mi ha condizionato. Che ancora non ho avuto una ragazza, mentre i miei amici si( questo é un argomento che mi affligge tanto). L’unico rifugio lo trovo nella musica, per la quale sono molto appasionato, oppure quando per pochi tratti mi senso meglio. Comunque auspico sia solo una stupida fissazione. Spero di  essere stato chiaro e che leggerete questo messaggio. Vorrei qualche consiglio per superare tutto ció.

    Rispondi
  4. Anna
    Anna dice:

    Buongiorno, Dottore, volevo ringraziarla per quest’articolo. In realtá su alcuni punti ho sofferto, perché sono consapevole delle mie difficoltá ed anche del fatto che la relazione col mio compagno ha intensificato i miei problemi, a causa dei tratti narcisistici che lui ha. Mi creda, sto cercando di capire come sentirmi in pace con me stessa mentre capisco cosa fare con lui, ho provato di tutto, ma sto peggio. Scusi questo sfogo, grazie, dottore.

    Rispondi
  5. Tammy
    Tammy dice:

    Grazie mille Dottore per il suo articolo, è stato illuminante! Il modo semplice e diretto in cui lo ha scritto ha fatto si che riuscissi a dare un inizio logico ai molteplici pensieri che si affollano nella mia testa, sono riuscita a mettere un pò di ordine anche cronologico nel mio vissuto.Indubbiamente mi aspetta un lavoro lungo e impegnativo…. attendo di leggere altri suoi articoli. Buon proseguimento e cordiali saluti.

    Rispondi
  6. tommaso
    tommaso dice:

    Grazie Dr., bel articolo. In parte mi ci trovo. non sono arrivato a soffrire d’ansia, ma questo Coronavirus ci sta mettendo in difficoltà. Già la società era perfida con i single e negava la possibilità di interazioni , (vivo in provincia). Ma adesso diventa sempre più difficile.

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  7. Francesco
    Francesco dice:

    Salve Dott. la necessità mi ha portato oggi, a leggere questo illuminante, articolo che ha rispecchiato il percosso della mia vita vissuta. E’ stato straordinario, lo tengo in considerazione come terapia insieme al percosso psicoterapeutico che sto facendo. Grazie e cordiali saluti. Francesco

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  8. Carlo G.
    Carlo G. dice:

    Complimenti dottore veramente un bel articolo.

    Ho sofferto di bassa autostima per molto tempo e per me è diventato tutto un incubo. Oltre a questo problema ho cominciato a soffrire di ansia, sintomi depressivi e dismorfofobia. Lei mi ha aiutato molto e son contento che riesca ad arrivare anche a tante altre persone che soffrono!

    Buona giornata

    Rispondi

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